POSTA! – SI DISCUTE SE NAVALNY SIA STATO AVVELENATO O SIA MORTO PER ALTRE CAUSE. MA L'UNICA DOMANDA DA FARE È: PERCHÉ ERA IN UN GULAG STALINIANO? - IL MIO VECCHIO AVEVA UN DETTO VALIDO ANCHE OGGI. TUTT I CAN MOVAN LA CUA, TUTTI I CUION DISAN LA SUA (TUTTI I CANI MUOVONO LA CODA, TUTTI I COGLIONI DICONO LA SUA) NON È CAMBIATO NULLA ANZI…
-
Riceviamo e pubblichiamo:
Lettera 1
Caro Dago, smog alle stelle in Emilia: pm10 oltre doppio del limite. E questi sono quelli che predicano di agire subito contro i cambiamenti climatici!
Furio Panetta
Lettera 2
Caro Dago, calcio, esonerato Mazzarri: Napoli mas-Calzona?
Fritz
Lettera 3
Caro Dago, smog, in Lombardia polveri sottili ancora sopra il limite. E quindi, per non inalarle, si raccomanda di camminare curvi?
A.B.
Lettera 4
Caro Dago, Beppe Sala, il sindaco ambientalista e inclusivo coi calzini arcobaleno, è riuscito finalmente ad ottenere un grande risultato: Milano terza città più inquinata al mondo!
Spartaco
Lettera 5
Egregio Dago
Si discute se Navalny sia stato avvelenato o sia morto per altre cause. L'unica domanda da fare è: perché era in un gulag staliniano? Che crimine aveva commesso per meritare quella incredibile condanna?
Forse perché aveva sfidato un paranoico che già da giovane aveva scelto di fare la spia, che, come tanti dittatori, si è fatto fotografare a cavallo, vestito da cacciatore, da judoka e meglio di tutto che entra in un corridoio lunghissimo, solo, e con due guardie altissime ai lati delle pure altissime porte? Non resta che sperare che come tanti suoi simili, il suddetto paranoico faccia una fine miseranda, e se tra breve, meglio ancora.
Cordialità
Sanvic
P.S.
Complimenti per "Roma santa e dannata"
Lettera 6
Caro Dago,
Sinner si dichiara al 100% italiano nonostante parli il dialetto tedesco, enfatizzando la sua italianità per mettere a tacere i suoi detrattori. Assurdo che Sinner debba dimostrare la sua italianità, mentre per Ghali, nato anche lui in Italia ma da genitori Tunisini, la sua italianità non viene e non deve essere messa in discussione.
Questione di punti di vista.
Un caro saluto,
Mary
Lettera 7
Caro Dago, Zelensky: "Mosca approfitta del ritardo degli aiuti militari". O del "ritardo mentale" di Biden?
F.G.
Lettera 8
Caro Dago, la moglie di Navalny: "Continuerò il lavoro di mio marito". Assieme alla ricandidatura della Von der Leyen, è la seconda buona notizia che Putin ha ricevuto ieri. Con due "avversarie" così è in una botte di ferro!
Corda
Lettera 9
Caro Dago, Berlusconi, venduta la villa di Lampedusa per 3 milioni. L'ha acquistata la Cei per trasformarla in un centro d'accoglienza per i migranti?
Daniele Krumitz
Lettera 10
Caro Dago, dopo la fiaccolata di Roma, Putin starà tremando come una foglia. Se gli fanno un esorcismo o un rito voodoo è sistemato!
Nino
Lettera 11
Dago,
Con l'identificazione di massa non cambia molto. Chi non commette reati e' a posto, sono quelli che invece compiono atti contro la legge che si devono preoccupare. Tanto scandalo, tanto clamore per nulla. Non siamo in Russia o in Turchia o in Cina, siamo in una democrazia ipergarantista.
MP
Lettera 12
Caro Dago,
a me pare grave che si debba essere identificati per aver lasciato un fiore sotto una lapide. Se poi un ministro afferma di non sapere ciò che avviene in Italia, quindi tanto meno può sapere ciò che avviene in Russia, aspettiamo di sentire cosa dicono i loro giudici e medici... mi resta solo di sperare di non avvicinarci troppo a certi regimi.
Francesca
Lettera 13
Caro Dago, l'Occidente ha sentenziato: Navalny è stato ucciso da Putin. Lo dice la logica. Strano, pensavamo che il nostro "stato di diritto" si distinguesse da quello russo, cinese e nordcoreano per condannare i colpevoli alla fine di un processo sulla base di schiaccianti prove.
