IL PIO ALBERGO TRIVULZIO HA DISTRUTTO PIÙ CLASSI DIRIGENTI DELLA RIVOLUZONE FRANCESE - IERI MORTI ALTRI 12 ANZIANI NELLA CASA DI RIPOSO (110 TOTALI), DOVE IN PIENA EMERGENZA CORONAVIRUS NON FACEVANO INDOSSARE GUANTI E MASCHERINE AGLI OPERATORI SANITARI PER NON FAR SPAVENTARE GLI OSPITI - TORNANO I PROTAGONISTI DELL'EPOCA: TIZIANA MAIOLO SCRIVE A SALA E FONTANA, ''CHIEDETE AL PROCURATORE FRANCESCO GRECO, SONO SICURA CHE LUI…''
-Il Pio Albergo Trivulzio ormai ha distrutto più classi dirigenti della rivoluzione francese.
— Fabio Vassallo (@vaux_hall) April 6, 2020
faziosità di sx:si è aperta inchiesta,con supporto di certi pm, su caso dell’albergo Trivulzio e il bersaglio è Fontana.Giusto indagare sui morti. E sul decreto Gov 8 marzo che entró in vigore 48ore dopo con esodi da Nord a Sud, causa dell’escaletion del contagio?Solo silenzio!
— Augusto Minzolini (@AugustoMinzolin) April 7, 2020
Mentre Fontana si metteva la mascherina, un geriatra veniva cacciato dal Pio Albergo Trivulzio perché permetteva ai medici di portarla. @gadlernertweet racconta una serie di coincidenze inquietanti. Di cui qualcuno dovrebbe dare conto https://t.co/0z2wpfvdEM via @stati_generali
— jacopo tondelli (@jacopotondelli) April 5, 2020
Lerner è stato querelato dal direttore e dal presidente del Pio Albergo Trivulzio.
— Benevolenza ???ACCETTO MINIBOT? (@benevolenzaNoUE) April 8, 2020
I numeri mostrano che non c'è stata alcuna strage.
È la solita montatura giornalistica per attaccare Salvini.
1.CISL, AL TRIVULZIO IERI MORTI ALTRI 12 ANZIANI
(ANSA) - Soltanto ieri al Pio Albergo Trivulzio di Milano sono morti "altri 12 anziani". E' quanto ha spiegato all'ANSA Rossella Delcuratolo, sindacalista della Cisl che segue operatori e infermieri che lavorano nella struttura. Da marzo in poi, dunque, alla 'Baggina' di Milano, al centro di polemiche e indagini in questi giorni per la gestione dell'emergenza Coronavirus, sarebbero morti in totale, come ha chiarito la sindacalista, "circa 110 persone", settanta a marzo e una quarantina in questi giorni di aprile.
2.CORONAVIRUS: CISL,DA PAT MASCHERINE DOPO UN MESE DA EPIDEMIA
(ANSA) - Gli operatori del Pio Albergo Trivulzio di Milano avrebbero ricevuto dalla struttura le mascherine per proteggere loro stessi e gli anziani ospiti oltre un mese dopo lo scoppio dell'epidemia in Lombardia, il 23 marzo scorso. E' quanto ha spiegato all'ANSA Rossella Delcuratolo, sindacalista della Cisl che segue i lavoratori della 'Baggina', confermando quanto viene riportato anche in una lettera di diffida di fine marzo inviata da Cisl e Cgil ai vertici della casa di riposo, tra cui il dg Giuseppe Calicchio.
Prima di quel giorno, racconta Delcuratolo, infermieri e operatori del Pat "hanno provato ad usare le mascherine, ma anche se se le portavano da casa veniva loro impedito di indossarle, perché dicevano che spaventavano i pazienti". Alcuni operatori, come loro stessi hanno raccontato, sarebbero anche stati "minacciati", "soprattutto - ha chiarito la sindacalista - quelli che lavorano a tempo determinato, che avevano paura di perdere il posto". Tra gli operatori, ha aggiunto, "una ventina sono già risultati positivi" al Coronavirus, ma altre decine sono a casa "con sintomi, in attesa ancora dei tamponi".
