PRONTI, VIA: È COMINCIATA LA LUNA DI FIELE DELLA MELONI CON I “POTERI FORTI” – ANCHE IL SETTIMANALE “THE ECONOMIST” (DI PROPRIETÀ DI JOHN ELKANN) SVELENA SULLA SORA GIORGIA CON UNA DOPPIETTA DI ARTICOLI CATTIVISSIMI. IL PRIMO, INTITOLATO "NON COSÌ MODERATA, DOPO TUTTO", STRONCA LE AMBIZIONI DELLA DUCETTA DI RIPULIRSI DAL PASSATO MAL-DESTRO: “I FRATELLI D’ITALIA NON SI RIFANNO AI CONSERVATORI BRITANNICI, MA AL NAZIONALISMO STATALISTA DEL FASCISMO” – IL SECONDO SI DEDICA ALLA LOBBY DEI BALNEARI, CHE TIENE IN SCACCO IL PAESE NONOSTANTE I MOLTI RICHIAMI DELL'UE: “I PRIVILEGI CONCESSI A POCHI FINISCONO PER TRADURSI IN COSTI ENORMI PER MOLTI. L'ECONOMIA PERDE DINAMISMO…”


GIORGIA MELONI - TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI DELLE BANCHE - VIGNETTA DI GIANNELLI

DAGONOTA

La luna di fiele di Giorgia Meloni con i giornali internazionali è partita. La Ducetta, dopo una parziale (e cauta) apertura di credito iniziale, comincia a vedere gli effetti delle sue scelte stataliste: su tutte, la tassa sugli extra-profitti bancari, a cui vanno aggiunte le titubanze sul Mes e le ipotesi che circolano sui crediti deteriorati.

 

Tutta legna sul fuoco di chi aspettava al varco la Ducetta, che da anni si è posta come alternativa ai “poteri forti” e ora, che con quei poteri deve scendere a compromessi, si trova un bel conto da pagare. E dopo le critiche di “Bloomberg”, “Financial Times” e “Cnbc”, ora a metterci il carico è il settimanale “The Economist”, di proprietà di John Elkann, con una doppia pagina velenosissima.

 

In generale, è l’atteggiamento statalista sull’economia a preoccupare gli investitori internazionali, di cui i media fin qui critici verso la Sora Giorgia sono espressione. Come scriveva qualche giorno fa su “Domani” Alessandro Penati, la politica del governo “aumenta l’incertezza di investire in Italia, aumentandone rischi e costi. Perché la nostra economia dipende dai capitali stranieri e dall’integrazione europea”.

 

FINANCIAL TIMES, BLOOMBERG E CNBC CONTRO GIORGIA MELONI

Senza considerare, come emerge dalla lettura dell’Economist, il solito dualismo della prima premier italiana post-missina, che non riesce a prendere le distanze dai camerati mal-destri come Marcello De Angelis, e tace sul caso Vannacci. Non può farlo, perché perderebbe voti a destra, ma dovrebbe, visto il ruolo istituzionale che ricopre, e le sue ambizioni europee.

 

NON COSÌ MODERATA, DOPO TUTTO

Da “The Economist”

 

Agli ammiratori di Giorgia Meloni e del suo partito, Fratelli d’Italia, piace descriverli come “conservatori latini”, non più radicali, per dire, dei Tory britannici.  Nella maggior parte dei casi, il primo ministro italiano si è infatti dimostrato pragmatico e rassicurante, da quando è entrato in carica lo scorso anno. Ma il paragone ignora due differenze significative: una diffusa ostilità tra i Fratelli verso la diversità sociale, sia etnica che sessuale; e una profonda sfiducia nei confronti del libero mercato e un entusiasmo per un vigoroso intervento statale.

 

DOPPIA PAGINA DELL ECONOMIST CONTRO GIORGIA MELONI

Entrambe le differenze sono emerse nelle ultime settimane, provocando spaccature aperte nella coalizione di governo, che comprende anche la populista Lega Nord e il partito più liberale Forza Italia.

 

L’ultima polemica è scoppiata dopo che Roberto Vannacci, generale dell’esercito in servizio ed ex comandante della brigata italiana di paracadutisti d’élite, ha autopubblicato un libro polemico inveendo contro “la dittatura delle minoranze”. Secondo il punto di vista del generale, essa include femministe, ambientalisti e persino gruppi per i diritti degli animali.

 

GIORGIA MELONI ALL HOTEL VILLA DELLE PALME A SANTA MARINELLA

Il suo libro è offensivamente omofobo (si lamenta di non poter più usare termini come gli equivalenti italiani di “frocio” e “ricchione”) e profondamente razzista (scrive di Paola Egonu, la stella della pallavolo nera ma italiana dalla nascita, che “le sue caratteristiche fisiche non rappresentano l’italianità”). Alcune delle parole più calorose del generale sono riservate alla Russia di Vladimir Putin, dove ha prestato servizio presso l’ambasciata italiana.

