PUTIN CONTINUA A VENDICARSI PER L’INVASIONE DELLA REGIONE DI KURSK – NELL’ULTIMA SETTIMANA L’ARMATA RUSSA HA LANCIATO CONTRO L’UCRAINA 160 MISSILI, 780 BOMBE AEREE GUIDATE E 400 DRONI – ZELENSKY CHIEDE DI POTER DARE “UNA RISPOSTA EQUA”, CIOÈ USARE SUL TERRITORIO RUSSO ARMI A LUNGO RAGGIO FORNITE DALLA NATO – MAD VLAD GONGOLA PER L’AVANZATA DELLE FORZE RUSSE IN DONBASS: “CI OCCUPEREMO DEI BANDITI UCRAINI”
-PUTIN, 'A KURSK FALLITO TENTATIVO DI DISTRARCI DA DONBASS'
(ANSA) - Il presidente Vladimir Putin ha affermato che "è fallito" il tentativo ucraino di fermare l'offensiva russa nel Donbass invadendo la regione russa di Kursk. Mosca "si occuperà dei banditi ucraini" che hanno cercato di destabilizzare la regione di confine, ha aggiunto Putin, citato dalle agenzie russe.
I DRONI DI KIEV SU MOSCA DONBASS, AVANZATA RUSSA
Estratto dell’articolo di Lorenzo Vita per “Il Messaggero”
Droni, missili balistici, raid aerei. Nelle ultime 24 ore, su Russia e Ucraina si è abbattuta una vera e propria pioggia di fuoco. Alle prime luci dell'alba di domenica, Mosca ha comunicato di avere intercettato 158 droni lanciati durante la notte su 15 regioni diverse.
Tutti puntati verso centrali elettriche, raffinerie, altre infrastrutture energetiche. Più di 40 sono stati abbattuti mentre sorvolano l'oblast di Kursk, teatro della sorprendente invasione ucraina. Ma la contraerea ha intercettato anche decine di droni sugli oblast di Bryansk, Belgorod e Voronezh. E a destare l'allarme sono stati soprattutto i velivoli che puntavano su Mosca, dove i detriti di un drone abbattuto hanno centrato una raffineria di petrolio.
[…] La risposta di Mosca non si è fermata solo nei propri cieli per disinnescare uno dei più massicci attacchi aerei lanciati da Kiev. Le forze russe hanno preso nuovamente di mira Kharkiv, sempre più al centro dei raid del Cremlino. I missili hanno colpito anche un centro commerciale e provocato, secondo le autorità locali, più di 40 feriti. E in serata, nel mirino di Mosca è finita anche Sumy.
Un bilancio drammatico, che si unisce alle parole altrettanto allarmanti del presidente Volodymyr Zelensky. Su Telegram, il capo dello Stato ha lanciato due messaggi chiari. Il primo, ieri mattina, in cui ha ricordato che nell'ultima settimana di bombardamenti «la Russia ha utilizzato più di 160 missili di vario tipo, 780 bombe aeree guidate e 400 droni d'attacco contro il nostro popolo», e che «per fornire una protezione completa e mettere al sicuro le nostre città da questa aggressione, è necessario maggiore sostegno per una risposta equa da parte dell'Ucraina».
Un'equità che per Zelensky si traduce nel dare la possibilità alle forze ucraine di colpire in profondità il territorio russo, ricevendo l'attesa autorizzazione a usare le armi a lungo raggio di fabbricazione occidentale per attaccare dentro i confini della Federazione. Il secondo messaggio, invece, è arrivato dopo i nuovi raid su Kharkiv. E Zelensky ha sottolineato ancora una volta che serve il «coraggio da parte dei leader» per fornire all'Ucraina «tutto ciò di cui ha bisogno per la sua difesa».
Per Kiev, la situazione sul campo di battaglia è molto complessa. La difesa aerea non è a costo zero, e l'Ucraina sa di non avere un numero illimitato di sistemi e missili in grado di intercettare tutti gli ordigni lanciati dalle forze di Putin. In queste settimane, il dibattito si è concentrato sulle armi per colpire la Russia. Ma il tema della protezione dei cieli rimane fondamentale. E le bombe su Kharkiv e contro le infrastrutture di tutto il Paese sono campanelli d'allarme che non possono essere ignorati.
IL FRONTE EST
Allo stesso tempo, la pressione a est non accenna a diminuire. Le truppe russe continuano la loro avanzata nel Donetsk, e ieri hanno annunciato la conquista di un altro villaggio, Vyimka. Ulteriore tassello di un mosaico che per il Cremlino, in questa fase, ha un unico obiettivo: la città di Pokrovsk. […]