3.TRIVULZIO: CARI SALA E FONTANA, CHIEDETE AL PROCURATORE GRECO
Tiziana Maiolo per “Il Riformista”
Il governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana e il sindaco di Milano Beppe Sala farebbero bene, uno di questi giorni, ma al piu presto, ad andare al Palazzo di giustizia a trovare il Procuratore della repubblica e fare con lui due chiacchiere. Intanto perche Francesco Greco e molto simpatico. Poi perche e accorto e sensato, tanto da aver suggerito nei giorni scorsi ai suoi sostituti di evitare di contribuire all'affollamento delle carceri italiane, che sono gia tra le piu stipate del mondo, con nuovi arresti. Limitate la custodia cautelare, ha scritto ai suoi pm, ai “reati con modalita violente” o di “eccezionale gravita e/o codice rosso”.
Un provvedimento di cui dovrebbero essergli grati tutti i cittadini, perche sarebbe un’ecatombe di proporzioni eccezionali se il coronavirus, che si e gia affacciato in qualche istituto ma ancora con numeri contenuti, facesse esplodere il contagio anche nelle carceri. E visto che su un reale svuotamento, come e stato gia fatto in diverse parti del mondo, non si puo contare fino a che avremo un ministro guardasigilli sordo come Bonafede, e opportuno evitare il piu possibile gli ingressi di chi, da fuori, potrebbe portare inconsapevolmente il virus all’interno.
Ma, finiti i convenevoli e i complimenti per la sensibilita mostrata dal Procuratore nei confronti dei reclusi, c’e un altro motivo per cui il presidente della Regione e il sindaco di Milano farebbero bene a sentire l’aria che tira in tribunale. Come ampiamente previsto, e come noi stessi avevamo denunciato gia da parecchi giorni, il virus da sanitario si sta gia trasformando in giudiziario. Al tribunale di Bergamo fioccano le denunce ed e stata aperta un’inchiesta che va a coprire addirittura i fatti che riguardano tutta l’epidemia fin dal primo contagiato di cui si sia avuta notizia. C’e stato un dettagliato esposto di un giornalista e ci sono denunce.
Si prospettano indagini per omissioni, ma si comincia a parlare anche di diffusione colposa del contagio. Sotto la lente d’ingrandimento l’incapacita (o l’impossibilita), nelle situazioni territoriali, di diagnosticare con sicurezza la differenza tra polmoniti e contagi da coronavirus. E qui entrano nell’occhio del tifone anche i medici. E si teme una catena di S. Antonio, che parte dai parenti delle persone decedute per arrivare ai sanitari e infine alle Asl, alle strutture ospedaliere e su su fino ai vertici regionali.
Ma le denunce ci sono anche a Milano, gia una decina, e sono nelle mani del procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, che fino a ora non pare aver assunto alcuna iniziativa. Ma siamo all’impazzimento generale, che trasforma il dolore in rabbia e una parte dell’informazione che soffia sul fuoco e si butta su uno scandalismo che non vedevamo a Milano dai tempi di Mani Pulite. Non e un caso che sia La Repubblica (tallonata dallo scodinzolante Fatto Quotidiano) a buttarsi come un lupo affamato proprio sul Pio Albergo Trivulzio, il piu grande Istituto geriatrico assistenziale italiano, ingaggiando una gara di numeri di morti e di bare, tanto da guadagnarsi una diffida tanto dalla Presidenza quanto dalla Direzione generale dell’Ente.
Non e secondario il fatto che la diffida porti le due firme, quella del presidente dottor Ferrara e quella del Dg dottor Calicchia. Perche uno e stato nominato da Giuliano Pisapia e l’altro da un accordo Regione-Comune di Milano. E perche la maggioranza del Consiglio di indirizzo dell’Ente (quattro a tre) e nominata dal Comune di Milano, cioe dalla sinistra. Se problemi politici dovessero esserci in futuro quindi, si deve sapere che riguardano una gestione congiunta tra la giunta comunale di centrosinistra e quella regionale di centrodestra.