 

L’esercito si è dissociato rapidamente e pubblicamente dalle opinioni del generale. Così ha fatto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, che le ha definite “deliranti”. Vannacci è stato sospeso dall'incarico di capo dell'istituto geografico militare e Crosetto ha annunciato che verrà aperta un'inchiesta.

 

Sebbene sia stato un fondatore della FdI, Crosetto, a differenza della maggior parte dei membri del partito della sua generazione, non è mai appartenuto al precursore, il defunto Movimento Sociale Italiano neofascista (MSI). Né è mai stato tra i membri dle movimento giovanile del MSI, a differenza della Meloni. “Siamo diversi, e lo siamo moltissimo”, ha osservato dei suoi colleghi di partito in mezzo al tumulto per Vannacci.

ROBERTO VANNACCI

 

I suoi colleghi hanno reso questa differenza abbondantemente chiara. Nessun membro del partito o del governo ha espresso sostegno alla posizione di Crosetto; è stato criticato pubblicamente dai principali membri di Fratelli d’Italia e denunciato furiosamente nelle chat del partito.

 

Il silenzio del primo ministro è stato assordante. Come ha osservato uno dei critici di Crosetto, il libro del generale Vannacci riflette il pensiero di molti che hanno votato per FdI e i suoi alleati, soprattutto sostenitori della Lega. Il 21 agosto Matteo Salvini, leader della Lega e uno dei due viceprimiministri, ha dichiarato che il generale aveva diritto alle sue opinioni e ha paragonato il suo trattamento a quello di Giordano Bruno, un filosofo del XVI secolo che sosteneva che la terra gira attorno al sole e fu bruciato sul rogo.

 

guido crosetto giorgia meloni parata del 2 giugno 2023

Oltre a questo tacito sostegno al razzismo e all’omofobia, l’atteggiamento economico del governo ha iniziato a preoccupare gli investitori. Il 7 agosto Salvini, in sostituzione del primo ministro, ha annunciato che lo Stato avrebbe imposto un’inaspettata tassa del 40% sugli utili maturati dalle banche italiane a causa dei tassi di interesse più elevati. Dopo che il giorno successivo le azioni delle banche italiane sono crollate, perdendo circa 10 miliardi di euro di valore, il governo ha modificato frettolosamente la misura, limitando l’imposta allo 0,1% del totale delle attività del prestatore.

 

giorgia meloni matteo salvini in versione barbie

 

Intanto si profila un altro scontro con il mondo aziendale. La Meloni prevede di fissare limiti all’aumento dei prezzi dei voli tra la terraferma e le isole più grandi d’Italia, Sicilia e Sardegna. Ryanair, la più grande compagnia aerea europea, sostiene che ciò sia illegale ai sensi della legislazione Ue.

 

Né i dirigenti delle compagnie aeree né i banchieri avrebbero dovuto essere troppo sorpresi. Il manifesto elettorale di  Fratelli d’Italia, nel 2022, era anodino nei confronti del settore finanziario. Ma il suo programma ufficiale negli anni precedenti era stato apertamente ostile.

 

giorgia meloni marcello de angelis

 

Fdi ha richiesto una commissione parlamentare d'inchiesta su scandali bancari non specificati; la separazione del settore bancario al dettaglio da quello di investimento; e un tetto ai dividendi e agli stipendi delle banche che hanno ricevuto finanziamenti pubblici. Anche le compagnie aeree straniere avrebbero potuto aspettarsi brutte notizie da un partito che ha fatto del controllo statale delle infrastrutture strategiche un asse centrale del suo programma.

 

Il populismo economico del governo sembra uno stratagemma per rafforzare la popolarità di FdI dopo che l’economia si è inaspettatamente ridotta dello 0,3% nel secondo trimestre rispetto al primo. E l’imposta bancaria ricostituirà le casse dello Stato in vista di quello che promette di essere un bilancio austero per il 2024. Entrambe le mosse sono del tutto coerenti con le convinzioni del partner senior della coalizione.

 

I Fratelli d’Italia non si rifanno, come i conservatori britannici, ai conservatori laissez-faire come Edmund Burke; le loro radici ideologiche affondano nel nazionalismo statalista che caratterizzò il fascismo. La Meloni ha pubblicamente appoggiato la tassa bancaria e ha affermato che era stata una sua idea fin dall'inizio.

 

GIORGIA MELONI MATEUSZ MORAWIECKI SANTIAGO ABASCAL

Naturalmente, il suo partito non è l’unico al governo. La tassa sulle banche può aver fatto piacere alla Lega, ma ha sconvolto il vice primo ministro di Forza Italia, Antonio Tajani. Si è lamentato di non esserne stato nemmeno informato in anticipo. Prima delle elezioni che portarono la Meloni al potere lo scorso anno, il defunto Silvio Berlusconi, fondatore di Forza Italia, cercò di sedare i dubbi dei governi e degli investitori stranieri sostenendo che il suo partito avrebbe temperato gli istinti populisti dei suoi partner di coalizione.

