PRIVATIZZARE È UNA MISSIONE IMPOSSIBILE – GIANCARLO GIORGETTI SI SPINGE A PREVEDERE DISMISSIONI PARI ALL’1% DEL PIL IN TRE ANNI, CHE VARREBBERO 21-22 MILIARDI. MA LA STORIA INSEGNA: QUANDO UN GOVERNO PROMETTE UN MEGA-PIANO DI PRIVATIZZAZIONI, DI SOLITO FINISCE CON UN NULLA DI FATTO. CONTE, MONTI, RENZI: TUTTI HANNO FALLITO GLI OBIETTIVI, E SI SONO RIDOTTO A SVENDERE LE QUOTE NELLE PARTECIPATE O GRAZIE ALLA CREATIVITÀ FINANZIARIA. IL RECORD DEL 2003 BY TREMONTI: 17 MILIARDI…

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IL CONTO DEL SUPERBONUS - MEME BY OSHO

Estratto dell’articolo di Carlo Di Foggia per “il Fatto quotidiano”

 

Sono l’araba fenice della finanza pubblica degli ultimi 20 anni e ovviamente il governo Meloni non poteva esimersi con obiettivi ancora più ambiziosi: “[…] il nuovo scenario programmatico prevede proventi da dismissioni pari ad almeno l’1% del Pil nell’arco del triennio 2024-2026”, scrive Giancarlo Giorgetti nella nuova nota di aggiornamento al Def.

 

indicatori di finanza pubblica nadef 2023

A conti fatti sono 21-22 miliardi di privatizzazioni in un triennio, cifra che in percentuale non si vedeva dal 2018, quando il governo giallorosa mise a bilancio dismissioni per 0,3 punti di Pil l’anno, circa 18 miliardi. Non si è arrivati nemmeno lontanamente a quelle cifre anzi, nell’autunno 2019 ( Conte II) la nota di aggiornamento al Def cifrò a zero l’obiettivo dell’anno e ridusse allo 0,2 quello del 2020 (obiettivo fallito).

 

Negli anni, se si eccettuano le “dismissioni immobiliari”, sempre di molto inferiori al miliardo (e nel 2022 nemmeno un euro) le privatizzazioni sono sparite dai documenti di finanza pubblica. Non è difficile capire il perché: mai si è raggiunto l’obiettivo prefissato.

GIULIO TREMONTI GIORGIA MELONI

 

L’ultimo record risale al 2003, governo Berlusconi, quando la fantasia finanziaria di Giulio Tremonti permise, si fa per dire, di portare a casa quasi 17 miliardi vendendo il 10% di Eni ed Enel, il 35% di Poste e il 30% di Cdp.

 

Dieci anni dopo, il governo Monti riuscì a sbandierare quasi 9 miliardi incassati, ma solo grazie alla partita di giro della vendita a Cdp delle partecipazioni in Sace, Fintecna e Simest. Ambiziosi erano anche i programmi del governo Renzi nel 2014, quando lo statista di Rignano esagerò e mise a bilancio 0,7 punti di Pil in un anno, ma a settembre già dovette rivederlo allo 0,3: si fermò allo 0,2% svendendo il 5% di Enel e quotando Poste.

 

L’anno dopo sparò sempre alto: 0,7 punti di Pil, arrivando a stento allo 0,3 […]. In sostanza, dal 2013 al 2017, lo Stato ha incassato meno di 16 miliardi dalle privatizzazioni a fronte di obiettivi 5 volte più alti […].

matteo renzi foto di bacco (7)

 

Cosa dà dunque tanta sicurezza a Giorgetti di riuscire dove tutti hanno fallito? Nessuno lo sa. […] in programma non c’è niente: sul Montepaschi il Tesoro smentisce le voci di una cessione a pacchetti ma punta a una fusione. Restano le solite voci su una quotazione delle Ferrovie, una leggenda che va avanti da 10 anni e tecnicamente quasi impossibile. E tutto questo mentre Giorgetti si prepara a spendere 2,5 miliardi per la rete Tim.

TITANIC D'ITALIA - VIGNETTA BY MACONDO
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