LA PROVA CHE LA TAV SI FARÀ? I GRILLINI NON SI PRESENTANO IN VAL DI SUSA. SU 22 COMUNI AL VOTO NELLA ZONA, IL M5S PRESENTA IL SIMBOLO SOLO IN DUE. IN QUELLA CHE FU LA CULLA DEL MOVIMENTO, CHE PRESE FINO AL 60% DEI VOTI, OGGI NESSUNO CI METTE LA FACCIA. ''IL BLOCCO AI BANDI È UNA FARSA E L' ALLEANZA CON LA LEGA NON PAGA IN QUESTO TERRITORIO'' SPIEGA IVAN DELLA VALLE, EX DEPUTATO 5 STELLE
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Maria Chiara Giacosa e Jacopo Ricca per ''la Repubblica''
In Valsusa i 5 Stelle non ci mettono la faccia. Nella terra dove è nata la loro battaglia contro la Tav si mimetizzano dietro il simbolo barrato del treno. In questa fetta di Piemonte il M5S alle elezioni amministrative di maggio sceglie di non usare il simbolo e confluire nelle liste civiche. Sono 20 i comuni al voto in bassa valle, più due luoghi simbolo: Chiomonte e Giaglione, che ospitano il cantiere dell' alta velocità. Ben 16 mila 720 voti, il 38,75 per cento preso alle politiche un anno fa e nemmeno un candidato sindaco ora per le comunali.
Con sole due eccezioni: Caselette e Buttigliera Alta, dove due militanti si presentano con il simbolo. « I nostri attivisti in Valle sono prima No Tav e non avrebbe senso dividere i voti in due liste » ragiona Francesca Frediani, consigliera regionale uscente, pentastellata valsusina e attivista contro l' alta velocità. Eppure i voti ci sarebbero. Il 4 marzo del 2018, Di Maio e soci qui hanno ottenuto percentuali bulgare: il 44,09 a Bussoleno, 40,16 a Susa, 60,97 a Venaus.
« Non sono affatto convinto che i risultati saranno confermati. Il blocco ai bandi è una farsa e l' alleanza con la Lega non paga in questo territorio» spiega Ivan Della Valle, anche lui valsusino, ex deputato 5 Stelle, escluso dopo lo " scandalo" dei mancati rimborsi.
Forse anche per questo le 5 Stelle non si vedono da nessuno parte.
Anche a Sant' Antonino di Susa, dove corre come candidato sindaco un militante del Movimento, la lista sarà civica. Stesso film a Susa, dove si ricandida Sandro Plano.
«Spero di intercettare una parte di quell' elettorato, in lista con me ci sono persone vicine al Movimento. È un voto sulla persona, non sui partiti». E in effetti ha ragione: lui è iscritto al Pd ( eretico perché No Tav, ma mai cacciato dal partito), non usa il simbolo e ha contro un altro candidato, non iscritto ma vicino ai dem, candidato per loro alle scorse amministrative in un altro comune della Valle.
Anche a Chiomonte e Giaglione. chi si batte contro il supertreno non troverà sulla scheda il simbolo del partito che a livello nazionale ha promesso di bloccarlo. «Faremmo fatica a fare liste nostre perché c' è una certa osmosi con il Movimento No Tav - prova a spiegare Frediani - Ma questa non è una novità, è la storia di questa valle » . In realtà il rapporto con i No Tav si è fatto più difficile. Per le politiche il leader del Movimento contro la Torino-Lione, Alberto Perino invitava a sostenere i candidati 5 Stelle che promettevano di fermare il treno.
Un mese fa contro di loro la sua sparata, ad alzo zero: «Tengono in vita artificialmente il governo gialloverde calpestando i principi fondatori » ha scritto in un messaggio ai militanti rivelato da Ezio Locatelli, componente della segreteria nazionale e segretario provinciale Prc di Torino per certificare «rottura definitiva tra il movimento No Tav e il M5S».