 

Una lezione che abbiamo imparato dalla sorprendente estate italiana è che Forza Italia, nei sondaggi sotto l’8% (rispetto al 9% per la Lega e al 29% per i Fratelli), non è nella posizione di fare nulla del genere. Un’altra è che se la Meloni cominciasse a sembrare troppo moderata, Salvini sarebbe felice di aggirarla a destra.

 

VIGNETTA DELL ECONOMIST SUI BALNEARI ITALIANI

Le spiagge italiane sono un campo di battaglia in una guerra per l’anima economica dell’Europa

Da “Charlemagne”, la rubrica sull’Europa di “The Economist”

 

 

Avventurarsi all’aperto nell’Europa meridionale colpita dal caldo, in questi giorni, è un atto di sfida sudata. Forse l’unico posto sensato verso cui dirigersi è il mare. Nella maggior parte dei paesi, per una gita in spiaggia di successo è necessario poco più di una paletta, un ombrellone e una crema solare (un romanzo rosa trash opzionale).

concessioni balneari

 

Chi è diretto in Italia, però, dovrebbe portare con sé anche il portafoglio. Da Bari a Venezia a Palermo, gran parte della costa italiana è a tutti gli effetti proprietà privata di pochi fortunati. Le famiglie che hanno in concessione la gestione di stabilimenti balneari monopolizzano la battigia con file e file di sedie a sdraio e ombrelloni dai colori vivaci.

 

Sborsare il prezzo di un paio di biglietti del cinema per una giornata d’ombra è un punto fermo delle estati italiane, alla pari del gelato e della squadra nazionale di calcio che ha sottoperformato ai Mondiali.

MEME SU GIORGIA MELONI E LE FRASI DI LOLLOBRIGIDA SUI POVERI

 

Per quanto riguarda gli attori economici, forse c'è di peggio di questi amabili balneari, che si dedicano a offrire ai clienti infreddoliti una tregua dal sole e un'occasionale limonata.

 

Eppure, il modo in cui sono gestite le spiagge italiane ha lasciato le autorità europee più rosse in faccia di un bambino incustodito al sole. Per oltre un decennio la Commissione europea, nella lontana e piovosa Bruxelles, ha cercato di far rispettare al settore le regole che garantiscono l'apertura e la competitività dell'economia europea.

 

Secondo la Commissione, gli accordi con i balneari equivalgono alla cattura di un settore commerciale lucrativo da parte di operatori storici protetti, proprio ciò che frena la crescita europea. È così? Per comprendere meglio la natura di questo problema vitale, Charlesmagne ha preso occhiali da sole e infradito per una visita alla costa italiana.

 

GIORGIA MELONI E ANDREA GIAMBRUNO ALL HOTEL VILLA DELLE PALME A SANTA MARINELLA

La lotta si riduce a chi può essere balneare. La maggior parte delle concessioni che punteggiano gli 8.000 km di costa italiana sono a conduzione familiare, alcune risalgono a vecchie capanne di pescatori o sono state distribuite come contentino ai veterani di guerra decenni fa.

 

Sono diventate un grande business: le circa 12.000 strutture incassano probabilmente oltre 10 miliardi di euro (10,9 miliardi di dollari) all'anno.

 

CONCESSIONI BALNEARI - MEME BY OSHO PER IL TEMPO

Dato che operano su suolo pubblico, una bella fetta dovrebbe finire nelle casse delle autorità locali. Ma i canoni di locazione applicati ammontano a poco più di 100 milioni di euro, una cifra irrisoria. Anche con la spesa di qualche ombrellone, i margini di guadagno dovrebbero essere interessanti per i nuovi arrivati.

 

Potrebbero avere nuove idee su come gestire una baracca sulla spiaggia, offrire prezzi più vantaggiosi o forse essere disposti a pagare allo Stato canoni più alti. Ma dagli anni '90 le autorità italiane hanno permesso il rinnovo quasi automatico delle concessioni esistenti. Questo ha creato un negozio chiuso, come i taxi protetti dalla concorrenza.

 

La Commissione Europea vuole che le autorità italiane tolgano la testa dalla sabbia. Secondo le norme UE emanate nel 2006 che hanno esteso il mercato unico dai beni ai servizi, chiunque dovrebbe essere in grado di competere per fare offerte per gestire tali attività. Ciò include qualsiasi italiano che abbia voglia di provare ad affittare sedie a sdraio, o addirittura qualsiasi europeo.

concessioni balneari 1

 

A tal fine l'UE ha chiesto modifiche alle concessioni balneari. Questi dovrebbero essere appaltati apertamente – magari attraverso aste, anche se non necessariamente – per periodi di tempo limitati e secondo criteri oggettivi. Tali criteri non possono includere argomentazioni del tipo “Mio papà gestiva questa concessione, e suo papà prima di lui”. Solo allora la concorrenza potrà prosperare e i consumatori vinceranno.

