PICHETTO FRATIN HA AGGIUNTO TROPPE POLTRONE AL MINISTERO – LA CORTE DEI CONTI BACCHETTA IL RESPONSABILE DELL'AMBIENTE E DELLA SICUREZZA ENERGETICA PER LE SUE NOMINE: NEL MIRINO L'INCARICO DIRIGENZIALE A MARIA ROSARIA MESIANO E LA CONSULENZA ESTERNA AFFIDATA AL “MCKINSEY BOY”, PAOLO D’APRILE – LA RAGIONERIA DELLO STATO HA POI BLOCCATO LA NOMINA DI LAURA D’APRILE COME CAPO DEL DIPARTIMENTO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE, PERCHÉ È STATO SUPERATO IL NUMERO MASSIMO DI ASSUNZIONI NEL MINISTERO…
-Estratto dell'articolo di Virginia Della Sala per “il Fatto quotidiano”
Quante difficoltà al ministero di Pichetto Fratin: l’Ambiente e la Sicurezza Energetica sono sferzati da continui rilievi sugli incarichi, da nomine bloccate, da sommovimenti interni e lotte di potere. Uno dei presidi più importanti del Pnrr e del piano energetico è insomma tutt’altro che immerso in un’aria serena. […]
L’ultimo rilievo della Corte dei Conti è stato pubblicato qualche giorno fa. La magistratura contabile ha chiesto al ministero chiarimenti su un decreto dipartimentale di febbraio con cui è stato conferito un incarico dirigenziale di livello non generale (Divisione IV “Infrastrutture Energetiche”) a Maria Rosaria Mesiano. I magistrati contabili fanno notare che dalla decisione non emergono le motivazioni per le quali il Mase abbia preferito Mesiano all’altra concorrente esaminata e chiedono di vedere la documentazione […].
Soprattutto, la Corte vuole sapere perché i dirigenti interessati a ricoprire quelle posizioni non siano stati consultati. Il Mase ha ora 30 giorni per rispondere ma si tratta comunque solo di una ennesima contestazione.
Come ha rilevato anche Staffetta Quotidiana, infatti, le contestazioni sugli esperti per l’attuazione del Pnrr sono praticamente arrivate quasi a quota 40 in poco più di due mesi. La richiesta è quasi sempre di capire se, prima di procedere con nuove nomine, il ministero avesse verificato che non ci fosse già dentro all’amministrazione qualcuno che avesse quelle competenze.
L’ultimo caso, raccontato dal Fatto, riguardava Paolo D’Aprile, ex manager McKinsey e già capo dipartimento per il Pnrr sotto Cingolani, sostituito con Fabrizio Penna, ma reclutato come esperto esterno. In una lettera del 13 marzo, la Corte ha chiesto al Mase di fornire “dettagliati chiarimenti” sull’assenza nei ruoli dell’amministrazione di profili adeguati allo stesso incarico e sulla reale esistenza delle condizioni per la retribuzione di 100 mila euro che è attribuito a esperti esteri ma in casi particolari.
Come se non bastasse, poi, la Ragioneria dello Stato – in una lettera che il Fatto ha potuto visionare – ha comunicato al ministero di non poter autorizzare la nomina di Laura D’Aprile a dirigente di livello generale come capo del dipartimento dello Sviluppo sostenibile perché Pichetto era già arrivato al limite (10%) del contingente di dirigenti esterni nominabili per legge, percentuale che al Mase corrisponde a una persona sola.
Questo significa anche che la casella che la D’Aprile sta coprendo da gennaio, da quando cioè è stata approvata in Consiglio dei ministri, è ballerina e forse pure contestabile […]