PRENDETE CARTA E PENNA E SEGNATE LE CATEGORIE CHE SARANNO ''RISTORATE'': DISCOTECHE, CINEMA, TEATRI, PALESTRE, SALE BINGO AVRANNO UNA SOMMA DOPPIA RISPETTO A GIUGNO. CIFRA PIENA (E GRADUALE) PER TUTTI GLI ALTRI, COME I RISTORANTI COSTRETTI A CHIUDERE ALLE 18. MA OCCHIO: C'È UNA SOGLIA MASSIMA DI SUSSIDIO - CHE SUCCEDE CON LE CARTELLE ESATTORIALI, IL BLOCCO DEI LICENZIAMENTI E LA CASSA INTEGRAZIONE? I SOLDI AL MOMENTO NON CI SONO…
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1 - RISTORI RADDOPPIATI PER CHI HA CHIUSO E GRADUALI PER GLI ALTRI
Luca Cifoni per “il Messaggero”
Aiuti raddoppiati per i settori che hanno subito chiusure totali, confermati o incrementati per gli altri. Il decreto di sostegno all' economia, pensato per accompagnare le nuove restrizioni imposte con l' ultimo Dpcm, dovrà aspettare almeno la giornata di oggi per essere approvato in Consiglio dei ministri: il governo intende confrontarsi nelle prossime ore con le categorie interessate. E ieri sera i ministri Gualtieri e Patuanelli hanno illustrato i contenuti ai capigruppo di maggioranza.
Ma il provvedimento è sostanzialmente definito, con la conferma della scelte di includere nello stesso pacchetto i ristori automatici alle imprese, le misure fiscali, il prolungamento della cassa integrazione almeno a fine anno, le indennità per stagionali e lavoratori dello sport e dello spettacolo, una ulteriore rata del reddito di emergenza ed anche una riedizione del bonus centri storici. Il valore finanziario complessivo si aggira sui 5 miliardi, che l' esecutivo conta di ricavare dalle risorse già rese disponibili quest' anno e non utilizzate, in modo da non tornare in Parlamento per far approvare un nuovo scostamento di bilancio.
I BENEFICI
Dunque i maggiori benefici dovrebbero andare a discoteche, cinema, teatri, palestre, sale Bingo e altre strutture costrette a chiudere del tutto i battenti. A loro sarà riconosciuta con bonifico dell' Agenzia delle Entrate una somma doppia rispetto a quella che avevano percepito a giugno, con la prima operazione fondo perduto disposta dal decreto Rilancio. L' importo verrebbe invece confermato al 100 per cento per chi è andato incontro ad una diminuzione pur se significativa della propria attività, come i bar e i ristoranti costretti a chiudere alle 18.
La classificazione avverrà in base ai codici Ateco. In tutti questi casi comunque non ci sarà bisogno di alcuna particolare formalità, e non bisognerà dimostrare di aver subito una perdita di fatturato: va ricordato che proprio nel giugno scorso il contributo consisteva in un indennizzo tra il 10 e il 20 per cento del calo dei ricavi, con importi minimo fissato a 1.000 euro per le persone fisiche e 2.000 per gli altri.
L' altra volta c' era un limite di fatturato fissato a 5 milioni, mentre ora potranno fare richiesta (ma appunto partendo da zero) anche le aziende che superano questa soglia, sempre che appartengano ai settori coinvolti nelle restrizioni del Dpcm. Sarà però previsto un tetto massimo all' importo dell' indennizzo, intorno ai 150 mila euro. In queste ore poi è in corso il pressing di alcune categorie come quella degli alberghi, che sulla carta non sono interessate da limitazioni di orario ma sperimenteranno di sicuro un' ulteriore contrazione del giro d' affari. Anche il turismo, insieme alla ristorazione e al settore dello spettacolo, dovrebbe essere incluso nella cancellazione della seconda rata Imu, in pagamento a dicembre, dopo, l' analogo intervento adottato a giugno.
E nel provvedimento potrebbe trovare posto (per un importo di 500 milioni) una nuova erogazione del bonus centri storici destinato agli esercenti danneggiati dal calo del flusso turistico. Per gli affitti commerciali il nuovo credito d' imposta riguarderà due mensilità. Ci sono poi i sostegni che andranno ai lavoratori. Per la cassa integrazione l' idea è inserire nel decreto legge in arrivo un' estensione di sei settimane (in questo caso a beneficio di tutti i settori economici, pur se con condizioni differenziate in base all' andamento delle attività). Così si arriverà a fine anno, mentre le successive dodici settimane saranno verosimilmente inserite nella legge di Bilancio.
LA MENSILITÀ
Sussidi specifici (compresi tra gli 800 e i 1.000 euro) arriveranno ai lavoratori dello sport e dello spettacolo che non rientrano nella cassa integrazione e agli stagionali. Mentre una nuova mensilità del reddito di emergenza verrà incontro ai nuclei familiari più in difficoltà, che non ricevono altri aiuti.
