QUALCUNO FERMI I FRUGALI - DOPO LA PACE “PANDEMICA” SUI CONTI PUBBLICI, I FALCHI DELL’EURO-RIGORE AFFILANO LE ARMI: LA COMMISSIONE EUROPEA DOMANI APRIRÀ IL CANTIERE PER LA RIFORMA DEL PATTO DI STABILITÀ, MA SARÀ DIFFICILE ARRIVARE A UNA QUADRA CON I PAESI DEL NORD - SE NON SI FA NIENTE, DAL GENNAIO DEL 2023 TORNANO IN VIGORE LE VECCHIE REGOLE. MA SI PUÒ DAVVERO PENSARE DI TORNARE INDIETRO, DOPO LO SDOGANAMENTO DEGLI EURO-BOND E LA POLITICA ESPANSIVA DI QUESTI DUE ANNI?

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Marco Bresolin per “La Stampa”

 

ursula von der leyen consegna a mario draghi la pagella di bruxelles al recovery plan italiano 1

La Commissione europea apre ufficialmente il cantiere per la riforma del Patto di Stabilità e Crescita. Domani pomeriggio verrà lanciata una consultazione pubblica per raccogliere pareri su cosa ha funzionato e cosa no con le regole di bilancio dell'Unione - attualmente sospese fino al dicembre 2022 - e per cercare suggerimenti su come, eventualmente, cambiarle.

 

paolo gentiloni valdis dombrovskis

Per dirla con il documento prodotto dagli uffici di Paolo Gentiloni e Valdis Dombrovskis, Bruxelles vuole che in questi mesi di riflessione emergano le «lezioni apprese» dall'applicazione del Patto, anche e soprattutto alla luce del mutato contesto economico post-pandemia. L'esecutivo Ue, per il momento, non si sbilancia con proposte concrete, ma ammette che servono regole «più semplici» e basate su «indicatori osservabili».

 

La consultazione vera e propria - rivolta alle altre istituzioni Ue, agli Stati membri, alle Banche centrali, ma anche al mondo accademico - è composta da una decina di domande e resterà aperta fino al 31 dicembre di quest' anno.

 

ursula von der leyen sogna l esercito europeo

Dopodiché la Commissione inizierà la sua analisi, avvierà un confronto con gli Stati e metterà sul tavolo una sua proposta, attesa per la prossima primavera. «Da un punto di vista teorico - spiega un alto funzionario Ue - ci sono tre esiti possibili: una riforma dei trattati, una modifica dei regolamenti o una comunicazione della Commissione con una differente interpretazione delle regole attuali».

 

La prima ipotesi è considerata la meno probabile: troppo difficile trovare un consenso sulla modifica dei trattati. Ma anche la revisione dei regolamenti (il "Six Pack" e il "Two Pack") rischia di essere ostica, dato che alcune modifiche richiedono l'unanimità.

 

Certo concludere la riforma delle riforme con una misera comunicazione interpretativa, mantenendo in vita le vecchie regole, rischia di trasformarsi nel topolino partorito dalla montagna. Ma il problema è che le divisioni tra i governi sono tali da consigliare prudenza.

klaus regling

 

«Una modifica dei regolamenti è fattibile - ragiona un diplomatico europeo -, ma la tempistica per concludere il processo sarà direttamente proporzionale al livello di ambizione». Se si vogliono apportare piccoli cambiamenti, è possibile trovare un accordo in tempi brevi. Diversamente si andrà per le lunghe. E al momento le previsioni dicono che la partita non si chiuderà entro la fine del 2022.

 

Il problema è che dal gennaio 2023 tornerà in vigore il Patto, motivo per cui la Commissione sta già pensando a uno strumento transitorio per applicare con maggiore flessibilità il Patto in attesa di concluderne la riforma. Uno dei grandi temi di discussione sarà l'introduzione di una "golden rule" per scontare gli investimenti "green" dal calcolo del deficit e del debito.

 

mario draghi

Anche la comunicazione di domani metterà l'accento sulle nuove sfide che l'Ue deve affrontare. «Ma ci sono parecchi ostacoli - prevede una fonte della Commissione - perché già il confine tra investimento e spesa corrente in alcuni casi è molto sottile, ma soprattutto perché definire quali investimenti sono da considerare eco-sostenibili e quali no rischia di essere un esercizio molto complicato». La strada, dunque, è tutta in salita. Ci sono però alcuni segnali che aiutano i Paesi come l'Italia a ritrovare l'ottimismo.

 

L'altro giorno Klaus Regling, direttore esecutivo del Meccanismo europeo di stabilità (Mes), ha detto allo Spiegel che le regole di bilancio Ue «devono essere adattate alle mutate condizioni economiche» e in particolare si è soffermato sul tetto del 60% al debito che «deve essere aggiustato».

 

olaf scholz

Anche perché «i debiti sono cresciuti ma, grazie ai bassi tassi d'interesse, l'onere del debito è diminuito». E lo ha detto riferendosi in modo particolare all'Italia, la cui situazione finanziaria «è di gran lunga migliore di quanto alcuni in Germania credano». Inoltre la Bce - secondo quanto riportato dal Financial Times - starebbe valutando la possibilità di incrementare l'acquisto i bond del Next Generation Eu, contribuendo così a mantenere bassi i tassi d'interesse.

klaus regling
ursula von der leyen mario draghi di fronte al teatro 5 di cinecitta 1