IL PIANO B DI SALVINI: SOSTITUIRE GIUSEPPE CONTE PER EVITARE IL VOTO - IL LEGHISTA PUÒ CONTARE SULL'EXPLOIT OTTENUTO ALLE EUROPEE, SULLA DEBOLEZZA STRUTTURALE DEL MOVIMENTO 5STELLE E SULLA TEORICA GARANZIA CHE UNA SOLUZIONE DI QUESTO TIPO PORTEREBBE FINO ALLA FINE DELLA LEGISLATURA - FATTORE NON DA POCO PER I GRUPPI PARLAMENTARI GRILLINI DESTINATI AD UN RIDIMENSIONAMENTO IN CASO DI ELEZIONI…

-


Claudio Tito per “la Repubblica”

 

conte salvini

«Salvini si deve ricordare che la maggioranza in Parlamento, seppure relativa, ce l'abbiamo ancora noi». Questa frase sempre più spesso viene pronunciata dai grillini. Da Luigi Di Maio, e da quasi tutti i "big" del Movimento. Una frase scontata. Un semplice dato di fatto noto a tutti. Eppure i risultati delle elezioni politiche, quelle di 16 mesi fa, mai come in questi giorni sono tornate ad essere un vessillo per i pentastellati. E non a caso. Perché il sospetto di molti di loro, soprattutto un dubbio che ha iniziato ad agitare le giornate anche alla presidenza del consiglio, è che il leader leghista abbia un "piano B" rispetto alle elezioni anticipate: sostituire il premier.

 

conte salvini

Le ultime mosse del "Carroccio", i continui stop&go, infatti, stanno provocando un allarme ulteriore. Lo scontro più acceso in questa fase non è più tra i due vicepremier, ma tra il segretario della Lega e Giuseppe Conte, ossia il capo del governo. Una sorta di cambio di fase. Che, appunto, sta destando più di una preoccupazione. Del resto, dinanzi alle crisi politiche non è mai stata un'eccezione quella di far nascere un altro esecutivo evitando l'interruzione della legislatura. Tra la prosecuzione dell' attuale squadra e le elezioni anticipate c'è sempre l' ipotesi di un nuovo governo. Anche restando all' interno dell'attuale coalizione.

 

«Un'altra maggioranza, una maggioranza alternativa - è la premessa che spessissimo Salvini fa per descrivere la situazione - non esiste». L' asse gialloverde, insomma, in questa legislatura non può essere sostituito. Altro discorso, però, è conservare l' alleanza tra M5S e Lega e rimettere mano al gabinetto fin dalle sue fondamenta. Un "rimpastone".

conte salvini

La storia repubblicana, anche recente, è piena di precedenti anche se con sfumature e contesti diversi: Gentiloni, Renzi, Monti, D' Alema, Dini.

 

Di certo c'è un dato di fatto: che l' obiettivo della Lega negli ultimi giorni è diventato in primo luogo Conte. Lo scontro è soprattutto con lui. Basta leggere quel che scrivono i governatori della Lombardia e del Veneto proprio contro il premier sull' Autonomia: «Presidente Conte, lei ha l' opportunità di scrivere una pagina di storia di questa Repubblica. Se non la scriverà lei, lo farà qualcun altro». Ecco, appunto: «Lo farà qualcun altro». Una sottolineatura che non sembra casuale.

 

GIUSEPPE CONTE MATTEO SALVINI

Chi conosce bene il capo del Carroccio, anche in queste ore ripete che il suo obiettivo finale è andare a Palazzo Chigi. Preferibilmente passando per il portone d' onore, quello che si apre solo con le elezioni. Ma è una preferenza, non certo un' indicazione esclusiva. Salvini può contare sull' exploit ottenuto alle europee, sulla debolezza strutturale del Movimento 5Stelle e sulla teorica garanzia che una soluzione di questo tipo porterebbe fino alla fine della legislatura.

 

Fattore non da poco per i gruppi parlamentari grillini destinati ad un probabile ridimensionamento in caso di riapertura delle urne. «Del resto - si chiedeva un paio di giorni fa ancora Zaia con un gruppo di suoi uomini - Matteo deve avere in testa qualcosa. Se non rompe, ha in testa qualcosa che non sappiamo. E che per ora deve tenere segreta». Si tratta, certo, di un'operazione molto complicata. Quasi indigeribile per il gruppo dirigente pentastellato e per i militanti.

CONTE SALVINI DI MAIO MOAVERO MATTARELLA

 

Già abbastanza delusi al punto che negli ultimi mesi la riorganizzazione del Movimento sta incontrando più di una difficoltà. In particolare nella rivitalizzazione dei meet-up, quasi scomparsi per assenza di partecipanti. Ma nello stesso tempo il ruolo di maggior protagonismo assunto da Conte ha suscitato qualche malumore anche tra i grillini.

 

L'idea che dietro ci sia non solo la difesa del governo gialloverde ma anche una vera e propria operazione politica è oggetto di discussione tra i banchi del Parlamento, negli scranni leghisti e in quelli pentastellati. «Conte - osserva un esperto della politica come Clemente Mastella - è cresciuto. Non c' è dubbio. La battaglia a favore del Meridione lo sta trasformando in un punto di riferimento. È un moderato radicale. Nei sondaggi è alto, Di Maio è scomparso. Vedrete che farà una sua lista, solo così si spiega l'atteggiamento di sfida a Salvini. L'Anti- Salvini, adesso, è lui. Con un vantaggio rispetto ai due vicepremier: non è mai stato candidato».

matteo salvini e giuseppe conte approvazione decreto sicurezza bis 2

 

Riflessioni analoghe vengono svolte ai vertici del Carroccio e nel blocco di comando grillino. Per molti, allora, cambiare il premier potrebbe significare anche eliminare un avversario. Salvini conserva al polso il braccialetto con la scritta "Salvini premier". Di Maio, ricorda che la maggioranza in Parlamento ce l' ha lui. Resta il fatto che tra le "exit door" di questa ormai costante crisi politica c' è quella con la scritta "Nuovo governo, stessa maggioranza". E forse la caccia alla volpe di Palazzo Chigi può partire proprio in questi giorni.