PRIMA SI LAMENTANO DELLA DITTATURA SANITARIA E POI NON VANNO A VOTARE – LA SFIDUCIA NELLA POLITICA PORTA PIÙ DELLA METÀ DEGLI ITALIANI A NON VOTARE A ROMA E MILANO - A NAPOLI L’AFFLUENZA SEGNA IL DATO PEGGIORE DI SEMPRE (47,19%), A TORINO LA PARTECIPAZIONE È CALATA DEL 9% RISPETTO AL 2016 (48,06%) E A BOLOGNA SI REGISTRA UN CROLLO DELL’8% - SALVINI: “L’AFFLUENZA MI SPINGE A FARE AUTOCRITICA…” - VIDEO
-Claudio Bozza per "www.corriere.it"
L’affluenza alle urne crolla in tutta Italia, e in particolare nelle grandi città. Mai, in più casi, è stata così bassa la partecipazione per l’elezione del sindaco. A Milano per Beppe Sala hanno votato appena il 47% degli aventi diritto (nel 2016 fu del 54,7%): una differenza abissale rispetto all’82,3% che, esattamente venti anni fa, elesse Gabriele Albertini.
Il dato nazionale dei votanti rilevato dal Viminale alle 15 alla chiusura dei seggi, è pari al 54,64%. Nel 2016 — quando le urne sono state aperte un solo giorno — era stato del 61,52%. Questa tornata amministrativa ha coinvolto 1.153 municipi, tra quelli monitorati dal ministero dell’Interno, e la percentuale dei votanti non tiene conto delle comunali in Friuli Venezia Giulia.
A Roma l’affluenza registra una diminuzione di oltre 8 punti rispetto al voto precedente. Alle urne si è recato il 48,83% degli elettori contro il 57,03%.
A Napoli l’affluenza segna il dato peggiore di sempre: 47,19% degli aventi diritto; cinque anni fa, al primo turno aveva partecipato il 54,12% degli elettori. Nel 2011, sempre al primo turno, l’affluenza era stata del 60,33%. Nel 2006, alle urne andò il 66,64% dei napoletani.
A Bologna hanno votato 156.688 elettori, pari al 51,17% degli aventi diritto. Anche in questo caso l’affluenza registra un crollo rispetto alle precedenti amministrative: -8%.
A Torino la partecipazione è calata del 9% rispetto al 2016, quando fu eletta la sindaco M5S Chiara Appendino. Nel capoluogo piemontese la partecipazione si è infatti fermata al 48,06% rispetto al 57,18% di cinque anni fa. Stavolta hanno votato 331.488 su 689.684 aventi diritto.
A Trieste si è recato alle urne il 46,3 per cento dei votanti, pari a 85.378 elettori su 184.489. A Pordenone, invece, la percentuale di votanti è stata molto più alta, il 55%, pari a 23.226 su 42.195 elettori. In entrambi i casi, si è registrata una flessione: alle Comunali del 2016, infatti, a Trieste aveva votato il 53,45% degli aventi diritto, a Pordenone il 62,38%.