Tra l'altro, perso per perso, la logica potrebbe anche dire che l'opposizione al regime potrebbe aver agito come un giocatore di scacchi: sacrificio di Regina nel tentativo di fare scacco matto al Re in vista delle imminenti elezioni. Dalla situazione creata non è certo il Cremlino a trarne beneficio. Tutt'altro...
J.N.
Lettera 14
Caro Dago, sono anni che non leggo più i giornali, leggo solo i titoli delle tue notizie e trovo interessante solo la posta. Il mio vecchio aveva un detto molto reale valido anche oggi. Tutt i can movan la cua, tutti i cuion disan la sua (tutti i cani muovono la coda, tutti i coglioni dicono la sua) non è cambiato nulla anzi abbiamo peggiorato…..Bobilduro
Lettera 15
Caro Dago, John Elkann e Gianluca Ferrero hanno fatto ricorso al Tribunale del Riesame contro il decreto di perquisizione emesso dalla procura di Torino. È strano. Perché ai tempi di Berlusconi, "Repubblica" ha sempre spiegato quanto fosse bello farsi perquisire è processare per dimostrare la propria innocenza...
Axel
Lettera 16
Caro Dago, autonomia differenziata ed anarchia istituzionalizzata. A parole la prima viene osteggiata e la seconda nei fatti viene assecondata. Da chi? Basta guardare le multe stradali per capirlo. Mentre infatti nel Centro Nord vengono pagate al 83%, nel Sud solo al 17%: con buona pace dello Sceriffo di Salerno. Quindi l'autonomia è nei fatti. O meglio nelle cifre. Ed allora de che stamo a parlà?
Antonio Pochesci
Lettera 17
caro Dago,
il caso Navalny e l'offensiva in Ucraina dimostrano ancora quanto sia dura la storia russa, oggi incarnata da Putin ma prima da Stalin, dagli zar, da un'anima ortodossa poco incline al perdono, in un'entità politica e geografica immensa, divisa fra Europa e Asia, dispersa negli spazi vuoti che si impongono all'uomo come simboli di un destino che non scherza mai. A fronte di tanta tragedia, emerge la mollezza occidentale europea dei cavilli e dei distinguo, dei diritti raffinati e dell'ambientalismo da salotto vissuto nei centri storici percorsi di domenica pomeriggio in bicicletta.
E perfino l'America, altrettanto spietata e dura ai suoi tempi, rivela l'isolazionismo di Trump come risposta vera ai tempi che cambiano. Con questo "sentiment", Putin potrebbe scegliere di arrivare a Kiev e a Riga e a Vilnius, o tornare a Praga e Budapest per regolare i conti in sospeso del ventesimo secolo. Con questa ambiguità, che rievoca il 1938, Hitler sarebbe rimasto comodamente a Parigi. Ma non sarebbe comunque arrivato a Mosca. Perché i russi, sia a torto che a ragione, sono gente veramente tosta. Per ulteriori informazioni, leggere Guerra e Pace ma anche Vita e Destino.
Rob
Lettera 18
A Dagospia.
Bisogna salvare il salvabile. Oggi sarà dura portare i Russi a un tavolo di trattativa, proprio quando stanno vincendo. Gli Ucraini devono tentare di contenere l’avanzata russa con la diplomazia e non solo con le armi, che scarseggiano, tra l’altro. La storia anche recente dimostra che i Russi sono crudeli e non hanno pietà e non si fermano se non costretti o con la forza o con la diplomazia o con tutte e due.
L’Ucraina che rimane, deve ritagliarsi il ruolo di ponte tra Russia e Europa. La presenza di forti minoranze etniche sarà di aiuto in questo ruolo. I Polacchi e i Lituani e gli Ungheresi tutti cattolici e i Rumeni e i Moldavi entrambi ortodossi di rito greco-ortodosso e i Russi di rito ortodosso moscovita che vivono in Ucraina svolgeranno un ruolo molto importante per appianare le contese territoriali aperte tra l’Ucraina che rimane e i rispettivi paesi confinanti. Solo così non saranno inutili le centinaia di migliaia di morti di questi 2 anni. Risolti questi problemi allora l'Ucraina potrà entrare a pieno titolo nell'Unione Europea, e non nella NATO.
Olho.