PUTIN NON HA ALCUNA INTENZIONE DI FERMARSI: DOPO L’UCRAINA, VUOLE “INGLOBARE” LA BIELORUSSIA ENTRO IL 2030 - UN “DOCUMENTO SEGRETO” DEL CREMLINO RIVELA CHE “MAD VLAD” HA INTENZIONE DI INCORPORARE GRADUALMENTE IL PAESE DEL FANTOCCIO LUKASHENKO, TRASFORMANDOLO IN UNO "STATO SINDACALE COMUNE SOTTO LA GUIDA RUSSA" – MA SE LO ZAR IN UCRAINA SI È MOSSO CON LA FORZA, IN BIELORUSSIA NON CE NE SARÀ BISOGNO: VUOLE STIMOLARE UN SENTIMENTO FILO-RUSSO E…

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1. PUTIN VUOLE “INGLOBARE” LA BIELORUSSIA ENTRO IL 2030: IL DOCUMENTO SEGRETO SVELA IL PIANO RUSSO

Biagio Chiariello per www.fanpage.it

 

la russia vuole annettere la bielorussia

Vladimir Putin avrebbe un piano per inglobare la Bielorussia entro i prossimi sette anni. Lo rivela un ‘documento segreto' del Cremlino, come riportano i media tedeschi Ndr, Wdr e Süddeutsche Zeitung, il quotidiano svedese Expressen, e Yahoo News, che riferiscono di averlo visionato con altri nove media.

 

Secondo questo documento, la Russia starebbe pensando di "incorporare" gradualmente la Bielorussia entro il 2030. Per raggiungere l'obiettivo e sbarazzarsi di ciò che resta dell'indipendenza della Bielorussia, Putin & C. apparentemente vogliono infiltrarsi politicamente, economicamente e militarmente nel Paese.

vladimir putin in bielorussia

 

Il proposito sarebbe uno "stato sindacale comune sotto la guida russa". Ciò comporterebbe la creazione graduale di un "sentimento filo-russo più forte, l'espansione della presenza militare della Russia e la facilitazione per i cittadini nell'ottenere passaporti russi".

 

Gli sforzi per stabilire uno stato sindacale sono in corso dal 1999, ma fino ad ora non era chiaro fino a che punto la Russia ne definisse il ruolo. Finora l'unione tra Mosca e Minsk è sempre stata presentata come una fusione nell'interesse di entrambe le parti. E va detto che la Bielorussia è già vista come uno stato fantoccio russo e il leader, Alexander Lukashenko, è considerato uno dei più stretti alleati di Putin.

Aleksandr Lukashenko vladimir putin

 

Secondo i documenti valutati dai media, invece, il piano di Putin è esclusivamente a tutela degli interessi russi. Di fatto cancellerebbe tutti i segni di indipendenza che la Bielorussia attualmente possiede.

[…]

 

2. QUANDO PUTIN PARLA, KYIV HA UNA REGOLA: FARE IL CONTRARIO. BASTA GUARDARE KHERSON

Estratto dell'articolo di Micol Flammini per “il Foglio”

 

DISCORSO DI PUTIN 21 FEBBRAIO 2023 1

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha detto che ieri aveva altro da fare e non poteva perdere tempo ad ascoltare ciò che Vladimir Putin avrebbe raccontato alla sua platea di ministri, deputati, soldati, economisti e cittadini molto assonnati.

 

Soprattutto l’Ucraina parte da una regola, che tristemente finora non ha mai fallito: il capo del Cremlino farà il contrario di quello che dirà.

 

Nel suo discorso [...], Putin ha detto che la Russia non è in guerra contro il popolo ucraino, ma contro il governo neonazista. Poche ore dopo, l’esercito russo ha bombardato Kherson e ha colpito anche una fermata dell’autobus, in cui non c’era nessun esponente del governo e nessun neonazista  ad attendere un mezzo di trasporto, ma comuni cittadini. La regola, che gli ucraini hanno imparato a loro spese, non è stata smentita neppure questa volta.

[…]

 

Il discorso di Putin è servito a espletare un obbligo istituzionale, a far vedere che il presidente russo parla ancora ai russi, non li ignora, nonostante  non avesse nulla da dire, se non ripetere, riaffermare, con le stesse parole, concetti vecchi e la volontà di continuare la guerra, continuare a far male all’Ucraina.

ALEKSANDR LUKASHENKO VLADIMIR PUTIN

 

Per questo il presidente Zelensky non aveva tempo di ascoltarlo, tra la visita della presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni, leader di un paese alleato dell’Ucraina, e la situazione di emergenza da gestire nel paese, non c’è tempo per un disco rotto, per una noia che è ancora più pericolosa: rendere questo conflitto abitudine è quello che Putin cerca di fare da mesi. Continuare a tenere alta la soglia dell’attenzione e non scivolare nell’abitudine è invece il compito degli ucraini da cui dipende la loro salvezza.

[…]

 

Ieri alcune testate hanno pubblicato i dettagli di un piano redatto da due agenzie di intelligence russe che prevede l’annessione della Bielorussia alla Russia entro il 2030, senza armi, una lenta e strangolante occupazione.

 

Il metodo usato con l’Ucraina è diverso e Kyiv reclama l’anno di vita che ha perso con la guerra e che nessuno le ridarà. Nel 2014, la città ha respinto l’idea di un’annessione lenta, ha protestato contro l’intrusione di Mosca nella sua politica, ha puntato i piedi e combattuto. In Putin, l’innominato, non ha mai smesso di vedere un pericolo. E la seconda regola, dopo quella aurea – aspettarsi dal capo del Cremlino il contrario di quello che dice – ce ne è una ugualmente preziosa: non abituarsi mai al terrore. 

 

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