Nelle Case di riposo lombarde (e anche di altre Regioni) sono morte moltissime persone, nello scorso mese di marzo. Il che in tempi normali non sarebbe neanche una notizia, dal momento che nelle Rsa ormai sono ospitati solo malati gravi di alzheimer e demenza senile o persone molto anziane. Ci sono piu novantenni che settantenni. Sono numeri che possono fare impressione, se si sente dire per esempio che al Pato al Golgi Redaelli, che sono le due grandi strutture assistenziali milanesi, nel marzo dell’anno scorso e mancata una settantina di persone. Ma e la triste normalita.
Ma nel marzo di quest’anno ne sono morti di piu, al Trivulzio come in tutte le settecento case di riposo lombarde: bronchiti e polmoniti, o coronavirus? Non si conoscono con precisione le diagnosi, pur in presenza nei due istituti di personale medico e paramedico specializzato e molto preparato. E non si conoscono neppure bene i numeri. Anche perche, in seguito a una delibera regionale dell’8 marzo alcune Rsa (in genere le piu piccole, private) hanno accolto pazienti in via di guarigione dimessi dall’ospedale o persone in quarantena. Pazienti che difficilmente possono aver contagiato gli anziani, visto che erano stati alloggiati in settori separati, ma di cui non si conoscono bene l’entita e i numeri.
Ora ci sono ispezioni del Ministero e indagini amministrative della Regione. Nella Commissione di indagine sul Pat il sindaco Sala, che non e ancora riuscito a farsi perdonare, pur essendosi in seguito scusato, gli aperitivi sui Navigli e la campagna “Milano non si ferma” mentre gia era grave il contagio, chissa perche ha inserito l’ex magistrato Gherardo Colombo. E’ evidente che sarebbe stato preferibile metterci un bravo medico, anche per non creare imbarazzi con la Procura della repubblica.
Ma l’ex Pm di mani Pulite e oggi una persona diversa dal 1992 e sapra partecipare all’inchiesta con equilibrio. Ma la sua presenza vale sempre qualche curiosita e qualche titolo di giornale in piu. Con rammarico del Fatto Quotidiano: “nuovi delitti, ancora da provare, per antichi castighi, che a Gherardo Colombo oggi non piacciono piu”, scrive Gianni Barbacetto.
Per tutto questo il sindaco di Milano e il governatore della Lombardia farebbero bene ad andare a trovare il procuratore Francesco Greco. Perche un conto sono le indagini amministrative, che separeranno il grano dal loglio, al Trivulzio come nelle altre Rsa, e diranno se ci sono state confusioni nelle diagnosi, se i parenti dei degenti, che giustamente erano stati tenuti lontani per timore dei contagi, non siano stati tenuti informati. E anche se qualcuno non abbia avuto le cure necessarie e se il per- sonale non sia stato tutelato.
Ma quando i dubbi o gli errori o le responsabilita arrivano in tribunale, allora prendono subito una coloritura diversa. E vanno trattati con cura. E con delicatezza. Un giornale da tempo piu scandalistico che rigoroso come La Repubblica puo anche titolare senza vergogna “Poveri morti nascosti”, come se qualcuno avesse avviato un traffico di salme, o anche “Mani pulite sul Trivulzio”, istigando ad aprire un’inchiesta giudiziaria di carattere politico.
Un giornale lo puo fare, per quanto sia discutibile. Ma un magistrato deve parlare un linguaggio diverso. E siamo sicuri che il procuratore Francesco Greco non seguira la scia dello scandalismo. Ma intanto, cosi per sentire l’aria che tira, Sala e Fontana, andate al quarto piano del Palazzo di giustizia a trovare il procuratore capo.