IL PIANO SEGRETO DEL CENTRODESTRA NAPOLETANO: L'EX GUARDASIGILLI NITTO PALMA CANDIDATO GOVERNATORE IN CAMPANIA E CALDORO IN MONDADORI (SIC!) - IL BANANA RISORTO AVREBBE DATO IL SUO ASSENSO
DAGOREPORT
1. UNA POLTRONA PER DUE
E' una trattativa segreta che sta andando avanti da almeno un paio di settimane. E che sia una cosa seria lo dimostra il coinvolgimento diretto di Silvio Berlusconi nell'affaire. In vista delle regionali del prossimo anno, in Campania, la ricandidatura di Stefano Caldoro (che ambirebbe, in cambio di un passo indietro, a un posto di prestigio in “Mondadori”) non appare più così granitica come qualche mese fa.
L'inchiesta con richiesta d'arresto nei confronti di Giggino Cesaro, il “polmone elettorale” del centrodestra nel Napoletano, la diffidenza dei cosentiniani e dei “fittiani” e il mancato feeling con Francesca Pascale (che del governatore dice: “Gli serve una scossa”, a sottolinearne il torpore politico) potrebbero mettere in pista al suo posto l'ex Guardasigilli Francesco Nitto Palma. Che, a quanto pare, già ne avrebbe parlato col Cav chiedendo un rientro in grande stile in Campania dove, proprio con Caldoro, negli anni scorsi, ha ingaggiato una furente battaglia da coordinatore regionale del Pdl.
La presidenza della commissione Giustizia del Senato gli piace, ma Nitto Palma ha capito che, se Caldoro cede, è pronta a farsi avanti (anzi, già sta lavorando sottobanco) l'ex ministro Nunzia De Girolamo, indagata a Benevento per vicende della locale Asl. La candidatura di Nitto Palma (che dovrebbe vedersela con Pina Picierno o Vincenzo De Luca del Pd) ricompatterebbe anche l'ala critica del centrodestra (cosentiniani, ex Forza Campania, dissidenti del Nuovo centrodestra, Fratelli d'Italia e civiche miste) che col governatore socialista non si è mai presa.
2. DOPPIO BLITZ IN 24 ORE SULL`ACQUA PUBBLICA PROTESTANO I COMITATI
Alessio Gemma per “la Repubblica”
Doppio blitz nel giro di 24 ore sull' acqua pubblica. La Regione cede a “uno o più soggetti terzi” - anche privati - la gestione per 3 anni delle fonti di approvvigionamento dell'oro blu. Il Comune propone la modifica dello statuto di Abc, la sua azienda idrica, aprendola alla “costituzione di società di capitali”. E i comitati che nel 2011 hanno strappato la vittoria del referendum per l'acqua pubblica sono sul piede di guerra: minacciano ricorsi alla Corte costituzionale.
Dieci gli articoli approvati ieri e inseriti nel maxi emendamento alla legge finanziaria del presidente Stefano Caldoro. Prevedono una “gestione provvisoria” per 36 mesi destinata ad “efficientare” opere e infrastrutture del servizio idrico. Ci penseranno i privati dopo aver stipulato entro 30 giorni una “convenzione” con la Regione ad occuparsi delle attività di “captazione, adduzione, depurazione delle acque”.
Ma che ne sarà del futuro dell'acqua in Campania? In attesa dell'approvazione della legge di riordino che vorrebbe accorpare gli attuali 4 ambiti (Ato) si costituirà presso la giunta regionale “una struttura di missione con il compito di coordinare i piani strategici regionali finalizzati all'utilizzazione dei fondi regionali, nazionali e europei per una gestione efficace ed efficiente del servizio”. Attacca Carlo Aveta, consigliere de La Destra: «Non ho votato la fiducia. La Regione individuerà i gestori privati senza gara pubblica».
«Quest'operazione - dichiara l'avvocato Maurizio Montalto, presidente dell'Istituto italiano per le politiche ambientali - contrasta con l'esito del referendum e rafforza soggetti come Gori e Acquedotti Sepa. Ci sono gravi profili di illegittimità costituzionale. Il governatore Caldoro esautora così il lavoro svolto in commissione dai consiglieri regionali e dai cittadini per favorire le lobby. Ciò comporterà anche la riprivatizzazione dell'acqua di Napoli dove l'amministrazione di Luigi de Magistris si sta dimostrando poco vigile e reattiva. Anzi, pare assecondare il disegno della Regione attraverso le modifiche che sta apportando allo statuto dell'Abc».
Proprio ieri è arrivata in commissione Affari istituzionali la proposta della giunta comunale sull'azienda speciale: un nuovo statuto da votare in consiglio. Tra gli “atti fondamentali” che il cda di Abc potrà inviare all'aula di via Verdi c'è anche “la costituzione di società di capitali”.
Il motivo? Spiega l'assessore Mario Calabrese: «Non sappiamo come sarà organizzato il servizio nella città metropolitana e a livello regionale con il superamento degli Ato. Per questo non potevamo escludere l'eventualità che Abc debba in futuro entrare a far parte di un soggetto di diritto privato. Ma resta ferma la salvaguardia del fine pubblico». Per l'avvocato Montalto «andava trasformata Abc in azienda speciale consortile che garantisce la presenza di tutti gli alti comuni dell'area metropolitana». Consiglia Salvio, referente campana delForum italiano dei movimenti per l'acqua: «Ora mobilitiamoci».
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