2 - CARTELLE, IL SALVAGENTE PER LE RATE SALTATE LICENZIAMENTI BLOCCATI FINO A DICEMBRE
Andrea Bassi per “il Messaggero”
I nastri sembrano riavvolti.
Man mano che passano i giorni sembra quasi di rivivere il remake di un film già visto a marzo. I contagi che salgono, le terapie intensive che si riempiono, il governo costretto a dolorose misure di chiusura delle attività economiche e al finanziamento di «ristori» per i settori coinvolti. A marzo si era partiti con un decreto che doveva stanziare 3 miliardi, poi diventarono 25, per poi salire a 75 e, infine, a 100 miliardi. Tutti finanziati in deficit. Ma stavolta, se il film sembra avere la stessa trama, il finale difficilmente potrà essere lo stesso.
Per quest' anno il governo ha spazi di manovra strettissimi e, almeno per ora, non c' è l' intenzione di finanziare altre misure in disavanzo. I cinque miliardi del decreto che sta per essere approvato saranno ricavati da quelli che i tecnici definiscono gli avanzi dei precedenti provvedimenti. I congedi al 50% dello stipendio per i genitori costretti a casa con i figli durante il lockdown non sono stati interamente spesi. Il bonus vacanze, sul quale pure erano stati appostati 2,4 miliardi di euro, è stato un flop. Persino il Reddito di emergenza non è riuscito ad esaurire tutte le risorse che il governo aveva messo a disposizione.
Nel decreto ci sarà la proroga della Cassa integrazione fino a dicembre, che si porta dietro il blocco dei licenziamenti. I sindacati chiedono già di arrivare fino alla prossima primavera. Ma la domanda in realtà, è: questi cinque miliardi basteranno a raffreddare il clima incandescente che si respira nel Paese? Il decreto che ha stabilito il lockdown soft durerà fino al 24 novembre, ma già circola l' idea nel governo di alleggerire le misure prima se i contagi inizieranno a scendere. Altrimenti c' è la concreta possibilità che dovranno essere adottate altre misure economiche più incisive e, allora, il problema di dove prendere i soldi si porrebbe pesantemente.
Anche perché all' interno del governo le spinte continuano ad essere contrapposte. Basta prendere il caso delle cartelle esattoriali.
Parte del Pd con il ministro dell' Economia Roberto Gualtieri, e con Leu, voleva far ripartire le notifiche degli agenti della riscossione. Italia Viva e il Movimento Cinque Stelle hanno dovuto combattere una battaglia durissima per prorogare il blocco delle cartelle e dei pignoramenti fino alla fine dell' anno.
In una situazione delicatissima, con i limiti di orario ai ristoranti, le chiusure delle palestre e delle sale giochi, i 50 miliardi di cartelle esattoriali congelate nei cassetti dell' Agenzia, avrebbero rischiato di scattare come un detonatore. Tanto che già si inizia a ragionare, nella prossima legge di Bilancio, non solo di nuove moratorie, ma anche della possibilità di riammettere alla rateizzazione coloro che sono decaduti dal beneficio senza l' obbligo di dover pagare in una sola soluzione tutti gli arretrati. Nella maggioranza c' è chi spinge per una rottamazione. Ma, ancora una volta, c' è il no di Pd e Leu.
L' imperativo del governo, per adesso, sembra quello di arrivare al 31 dicembre. Perché dal primo gennaio le risorse ci saranno. Ci sono i 25 miliardi dello scostamento di bilancio autorizzato dal Parlamento. E ci dovrebbero essere i primi 15 miliardi degli aiuti europei. Somme che erano state apposte per mettere in moto il Paese, rilanciare gli investimenti, dare slancio alla ripresa che si stava riaffacciando. Il timore, invece, è che ora parte delle risorse debba essere ancora una volta dirottato sull' emergenza.
LE IMPLICAZIONI
Con le implicazioni che questo comporta. La prima è il rinvio della ripresa. Ieri il Commissario europeo Paolo Gentiloni ha ammesso che la «ripresa sta perdendo velocità». Il primo trimestre del 2021 sarà meno incoraggiante del previsto. Per l' Italia è un problema.
Qualche giorno fa l' Ufficio Parlamentare di Bilancio ha spiegato che già sui conti di quest' anno c' è molta incertezza. La seconda ondata potrebbe costare un paio di punti di Pil. Significa che invece di un meno 9 l' Italia rischia di fare un meno 11 di crescita. Con tutto quello che comporta. Nei primi otto mesi dell' anno non solo il governo ha dovuto stanziare 100 miliardi per l' emergenza, ma ha anche registrato un calo delle entrate tributarie e contributive di 32,2 miliardi. La sola chiusura del settore del gioco legale fa perdere 600 milioni al mese. Il debito viaggia verso il 158% del Pil. A tenere a galla tutto, in attesa che l' Europa trovi un accordo sui soldi del Recovery, è la Banca centrale europea.