1. PUTIN ASPETTAVA SOLO L’APPELLO DELLA CASA BIANCA AL CREMLINO DI CONSEGNARE LA “TALPA” DEL DATA-GATE EDWARD SNOWDEN PER SBEFFEGGIARE IL TAPINO OBAMA 2. DEL RESTO, LE AUTORITÀ RUSSE PRECISANO CHE NON HANNO ALCUN MOTIVO PER ARRESTARE E SUCCESSIVAMENTE ESTRADARE EDWARD SNOWDEN VERSO GLI STATI UNITI: “NON HA COMMESSO CRIMINI SUL TERRITORIO RUSSO, E LE FORZE DI SICUREZZA NON DISPONGONO DI ORDINI DI ARRESTO NEI SUOI CONFRONTI EMESSI DALL’INTERPOL” 3. INOLTRE TRA MOSCA E WASHINGTON NON VI È ALCUN TRATTATO DI ESTRADIZIONE 4. E’ L’ENNESIMO DISASTRO, DOPO LA SIRIA, DELLA POLITICA ESTERA DEL PRESIDENTE OBAMA


La Stampa.it

VLADIMIR PUTIN E BARACK OBAMA jpeg

Gli Stati Uniti vogliono che Edward Snowden, la talpa" che ha rivelato al mondo l'esistenza del programma segreto di sorveglianza Prism della National Security Usa, venga espulso dalla Russia. Snowden, riferisce la Cnn, al momento è a Mosca in attesa di poter partire per l'Ecuador, dove ha chiesto l'asilo politico.

BARACK OBAMA E VLADIMIR PUTIN

«Ci aspettiamo - ha affermato Caitlin Hayden, portavoce del Consiglio Nazionale di Sicurezza - che il governo russo valuti tutte le opzioni possibili per espellere Snowden» e farlo tornare «negli Stati Uniti ed affrontare la giustizia per i crimini di cui è accusato».

Tuttavia, le autorità russe non hanno alcun motivo per arrestare e successivamente estradare Edward Snowden verso gli Stati Uniti, nonostante la richiesta di collaborazione in tal senso arrivata da Washington. «Non ha commesso crimini sul territorio russo, e le forze di sicurezza non dispongono di ordini di arresto nei suoi confronti emessi dall'Interpol», hanno dichiarato non meglio precisate «fonti» riservate addentro alla vicenda citate dalle agenzie di stampa. «Non ci sono basi per arrestare questo passeggero in transito», hanno aggiunto. La "talpa" dell'Nsagate si trova da ieri all'aeroporto moscovita di Sheremetyevo, dove è atterrato con un volo Aeroflot proveniente da Hong Kong.

Altre fonti anonime hanno inoltre sottolineato che tra Mosca e gli Usa non vi è alcun trattato di estradizione vigente, e hanno raccontato come la Russia abbia più volte proposto un accordo in questo senso ai partner americani, i quali però «con vari pretesti» hanno sempre rifiutato di accettare. Proprio in queste ore dalla Casa Bianca è stato lanciato un appello al Cremlino per la consegna di Snowden.

snowden
Putin e Barack Obama al summit G in Messico Dieci cose che accadono oggi martedi giugno h partb

«Vista la nostra intensificata cooperazione dopo l'attentato alla maratona di Boston e il nostro passato di collaborazione con la Russia su questioni di applicazione della legge, compresa la riconsegna di numerosi criminali ad alto profilo su richiesta dello stesso governo russo», ha dichiarato Caitlin Hayden, portavoce presidenziale per la Sicurezza Nazionale, «ci attendiamo che quest'ultimo valuti tutte le opzioni disponibili in vista di espellere il signor Snowden e restituirlo agli Stati Uniti, così che affronti la giustizia per i reati dei quali è accusato».

CREMLINO

2. QUEL DITO NELL'OCCHIO DELLA SUPERPOTENZA USA
Fabrizio Dragosei per "Il Corriere della Sera"

Snowden nuovo scontro Usa con Russia e Cina. Come se non bastassero i contrasti sulle questioni internazionali più spinose, dalla Siria all'’Iran, il caso di Edward Snowden apre un nuovo fronte tra gli Stati Uniti, la Russia e la Cina. Autorevoli parlamentari Usa hanno ieri accusato esplicitamente il presidente russo Vladimir Putin di aver voluto infilare un'’altra volta “un dito nell’'occhio” dell'’America, visto che l’'arrivo a Mosca di Snowden non può certo essere avvenuto senza il consenso del presidente russo.

CASA BIANCA

Ma da giorni tanto Mosca quanto Pechino continuano a non nascondere la loro irritazione per il contenuto delle rivelazioni del tecnico informatico. Il governo di Washington spiava i provider dei servizi di Internet cinesi (e due università) e otteneva dati sensibili dai grandi fornitori di servizi Usa, come Google e Facebook, almeno stando a quanto ha affermato Snowden.
È un'occasione ghiotta per due Paesi che da sempre vengono criticati proprio per il loro controllo sul mondo di Internet e per il ricorso a hacker più o meno “governativi” per mettere in difficoltà gli avversari, interni ed esterni. E’ noto che Pechino condiziona la presenza sul mercato locale degli operatori esteri al rispetto di certe regole di comportamento e all’'applicazione di determinati filtri voluti dal governo.

Edward Snowden

Le ricerche tramite i motori internazionali portano risultati assai più limitati (e “purgati”) se effettuate in Cina. Mosca, a sua volta, è stata più volte indicata come l'’origine di attacchi informatici che hanno colpito Paesi ex fratelli ribellatisi all’'ingombrante presenza russa. Inoltre da anni ha obbligato tutti i provider Internet ad assicurare all'’FSB, il servizio di sicurezza interno, un accesso diretto ai loro server. Gli agenti non devono nemmeno chiedere il permesso per intercettare o spiare; basta una autorizzazione interna.