IL PRESIDENTE USA JOE BIDEN HA ANNUNCIATO SU "X" CHE SI RITIRA DALLA CORSA ALLA CASA BIANCA - DOPO LE FORTI PRESSIONI ESERCITATE DAI VERTICE DEL PARTITO DEMOCRATICO, "SLEEPY JOE" HA DECISO DI FARE UN PASSO INDIETRO: "BENCHÉ FOSSE LA MIA INTENZIONE QUELLA DI CERCARE LA RIELEZIONE, CREDO CHE SIA NELL'INTERESSE DEL MIO PARTITO E DEL MIO PAESE DI RINUNCIARE A QUESTA CORSA, E DI CONCENTRARMI PER IL RESTO DEL MIO MANDATO A SVOLGERE I MIEI DOVERI DI PRESIDENTE. PARLERO' ALLA NAZIONE LA PROSSIMA SETTIMANA PER SPIEGARE LA MIA DECISIONE. VOGLIO OFFRIRE IL MIO PIENO SUPPORTO E APPOGGIO A KAMALA HARRIS COME CANDIDATA DEL NOSTRO PARTITO QUEST'ANNO". E TRUMP SI SFREGA LE MANI E GODE: "BIDEN IL PEGGIORE, KAMALA PIU' FACILE DA BATTERE" - I REPUBBLICANI CHIEDONO IL RITIRO IMMEDIATO DI BIDEN DA PRESIDENTE - IL PRECEDENTE: QUANDO NEL '68 IL DEMOCRATICO JOHNSON FECE UN PASSO INDIETRO DALLA CORSA ALLA CASA BIANCA E NIXON PRESE UNA VALANGA DI VOTI CONTRO HUMPHREY
Statement from President Clinton and Secretary Clinton pic.twitter.com/R7tYMFWbsu
— Bill Clinton (@BillClinton) July 21, 2024
Estratto da www.corriere.it
Joe Biden ha annunciato che non correrà per la Casa Bianca. L'annuncio del suo clamoroso ritiro è stato dato su X.
«Nel corso degli ultimi tre anni e mezzo», ha scritto, «abbiamo fatto grandi progressi come Nazione. Poter svolgere il ruolo di presidente è stato il più grande onore della mia vita.
E benché fosse la mia intenzione quella di cercare la rielezione, credo che sia nell'interesse del mio partito e del mio Paese di rinunciare a questa corsa, e di concentrarmi per il resto del mio mandato a svolgere i miei doveri di presidente».
«Parlerò alla Nazione più tardi nel corso della settimana», continua nella sua lettera, senza appoggiare immediatamente alcun candidato.
«Permettetemi di esprimere la mia più profonda gratitudine a tutti coloro che hanno lavorato così tanto per farmi rieleggere. Voglio ringraziare la vice presidente Kamala Harris per essere stata una partner così straordinaria. E permettetemi di esprimere anche tutto il mio apprezzamento, profondo, per il popolo americano, per la fede e la fiducia che hanno posto in me».
«Credo, oggi come sempre, che non ci sia nulla che l'America non possa fare, se lo facciamo tutti insieme. Dobbiamo solo ricordarci che noi siamo gli Stati Uniti d'America».
Trump a Cnn: «Kamala Harris sarà più facile da battere»
Anche se non è chiaro chi sarà il candidato democratico, dopo l'annuncio del ritiro di Joe Biden dalla corsa alla Casa Bianca alla Cnn Trump ha detto di ritenere che la vicepresidente Kamala Harris sarà più facile da sconfiggere di quanto lo sarebbe stato Biden.
Trump: «Oggi facciamo la storia, avanti a tutta velocità»
Biden si è dimesso in «completa disgrazia», afferma Trump nella mail della sua campagna elettorale in risposta al ritiro di Joe Biden nella corsa per la Casa Bianca. Lo riferisce Sky News. Il presidente in carica «ha lasciato la corsa in completa disgrazia», scrive, e chiede a «un milione di patrioti pro-Trump di contribuire» con donazioni per la sua campagna. «Oggi facciamo la storia», ha aggiunto. «L'establishment di Washington, i media che odiano l'America e il corrotto `deep State´ hanno fatto tutto il possibile per proteggere Biden, ma il vostro sostegno lo ha semplicemente messo fuori gara! Adesso avanti a tutta velocità!».
Trump: «Il corrotto Biden non era adatto»
«Il corrotto Joe Biden non era adatto per candidarsi da presidente, e di certo non lo è per fare il presidente. Non lo è mai stato. Ha raggiunto la posizione di presidente con le bugie. Fake news e senza lasciare il suo scantinato». Lo scrive su Truth Donald Trump, commentando l'annuncio di Biden di ritirarsi dalla corsa.
Repubblicani chiedono a Biden di dimettersi immediatamente dalla presidenza
I principali esponenti repubblicani della Camera dei rappresentanti hanno chiesto a Joe Biden di dimettersi immediatamente dalla presidenza, in seguito alla sua decisione di rinunciare alla corsa alla rielezione. La presidente della conferenza repubblicana della Camera, Elise Stefanik, ha dichiarato: «Se Joe Biden non può candidarsi per la rielezione, non è in grado e non è idoneo a svolgere la carica di Presidente degli Stati Uniti. Deve dimettersi immediatamente».
E ora che succede?
Si apre ora un momento enormemente delicato per il partito democratico. Nonostante l'endorsement di Biden, i delegati che si riuniranno alla convention democratica il prossimo 19 agosto non sono formalmente tenuti ad appoggiare Harris.
Se quella di agosto fosse una «convention aperta», il rischio per il partito democratico sarebbe quello di mostrare - in diretta mondiale - le divisioni che lo attraversano su alcuni temi - tra cui, ad esempio, la guerra a Gaza.
Se Harris fosse scelta come candidata democratica, dovrebbe poi scegliere un candidato, o una candidata, come vice.
Avrebbe accesso, però, ai fondi rimasti nel comitato per la campagna per la rielezione.
Biden si ritira, il precedente del '68 con Johnson
La convention Democratica di Chicago, in programma ad agosto, si avvia ad avere nuove similitudini con quella del 1968: anche allora era agosto, anche allora la sede era la città dell'Illinois, ma soprattutto arrivò dopo che il presidente degli Stati Uniti in carica, il Democratico Lyndon B. Johnson, poco popolare tra i vertici del partito, aveva annunciato a sorpresa che non avrebbe cercato la conferma per il secondo mandato pieno. L'ambizioso Johnson aveva sostituito nel 1963 John Fitzgerald Kennedy, ucciso in un attentato a Dallas, Texas, e poi aveva vinto le elezioni nel 1964. La convention divenne il luogo dove i Democratici avrebbero scelto il candidato e il vice.
Il vicepresidente di Johnson, Hubert Humphrey, e il senatore Edmun Muskie vennero nominati candidati ufficiali come presidente e vicepresidente, dopo che Robert Kennedy, una delle figure emergenti alle primarie, era stato assassinato nel giugno dello stesso anno. La convention si svolse un clima di guerra civile, con tumulti politici e scontri per strada. L'omicidio di Martin Luther King, nell'aprile di quell'anno, e la guerra in Vietnam avevano infiammato il clima. Alle elezioni del '68 Humphrey, sostenitore di una linea anti-Vietnam, seppure espressa soltanto negli ultimi giorni della campagna elettorale, venne spazzato via dal Repubblicano Richard Nixon, che conquistò 32 Stati su cinquanta.