POLVERE DI 5 STELLE! – STEFANO PATUANELLI, CAPOGRUPPO DEI GRILLINI AL SENATO, APRE AL FINANZIAMENTO PUBBLICO AI PARTITI E IL GRUPPO “ESPLODE” – PER PLACARE LA RIVOLTA INTERNA È DOVUTO INTERVENIRE GIUSEPPE CONTE: “LA SUA È UN’OPINIONE PERSONALE. NOI SIAMO CONTRARI” – GLI "ADDETTI AI LIVORI" INTERNI AL MOVIMENTO INIZIANO PARLARE DI UNA REVISIONE DEL LIMITE DEL TERZO MANDATO DOPO IL VOTO DELLE EUROPEE: “SARÀ UN MODO DI CONTE PER PREMIARE I SUOI FEDELISSIMI”
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Estratto dell’articolo di Emanuele Buzzi per “il Corriere della Sera”
La lettura dei giornali, ieri, è suonata particolarmente indigesta ai senatori Cinque Stelle. L’apertura del loro capogruppo al Senato, Stefano Patuanelli, sul finanziamento pubblico ai partiti raccolta da Francesco Verderami sul Corriere ha fatto sobbalzare gli stellati di Palazzo Madama.
«Il gruppo è esploso», dicono nel Movimento, commentando quella che è sembrata come una mini-rivolta contro l’ex ministro. C’è chi snocciola i post di dieci anni fa pubblicati sul blog di Beppe Grillo: «I partiti non devono gestire soldi pubblici. Le attività si possono finanziare con micro donazioni private».
Tanto basta a Giuseppe Conte e ai vertici per capire l’antifona e intervenire tempestivamente per bloccare l’escalation dei malumori interni. Il presidente contatta Patuanelli per chiarimenti e poi pubblica un post che è uno stop chiaro e tondo. «Lo dico senza girarci intorno: la posizione del M5S è sempre stata e resta contraria al finanziamento pubblico dei partiti», scrive Conte.
E prosegue: «Il M5S è la dimostrazione vivente che si può fare politica senza imporre costi ai cittadini. E che si può fare politica senza svendere le proprie battaglie, mettendosi in alcuni casi a libro paga di grandi lobby o addirittura di Stati esteri, come fa qualche noto parlamentare».
Conte sottolinea che quella del capogruppo è una opinione «del tutto personale», ma cerca di evitare frizioni o di indebolire mediaticamente uno dei suoi uomini cardine: «L’ho sentito e mi ha spiegato che il suo è un discorso generale e astratto sui partiti e sulla democrazia. Mi ha chiarito, però, che non firmerebbe mai nell’Italia attuale, e con la politica attuale, una legge per il finanziamento pubblico dei partiti».
Lo stesso Patuanelli, qualche ora più tardi, ribadisce il concetto parlando a Il Fatto quotidiano. […]
Eppure, nonostante muri pubblici e smentite, le tensioni permangono. Diversi esponenti pungono Patuanelli e indirettamente anche la strategia degli ultimi anni: «Qualcuno gli spiega che anche il due per mille che riceviamo è finanziamento pubblico?». C’è anche chi prova a difendere il capogruppo: «Il due per mille è diverso. Sono soldi che liberamente un cittadino decide di donare». […]
iniziano a circolare indiscrezioni su una revisione del limite del terzo mandato dopo il voto delle Europee. «Sarà un modo per premiare i fedelissimi di Conte in Italia e spendere i nomi dei big per Regionali e candidature a sindaco senza dover assorbire personale nel Movimento», dicono alcuni. Insomma, non c’è solo il finanziamento ai partiti tra i temi che agitano il Movimento.