IL POKER DI RENZI DA SINDACO: TUTTI I BILANCI "IRREGOLARI" - LA CORTE DEI CONTI HA RISCONTRATO "GRAVI ANOMALIE" NEI BILANCI DEL COMUNE DI FIRENZE DURANTE GLI ANNI DI PITTIBIMBO - I MAGISTRATI CONTABILI INVITANO IL FIDO NARDELLA, A "RIPRISTINARE GLI EQUILIBRI"
Davide Vecchi per il “Fatto quotidiano”
E quattro. Il Comune di Firenze è costretto ancora una volta a ricevere i rilievi della Corte dei conti. Per il quarto anno consecutivo. L' intera gestione firmata Matteo Renzi. Ma questa volta ai giudici contabili non sono bastate le rassicurazioni di Palazzo Vecchio e non è stato sufficiente neanche l' intervento riparatore della giunta di Dario Nardella, che si è visto costretto a rimediare alla pesante eredità ricevuta.
Per i giudici contabili rimangono "gravi irregolarità" che generano "oltre all' inosservanza dei principi contabili di attendibilità, veridicità e integrità del bilancio, anche violazioni in merito alla gestione dei flussi di cassa e alla loro verificabilità". Per questo laCorte, il 31 luglio come già il 22 maggio, ha recapitato a Palazzo Vecchio un' ordinanza con cui invita l' ente " ad adottare entro 60 giorni i provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità e a ripristinare gli equilibri di bilancio".
ne per spese di parte corrente, non ricostituiti al termine dell' esercizio". In pratica, come tutti i Comuni, anche quello di Firenze ha delle "riserve" che devono essere usate per specifiche necessità. La legge prevede una sorta di deroga e quindi permette di utilizzarli per altre spese ma a condizione che poi quelle riserve vengano ricostituite. Renzi se n' è dimenticato. La cifra? 45.888.216 euro. Fondi che "potevano essere ricostituiti integralmente con gli incassi avvenuti nei primi mesi del2014".
Ed elenca: "Somme correnti depositate nei conti correnti 5,5 milioni", "trasferimenti ministeriali per il funzionamento degli uffici giudiziari per il 2011 e il 2012 per 28,6 milioni" e, infine, i"contributi erariali per 5,7 milioni". Invece, bacchettano i giudici, li avete spesi in altro denotando "una sostanziale difficoltà nella gestione dei flussi di cassa" e mettendo a rischio "l' equilibrio e la stabilità finanziaria dell' ente".
Altro capitolo dolente: la "presenza consistente di residui attivi vetusti". Si tratta di crediti che ogni ente spera di recuperare prima o poi: multe, tasse e così via.
Crediti che trascorsi alcuni anni devono essere trasformati in inesigibili. I "residui attivi vetusti" di Palazzo Vecchio per laCorte sono troppi e troppi vecchi: risalgono a prima del 2009. Quindi vanno ri conteggiati perché "laloro elevata incidenza percentuale comporta unpotenziale rischio per latenuta degli equilibri di bilancio negli esercizi successivi".