PERCHÉ TRAVAGLIO CONSIGLIA A CONTE L’EQUIDISTANZA (“IL M5S NON È NÉ DI DESTRA NÉ DI SINISTRA”)? LO SPIEGA IL POLITOLOGO D’ALIMONTE: “IL M5S DAL 2013 AL 2020 È RIUSCITO AD ACCREDITARSI COME PARTITO TRASVERSALE ED È RIUSCITO A STRAPPARE UN PEZZO DI ELETTORATO AL CENTRODESTRA, OLTRE CHE AL PD. I VOTI SONO USCITI DAI CONFINI DEI DUE BLOCCHI MA OGGI SONO TORNATI A CASA” – L’UMBRIA COME SIMBOLO DELLA VOLATILITÀ: “NEL 2019 LA LEGA HA PRESO IL 37 % DEI VOTI E FDI IL 10,4%. ALLE EUROPEE DI QUESTO ANNO LA LEGA È SCESA AL 6,8% E FDI È SALITA AL 32,6…”
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Estratto dell’articolo di Gabriella Cerami per “la Repubblica”
Roberto D’Alimonte, docente di Sistema politico italiano all’università Luiss, legge in questi termini il dato dell’astensione.
[…] Quanto influisce la crisi del M5s nella bassa affluenza alle urne?
«Nel 2013 e nel 2018 ci sarebbe stata una diminuzione dei votanti ancora più marcata, che invece non si è registrata grazie al fenomeno Cinque Stelle, ma adesso questo fenomeno non c’è più.
Questo vale soprattutto per le politiche perché invece alle regionali non hanno mai avuto grandi performance a parte in Sicilia. Ma sono episodi che dimostrano anche la volatilità del voto».
Cosa intende?
«Oltre all’astensionismo quello che caratterizza il comportamento di voto oggi è la volatilità, cioè lo spostamento di voti da un partito all’altro o dalla astensione al voto e viceversa. L’Umbria è un caso esemplare. Nel 2019 la Lega ha preso il 37 % dei voti e FdI il 10,4%.
Alle Europee di questo anno la Lega è scesa al 6,8% e FdI è salita al 32,6 %. L’unico partito che è riuscito a spezzare questa logica è stato il M5s perché negli anni che vanno dal 2013 al 2020 è riuscito ad accreditarsi come partito trasversale né di destra né di sinistra ed è riuscito a strappare un pezzo di elettorato ai partiti di centrodestra, oltre che al Pd. E in questo senso i voti sono usciti dai confini dei due blocchi ma oggi gli elettori del centrodestra che in passato hanno votato M5s sono tornati a casa».