IL PIANO MIGRANTI DI GIORGIA MELONI È MORTO SUL NASCERE – IL TRIBUNALE DI ROMA NON HA CONVALIDATO IL TRATTENIMENTO DEI PROFUGHI NEL CENTRO DI PERMANENZA PER IL RIMPATRIO APPENA INAUGURATO IN ALBANIA – PER I GIUDICI, È IMPOSSIBILE RICONOSCERE COME “PAESI SICURI” GLI STATI DI PROVENIENZA DELLE PERSONE TRATTENUTE”. DI CONSEGUENZA, IL DISLOCAMENTO DEI MIGRANTI IN ALBANIA È INAPPLICABILE. MORALE DELLA FAVA: LE SEDICI PERSONE PORTATE A GJADER DOVRANNO ESSERE RIPORTATE IN ITALIA (TANTO PAGA PANTALONE)
Alcuni magistrati politicizzati hanno deciso che non esistono Paesi sicuri di provenienza: impossibile trattenere chi entra illegalmente, vietato rimpatriare i clandestini.
— Fratelli d'Italia ?? (@FratellidItalia) October 18, 2024
Vorrebbero abolire i confini dell’Italia, non lo permetteremo. pic.twitter.com/2DXAFQivwF
LEGA, INACCETTABILE ORDINANZA TOGHE SU ALBANIA
(ANSA) - "Proprio nel giorno dell'udienza del processo Open Arms contro Matteo Salvini, l'ordinanza che non convalida il trattenimento degli immigrati in Albania è
particolarmente inaccettabile e grave. I giudici pro immigrati si candidino alle elezioni, ma sappiano che non ci faremo intimidire". Così una nota della Lega.
Il tribunale di Roma non convalida i trattenimenti dei migranti portati nel Cpr in Albania. Devono tornare in Italia
Estratto da www.editorialedomani.it
La sezione immigrazione del tribunale di Roma non ha convalidato il trattenimento dei migranti all’interno del centro italiano di permanenza per il rimpatrio di Gjader in Albania.
Dopo tante lodi e proclami da parte di Giorgia Meloni è arrivata la prima decisione giuridica sul caso con cui il governo dovrà fare i conti. Ora ci si chiede quale sia il destino dei dodici migranti (otto del Bangladesh e quattro egiziani) che secondo i giudici devono essere rimessi in libertà in Italia.
La motivazione
Nel comunicato stampa a firma di Luciana Sangiovanni presidente della sezione del tribunale di Roma sono fornite le motivazioni dei giudici: «Il diniego della convalida dei trattenimenti nelle strutture ed aree albanesi equiparate alle zone di frontiera o di transito italiane è dovuto all’impossibilità di riconoscere come “paesi sicuri” gli stati di provenienza delle persone trattenute, con la conseguenza dell’inapplicabilità della procedura di frontiera e, come previsto dal Protocollo, del trasferimento al di fuori del territorio albanese delle persone migranti, che hanno quindi diritto ad essere condotte in Italia».
Sicuramente le autorità italiane faranno ricorso. Lo ha già annunciato in un’intervista a Piazza Pulita su La7 il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, rispondendo alla domanda sull’ipotesi che i magistrati possano bocciare il trattenimento in Albania come accaduto a Palermo, ha già annunciato ricorso.
«Molte di queste decisioni non le condividiamo, personalmente ritengo che quando non si condivide una decisione giudiziaria la si impugna ed è quello che stiamo facendo e che faremo. E noi tendiamo sul lungo periodo anche a sollecitare una giurisprudenza superiore come la Cassazione», ha detto Piantedosi.
Ancor prima delle udienze, però, da quanto si apprende la commissione territoriale di Roma aveva rigettato tutte le richieste di protezione internazionale. Rachele Scarpa, deputata del Partito democratico parte della missione di monitoraggio organizzata con Tavolo asilo ha commentato all’agenzia Dire: «Una rapidità delle procedure inedita e forse che non vedremo più; noi resteremo qui ad aspettare la seconda decisione e a vigilare il destino di questi 12 ragazzi».
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In attesa che i migranti conoscano le sorti del loro destino sono completamente isolati dal mondo esterno. Sono privi di telefoni cellulari e da giorni le famiglie non riescono a mettersi in contatto con loro. […]
La nave Libra della marina militare è ormai rientrata nelle acque italiane, salpata dalle coste albanesi mercoledì stesso a poche ora dal suo arrivo con sedici naufraghi. Ma oltre al personale di bordo nel viaggio di ritorno c’erano anche quattro richiedenti asilo, due minorenni e due adulti in condizioni di estrema vulnerabilità, sbarcati ieri nel porto di Brindisi.
Nel caso di una non convalida i dodici richiedenti asilo dovranno quindi essere portati nel territorio italiano, non è chiaro in che modo.