 

GIORGIA E ARIANNA MELONI COME LE GEMELLE DI SHINING - FOTOMONTAGGIO DEL FATTO QUOTIDIANO

"Mamma mia!" è la risposta collettiva italiana. Rispettare i diktat dell’UE sconvolgerebbe decenni di tradizione. Cosa accadrebbe se i grandi gruppi alberghieri decidessero di farsi valere nel commercio delle spiagge? E, peggio ancora, cosa accadrebbe se i gruppi alberghieri tedeschi iniziassero a ottenere concessioni? Dato che la costa italiana è anche il suo confine, la sicurezza nazionale sarebbe garantita senza autentici balneari che vigilassero sulla costa?

 

Fortunatamente per i governanti, le autorità italiane hanno fatto il giro degli eurocrati furiosi. I rimproveri ufficiali iniziarono ad arrivare da Bruxelles nel 2008, sostenuti dalle sentenze dei tribunali dell’UE. I politici a Roma promettono periodicamente cambiamenti per allineare il settore. Ciò spinge Bruxelles a ritirare la denuncia, a quel punto le concessioni vengono nuovamente prorogate.

MEME SULLA RETROMARCIA DEL GOVERNO SUI TAXI

 

Nel 2022 il governo tecnico di Mario Draghi è stato l’ultimo a promettere nuovi appalti per i balneari, entro la fine di quest’anno.

 

Giorgia Meloni, la populista subentrata alla carica di primo ministro, ha presto invertito la rotta; un suo alleato denuncia gli appalti forzati voluti dall’UE come “espropri”. Icone del divertimento estivo, i balneari hanno un notevole potere di lobbying: un recente incontro ministeriale ha visto la partecipazione di 11 associazioni di categoria che hanno parlato a nome dell'industria dei vagabondi da spiaggia. Il loro ultimo sussulto è quello di richiedere una mappatura delle coste italiane, che richiede molto tempo, e che secondo loro mostrerà che ci sono abbastanza posti rimasti per fare nuove concessioni ai nuovi arrivati.

 

La situazione non è certo ideale per i balneari. "Per molti anni abbiamo cercato di capire cosa fare", dice Alessandro Rizzo, che gestisce una concessione al Lido, a breve distanza da Venezia in vaporetto. Investire per migliorare le strutture è difficile da giustificare, vista l'incertezza.

 

ZOOM DELLA FOTO DI GIORGIA MELONI CON I GRANCHI BLU

La sua famiglia gestisce le 260 cabine della struttura - la maggior parte delle quali sono affittate da famiglie locali per l'estate, con un costo che può arrivare a 6.000 euro - fin dagli anni '70. Certo, riconosce di essere il beneficiario di una comoda distorsione. Ma l'indebito privilegio comporta degli obblighi che i tipi di Bruxelles non colgono appieno: i balneari si occupano della spiaggia, tengono gli adolescenti fuori dai guai, assicurano che tutti si abbronzino tranquillamente. Perché tutto deve essere gestito secondo il tipo di regole che danno alle grandi imprese un vantaggio sull'uomo medio?

 

L ABIURA DEL FASCISMO DI GIORGIA MELONI BY ELLEKAPPA

Molti italiani pensano che le concessioni non debbano essere trasferite a nuovi stabilimenti balneari, ma cancellate: ci sono zone del Paese in cui gli stabilimenti balneari privati sono così diffusi che è impossibile visitare una spiaggia senza pagare. Vista da Bruxelles, la battaglia fa parte di una lotta senza quartiere per l'anima dell'economia europea, in particolare quella del suo sud più povero.

 

In troppi settori, gli operatori storici sono coccolati: si pensi ai lavoratori che si aggrappano a comodi posti di lavoro a vita, mentre i disoccupati lottano per le opportunità. I privilegi concessi a pochi fortunati finiscono per tradursi in costi enormi per i molti. L'economia perde dinamismo, mentre gli estranei non vedono l'ora di entrare. Qualcosa su cui riflettere in attesa della limonata.

MEME SU MAURIZIO GASPARRI CHE LEGGE ROBERTO VANNACCI
giorgia meloni matteo salvini daniela santanche in versione barbie

L ALBERO DEI MELONI - GIORGIA MELONI E I SUOI FEDELISSIMI – IL FATTO QUOTIDIANO
GIORGIA MELONI SANTIAGO ABASCAL
SAMANTHA VOX - MEME BY EMILIANO CARLI