IL PIANO-BRUTI RISPEDITO AL MITTENTE - IL PROCURATORE VOLEVA CARTA BIANCA SULL’ORGANIZZAZIONE DEI PM, MA IL CONSIGLIO GIUDIZIARIO RISPONDE PICCHE


Luigi Ferrarella per “Il Corriere della Sera

 

a sinistra il procuratore aggiunto di milano alfredo robledo, a destra il procuratore capo edmondo bruti liberati

Sono 7 i punti sui quali il Consiglio giudiziario (una sorta di mini Csm del distretto di Milano) martedì ha deliberato «all’unanimità» di «restituire» al procuratore Edmondo Bruti Liberati il suo nuovo progetto organizzativo della Procura di Milano e di aprire con lui «una interlocuzione», affinché Bruti valuti se integrarlo con i suggerimenti consigliatigli dall’organismo istituzionale locale guidato dal presidente della Corte d’appello, Gianni Canzio.

 

A Bruti viene ad esempio fatto rilevare che, laddove si riserva il potere di dirimere futuri contrasti tra procuratori aggiunti sull’assegnazione di fascicoli sui quali vi sia una competenza concorrente di più pool, può essere un problema che nel suo progetto organizzativo manchi ora la predeterminazione dei criteri alla luce dei quali risolverà i potenziali conflitti.

 

boccassini jpeg

Sull’«area omogenea Expo», il Consiglio giudiziario non contesta la possibilità per il procuratore di assumerne il coordinamento, ma gli domanda di precisare il catalogo delle materie di reati che vi rientrino; inoltre gli suggerisce l’opportunità che il suo esclusivo coordinamento non possa aggirare del tutto i procuratori aggiunti dei pool di volta in volta competenti per materia, ma debba comunque coinvolgerli nella forma che Bruti riterrà più opportuna tra quelle propostegli dal Consiglio, relazionandosi cioè con i suoi vice in termini o di «proposta», o di «intesa», o almeno di «ascolto».

 

Analogamente poi a come oggi esistono regole predeterminate per i cambi di pool tra pm, si suggerisce a Bruti di indicare qualcosa di simile anche per i ruoli di coordinatore dei vari pool e di procuratore aggiunto.

 

MANLIO MINALE

A Bruti viene infine chiesto quale data si debba considerare (ai fini dei 10 anni in un pool) per il braccio destro dell’aggiunto Boccassini, il pm Alessandra Dolci, che dal 2011 coordina le misure di prevenzione per tutta la Procura, settore inquadrato però all’interno del pool antimafia di cui il pm ha fatto parte già tanti anni; viene chiesto di precisare l’attività del nuovo dipartimento internazionale del pm Fabio De Pasquale, e anche di aggiornare al 2014 alcuni dati sui flussi di lavoro.

 

Bruti nei giorni scorsi ha intanto convocato e personalmente guidato una riunione del pool pubblica amministrazione di Robledo. In questa riunione, alcuni pm hanno lamentato che riunioni del genere non fossero mai state convocate da Robledo, al quale hanno anche contestato di convogliare i fascicoli di corruzione su una ristretta cerchia di pm (Filippini, Pellicano, D’Alessio, Polizzi).

LUIGI ORSI

 

Robledo ha risposto di esservi stato costretto dal fatto di non aver potuto a lungo contare su molti dei pm nel suo teorico organico, argomentando che Eugenio Fusco è da tempo distaccato a Busto Arsizio per il processo Finmeccanica, che Luigi Orsi è stato molto impegnato nelle sue precedenti inchieste ex pool economia (come il crac Ligresti), e che Luca Poniz sarebbe stato assorbito dall’attività nell’associazionismo togato.

 

Ma Poniz gli ha obiettato di non essere più nella giunta milanese Anm già da più di 2 anni e mezzo, mentre Letizia Mannella ha segnalato con veemenza il fatto di non aver mai ricevuto fascicoli di corruzione, e Orsi ha invitato a riflettere collettivamente sul fatto che in una città come a Milano siano iscritti solo una ventina di procedimenti per corruzione. Sono state auspicate regole di assegnazione dei fascicoli all’interno del pool, oggi esistenti solo nel sottodipartimento truffe del pm Riccardo Targetti; e si è deciso di monitorare i flussi di lavoro nel pool, in modo da sapere chi abbia quanti e quali fascicoli.

 

eugenio fusco

Ancora rinvii intanto al Csm: slitta alla settimana prossima il voto del plenum sulla contestata non collaborazione tra il capo dell’antimafia milanese e la Procura nazionale antimafia; e slitta anche l’inizio dell’esame delle critiche del procuratore generale Minale a tre circolari di Bruti, della lettera di Bruti di contestazioni a Robledo (su queste colonne riferita martedì, e ripresa ieri da Repubblica con l’infortunio di un singolare abbaglio sul Corriere), e del terzo esposto di Robledo.