IL PNRR O LO METTIAMO A TERRA O SOTTOTERRA – IL GOVERNO DEVE FARCI CERTIFICARE DA BRUXELLES IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI, DA COMPLETARE ENTRO LA FINE DELL’ANNO, PER OTTENERE LA QUINTA RATA – E POI BISOGNA SPERARE CHE L’UE ACCOLGA LE RICHIESTE DI RIMODULAZIONE E DI RINVIO, COME I TEMPI DI PAGAMENTO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E GLI APPALTI - SU 59 TARGET ANCORA DA CENTRARE VIENE RISCONTRATA UNA DIFFICOLTÀ “ALTA” PER 10 OBIETTIVI E “MEDIA” PER ALTRI 21...

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Estratto dell’articolo di Gianni Trovati,Manuela Perrone per il “Sole 24 Ore”

 

I NUMERI CHIAVE DEL PNRR - LA STAMPA

Il negoziato sulla rimodulazione del Pnrr italiano arriva alla stretta finale, verso il verdetto atteso nelle prossime settimane. La sua prima ricaduta pratica si manifesterà nelle chance effettive di farsi certificare il raggiungimento degli obiettivi della quinta rata, da completare entro la fine dell’anno.

 

In un pacchetto che mette al centro della trattativa con la Commissione europea anche temi di grande impatto, a partire dalla riduzione dei tempi di pagamento delle Pubbliche amministrazioni su cui la Commissione Ue ha appena deferito l’Italia alla Corte di Giustizia insieme a Belgio e Grecia, e dal taglio sotto i 100 giorni nel calendario medio di aggiudicazione degli appalti fino al pieno funzionamento del sistema nazionale di e-procurement e alla digitalizzazione della giustizia.

 

IL PIANO DI RIPRESA DEL PNRR

Si tratta in tutti questi casi di riforme che sono al centro dell’attenzione comunitaria, ma che per Roma richiedono rimodulazioni (appalti) o rinvii (tempi di pagamento) per provare a essere chiuse con successo. In fatto di investimenti la scena è invece dominata dalle opere piccole e medie dei Comuni e dagli interventi contro il dissesto idrogeologico. In base agli ultimi censimenti, il quadro è ancora articolato perché a inizio ottobre risultavano raggiunti solo dieci dei 69 obiettivi che scandiscono l’elenco originario della quinta tranche di risorse comunitarie.

 

il pnrr rimodulato dal governo meloni - la stampa

[…] Le partite più significative però sono altre, e sono anche le più complesse. L’ampiezza della sfida può essere misurata, intervento per intervento, dall’incrocio tra il grado di complessità indicato dalle amministrazioni, che alla Corte dei conti hanno etichettato come «alta» la difficoltà di 10 misure ancora da conseguire, «media» per 21 casi e «bassa» per 28, e la profondità delle modifiche chieste dal Governo nella proposta di rimodulazione.

 

Per gli investimenti comunali nelle piccole opere o nella riqualificazione energetica degli edifici, per esempio, il ministero dell’Interno indica un grado di difficoltà alta, e infatti la proposta italiana chiede di far uscire entrambi dal finanziamento con il Next Generation Eu. Anche se il quadro è complicato dalla tensione con i Comuni, che resta alta. E dall’ipotesi di un rientro almeno parziale degli investimenti comunali nel Pnrr, che scatterebbe in caso di ridimensionamento del RepowerEu come esito finale del negoziato con la Commissione dopo le obiezioni arrivate da Bruxelles.

PNRR ITALIA - CALENDARIO DEI PAGAMENTI

 

In altri casi si incontra invece un paradosso, che però è solo apparente. Negli interventi contro il rischio idrogeologico, per esempio, il livello di difficoltà indicato dal ministero dell’Ambiente è basso, ma la richiesta punta comunque al definanziamento. Il problema, qui, infatti non è dato dai tempi di aggiudicazione degli appalti, ma dall’antichità di alcuni progetti - alcuni risalgono a 15 anni fa - che, come spiegato nei giorni scorsi dal ministro per il Pnrr Raffaele Fitto, sono passati indenni di programmazione in programmazione, e difficilmente oggi rispetterebbero i requisiti ambientali (Dnsh) imposti dal Pnrr. […]