PER PLACARE LE SMANIE ELETTORALI DI SALVINI, GIORGIA MELONI CONCEDE ALLA LEGA IL CONTENTINO DELL’AUTONOMIA (MA E’ UNA RIFORMA ANNACQUATA) - IL DISEGNO DI LEGGE CHE VERRÀ TRASMESSO ALLE CAMERE È UN TESTO NUOVO RISPETTO A QUELLO CHE CALDEROLI ERA ANDATO IN GIRO AD ILLUSTRARE DA NORD A SUD. E NON A CASO È STATO PRECEDUTO DA UN DISCORSO MOLTO CHIARO DELLA MELONI, UN'ASSICURAZIONE CHE IL PAESE SARÀ “UNICO E UNITO” E AVRÀ IL DOVERE “DI ASSICURARE A TUTTI GLI STESSI SERVIZI E GLI STESSI DIRITTI”

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Estratto dell’articolo di Marcello Sorgi per “la Stampa”

 

alfredo mantovano giorgia meloni

È un'autonomia formato Meloni, e non più solo Calderoli, quella che il ministro delle Regioni ha presentato ieri in pre-consiglio dei ministri e che dovrebbe essere licenziata domani, in tempo perché Salvini ne faccia la sua bandiera per le elezioni regionali dei 12-13 febbraio in Lombardia.

 

Meloni ha concesso all'alleato leghista di potersi presentare agli elettori portando il risultato del lungo percorso cominciato con i referendum locali del 2017, ma ha preteso in cambio che la riforma resti solidamente agganciata a Palazzo Chigi, in modo che sia lei stessa ad esaminare le richieste delle singole Regioni e a giudicare se siano o no ammissibili.

matteo salvini roberto calderoli

 

Il disegno di legge che verrà trasmesso alle Camere è dunque un testo sostanzialmente nuovo rispetto a quello che Calderoli era andato in giro ad illustrare da Nord a Sud. E non a caso è stato preceduto da un discorso molto chiaro della premier, un'assicurazione che il Paese sarà «unico e unito» e avrà il dovere «di assicurare a tutti gli stessi servizi e gli stessi diritti».

 

[…] Facile intuire che, una volta incassato il via libera sulla riforma, la versione di Salvini sarà completamente diversa. E non solo per ragionevoli esigenze di propaganda in vista dell'apertura delle urne […] ma perché il voto della Lombardia è considerato all'interno della Lega una sorta di prova d'appello per il segretario, la cui leadership ormai decennale comincia a dare segni di stanchezza […]

sergio mattarella e giorgia meloni alla scuola nazionale dell amministrazione 1
matteo salvini roberto calderoli