LA POLITICA È UNO SPORT ESTREMO - FINO ALL'ULTIMO MALAGÒ CI AVEVA SPERATO: IL PD AVREBBE AVUTO IL MINISTRO DELLO SPORT, PER SMONTARE LA RIFORMA GIORGETTI CHE GLI AVEVA SOTTRATTO 460 MILIONI DI BUDGET, POTERE E BIGLIETTI - E INVECE PRIMA ARRIVA SPADAFORA IN QUOTA 5 STELLE, CHE NOTORIAMENTE NON SONO IN BUONI RAPPORTI COL PRESIDENTE DEL CONI. E OGGI NON SBUCA NESSUN SOTTOSEGRETARIO A FARE DA CONTRAPPESO - NON SI HANNO NOTIZIE DI INTERVENTI DI GIANNI LETTA. BASTERÀ L'APPELLO AL CIO?
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Foto di Ferdinando Mezzelani per Dagospia
DAGONEWS - Fino all'ultimo Malagò sembrava avercela fatta: al ministero dello Sport (o quantomeno come sottosegretario) doveva andare un nome del Pd lottiano (nel senso di Luca Lotti), per fare sponda e smontare la riforma Giorgetti che ha spogliato il presidente di 460 milioni di budget, biglietti e potere. Con la Lega finalmente fuori dai giochi, Giovannino fa piovere molti attacchi, quelli che avete letto sui giornali in queste settimane, sul governo appena caduto e sui cambiamenti che aveva introdotto.
Senonché, nella notte in cui si è fatto il governo, Spadafora rifiuta il posto da sottosegretario di Palazzo Chigi, chiede lo Sport e il ribaltone è compiuto. Il ministero passa in quota 5 Stelle, notoriamente ostili al presidente del Coni. Che a quel punto deve scommettere su un sottosegretario che bilanci i due partiti della maggioranza, e di questo si parla molto negli ultimi giorni.
Stamattina, l'ennesima doccia fredda: nessun sottosegretario. Ti credo: se metti 5 tra vice e sottosegretari agli Esteri, all'Economia e allo Sviluppo Economico, e il numero massimo di membri del governo è fissato a 65, finisce che qualche casella non riesci a occuparla. Giovannino si è appellato anche al Cio per ribaltare la riforma Giorgetti. Non si hanno notizie di interventi di Gianni Letta, che per anni ha sostenuto l'amico Megalò, né pare che Spadafora abbia incontrato o sentito il Presidente del Coni. Basterà l'interessamento del Comitato Olimpico?