IL PONTE È SULLO STRETTO MA SALVINI È DI MANICA LARGA – NEL DECRETO OMNIBUS AL TAVOLO DEL CDM DI OGGI SPUNTA UNA DEROGA PER PIETRO CIUCCI, AMMINISTRATORE DELEGATO DELLA SOCIETÀ “STRETTO DI MESSINA”: POTREBBE CUMULARE LA PENSIONE CON IL COMPENSO PER IL NUOVO INCARICO, E SUPERARE COSÌ IL TETTO DEI 240MILA EURO. LA POLEMICA SI AGGIUNGE A QUELLA SULLA CANCELLAZIONE DEL TETTO AI 240MILA EURO LORDI PER LO STIPENDIO DEI DIPENDENTI DELLA SOCIETÀ. I MELONIANI MUGUGNANO: PERCHÉ FARE UNA NORMA AD HOC?
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Estratto dell’articolo di Giuseppe Colombo per “la Repubblica”
Doveva essere il Consiglio dei ministri dei saluti e dei sorrisi, prima della pausa estiva.
Due decreti omnibus e un disegno di legge per istituire l’onorificenza di maestro dell’arte della cucina italiana, un tocco di nazionalismo culinario irrinunciabile per il ministro della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida.
E invece, alle cinque del pomeriggio, quando Giorgia Meloni riunirà i suoi ministri, la temperatura a Palazzo Chigi sarà bollente. […] Il convitato di pietra si chiama Ponte sullo Stretto.
In casa Fratelli d’Italia hanno le idee ben chiare già da ieri: l’articolo 15 del decreto Asset e investimenti, che contiene alcune disposizioni sul Ponte, altro non è che l’ennesima bandierina voluta da Matteo Salvini.
Alzata a favore di Pietro Ciucci, l’amministratore delegato della società “Stretto di Messina” che proprio il leader della Lega ha scelto come volto del “suo” Ponte. E che, come denuncia il portavoce di Europa verde e deputato di Avs Angelo Bonelli, potrebbe beneficiare di una deroga pesante: cumulare la pensione con il compenso per il nuovo incarico, superando il tetto dei 240mila euro lordi che una legge del 2013 ha fissato come limite invalicabile.
«Salvini, come sempre, è di manica larga», spiffera uno dei fedelissimi della premier. Che, nelle ultime ore, avrebbe condiviso la contrarietà dei suoi.
[…] La norma “salva pensionati” non è la sola ad aver fatto storcere il naso ai parlamentari di FdI. I dubbi hanno a che fare anche con il comma che cancella il tetto di 240mila euro lordi per lo stipendio annuo dei manager pubblici che saranno assunti dalla Società. Contattato dall’ Ansa , Ciucci ha sottolineato come la norma non riguardi lui e gli altri componenti del consiglio di amministrazione, bensì «l’assunzione da parte della Società di dipendenti, ovvero ingegneri ed esperti con le massime competenze».
Parole che però non sono bastate a fugare i dubbi dei meloniani. Perché - è l’interrogativo che è rimbalzato sulle chat ieri sera - bisogna fare una norma ad hoc per i manager del Ponte? Non si rischia così di aprire il varco ad altre deroghe? E quanto costeranno queste assunzioni “extra- large” alle casse dello Stato? […]