Fabrizio Roncone per “Sette - Corriere della Sera”
Talvolta ruvido, permalosissimo, ancora appassionato, con una competenza strepitosa, cinico e severo ai limiti della ferocia e pero anche lucido e – piaccia o no – credibile: Paolo Cirino Pomicino di anni 82, un passato politico travolgente nella Prima Repubblica si aggira sulle macerie di questa, cosi piena di modesti e modestia, di improvvisati e impostori, tutta una classe di capi e capetti con molti autentici scappati di casa che poi quando parla lui, cioe Cirino Pomicino, hai la sensazione non sia nemmeno piu un ex potente e discusso notabile democristiano, ma un incro- cio tra Churchill e De Gaulle.
’O ministro, com’era chiamato a Napoli negli anni Ottanta, in un miscuglio di rispetto e tremendo timore, durante la drammatica setti- mana che ha poi riportato Sergio Mattarella al Quirinale, e tornato ad essere molto cercato, intervistato, spesso ospite dei piu importanti talk televisivi.
PAOLO CIRINO POMICINO A PIAZZAPULITA
Anche Rino Formica e Clemente Mastella sono stati parecchio ascoltati: rispetto a loro, pero, Cirino Pomicino ci mette sempre un tasso di perfidia in piu. Un giorno s’e chiesto: «Non capisco perche ci si accanisca cosi tanto nel volere diventare presidente della Repubblica: lo sanno anche i bambini che il potere vero ce l’ha chi sta a Palazzo Chigi».
paolo cirino pomicino e dago 2
La grammatica del potere. La logica del potere. Spiegata a chi oggi lo insegue ovunque e senza uno straccio di progetto. Pomicino osserva basito le mosse di chi guida certi partiti in questa tragica stagione. Giuseppe Conte dovrebbe farsi dare ripetizioni private. Matteo Salvini potrebbe provare: ma e possibile che Cirino Pomicino si rifiuti di dargliene.
L’abisso di vaghezza, il buio dell’improvvisazione, tutto agli occhi di uno come lui puo apparire definitivo e, forse, inaccettabile. Del resto: la sua stella brillo con Giulio Andreotti e, poi, con il Cavaliere. Ha visto da vicino tutto. Compresa Tangentopoli. «E l’aldila: 4 bypass a Houston, 2 a Londa, trapianto cardiaco a Pavia nel 2007». Da Di Pietro, che lo indago per la vicenda Enimont, si fece promettere: «Quando succedera, devi scrivermi l’orazione funebre». Poi non e successo.
E cosi adesso cambi canale e lo senti spiegare un po’ di sintassi politica a questi ragazzi che pensano di farla mettendosi una pochette nel taschino o mangiando pane e Nutella.