1. QUAND’ERA SINDACO DI FIRENZE MATTEO RENZI HA BUTTATO 200MILA EURO IN SPESE DI RAPPRESENTANZA, TRA VIAGGI E RISTORANTI. IL CALCOLO L’HA FATTO UN CONSIGLIERE DI SEL, TOMMASO GRASSI, CHE SI È COPIATO A MANO GLI SCONTRINI PERCHÉ IL COMUNE GLI HA NEGATO LE CARTE E LUI HA DOVUTO FARE L'AMANUENSE PER FARE IL SUO LAVORO DI OPPOSIZIONE
2. CI SONO CONTI DI CENE DA 800-1000 EURO, UN VIAGGIO NEGLI USA (NEL 2011) COSTATO 1.700 EURO AL GIORNO E CENTINAIA DI EURO SPESI DAL ROTTAMATORE PER ANDARE CONTINUAMENTE A ROMA. A CURARE GLI INTERESSI DEI FIORENTINI O A COSTRUIRE LA SUA SCALATA AL PD?
3. IL PREMIER GIURA CHE È TUTTO A POSTO E CHE LE CARTE SONO PUBBLICHE, MA NON HA INDICATO I PARTECIPANTI DELLE CENE E LE MOTIVAZIONI ISTITUZIONALI DEGLI INCONTRI E DELLE TRASFERTE. MARINO INVECE LO HA FATTO. E RENZI LO HA CACCIATO PER 6 CENE INGIUSTIFICATE


1.ACCUSE A RENZI SINDACO «HA SPESO 200MILA EURO PER VIAGGI E RISTORANTI»

Paolo Bracalini per “il Giornale

 

RENZI MARINO

Circa 200mila euro in spese di rappresentanza, dieci volte quel che ha speso Ignazio Marino, fatto dimettere dal Campidoglio anche per lo «scontrino-gate». La cifra l' ha potuta mettere insieme, con qualche difficoltà, il consigliere comunale Tommaso Grassi, capogruppo di Sel a Firenze.

 

Nel 2012 ha fatto richiesta di accesso agli atti, per avere le ricevute delle spese tra cene e viaggi sostenute dal sindaco Matteo Renzi dal 2009, anno della sua elezione a Palazzo Vecchio. Il Comune ha impiegato un anno a rispondergli, e lo ha fatto solo parzialmente.

 

Nel 2013 i tecnici dell' ufficio bilancio del Comune lo chiamano e gli fanno consultare un faldone pieno di scontrini e ricevute, senza però consegnare le copie. La motivazione dell' Ufficio cerimoniale è che la documentazione richiesta è materiale riservato e non può essere rilasciata. E infatti non è allegata nella rendicontazione pubblicata on line dal sito del Comune di Firenze.

 

renzi malago marino del rio foto mezzelani gmt330

Perciò Grassi è costretto a copiare a mano le cifre, per arrivare ad un conto complessivo, anche se a spanne: «Più o meno c' erano cinquantamila euro l' anno, per gli anni in cui Renzi ha fatto il sindaco per tutti e dodici i mesi, perché nel 2009 viene eletto a luglio. In totale direi qualcosa come 200mila euro» - calcola Grassi - Ricordo scontrini di cene anche sopra i mille euro, nei ristoranti fiorentini come La buca dell' orafo , Da Lino , L' Antico Fattore , ma anche ristoranti di hotel di lusso come il Four Seasons o l' Excelsior .

 

É chiaro che un conto è spendere 800 o 1000 euro per una cena se si è in trenta, un conto se si è in quattro. Poi c' erano spese per macchine a noleggio con cui andava a Roma, spendendo anche mille euro al mese.

marino renzi foto mezzelani gmt325


Cenava e pranzava con senatori e deputati sempre nell' interesse dell' amministrazione comunale? Non ho avuto il tempo di trascrivere tutto perché il Comune mi aveva garantito che avrebbero fornito le copie, ma poi ha cambiato idea». Nel 2011 c' è anche un viaggio degli Stati Uniti che fa scoppiare un caso perché Renzi si muove a Washington (volo in business class) con un' auto con conducente da 2.168 euro di noleggio. La trasferta Usa costa 1.700 euro al giorno.


E non è l' unico volo intercontinentale del sindaco, che dal 2010 raggiunge anche a Shangai, New York e Chicago, sempre in business class (15mila euro il costo di quattro viaggi, denuncia l' opposizione).

RENZI FA CAMPAGNA ELETTORALE PER MARINO


Tutte le spese (su cui la Corte dei conti toscana ha aperto un' istruttoria) sono autorizzate dall' Ufficio di gabinetto del sindaco, formato da fedelissimi chiamati lì da Renzi e poi richiamati a Palazzo Chigi. In primis dal capogabinetto Luca Lotti, attuale sottosegretario, poi Giovanni Palumbo (oggi capo segreteria tecnica del premier) e quindi Carmela Valdevies, ex capo del cerimoniale da poco promossa alla guida del settore musei di Firenze.

 

RENZI FA CAMPAGNA ELETTORALE PER MARINO

Secondo il consigliere Grassi, poi, quando Renzi diventa sindaco modifica il disciplinare estendendo il concetto di spesa istituzionale fino a comprendere tutto. All' articolo 5 del disciplinare renziano si legge che vanno considerate spese di rappresentanza a carico del Comune «colazioni, iniziative conviviali, ricevimenti, rinfreschi, catering, noleggio auto, servizi di transfer, servizi logistici di vario tipo».

 

Tutto o quasi. Il premier, dopo aver risposto che tutte le spese erano per ragioni istituzionali («Le cene personali me le pago io, com' è ovvio»), non sembra turbato: «Cene e scontrini? È così evidente che sono cose assurde che non stanno né in cielo né in terra. Alla fine il tempo è galantuomo. L'importante è avere la coscienza pulitissima».

 

 

2. ECCO LE FATTURE DI LINO CHE RENZI NON HA MOSTRATO

Davide Vecchi per il “Fatto Quotidiano

 

IGNAZIO MARINO E MATTEO RENZI

Le fatture della trattoria "Da Lino" sono state registrate da Palazzo Vecchio e pagate direttamente con bonifico. La prima conferma all' intervista rilasciata domenica al Fatto dal ristoratore Lino Amantini - "mandavo le fatture direttamente in Comune" - la fornisce proprio la contabilità dell' ente fino al 2014 guidato da Matteo Renzi: i fiorentini nel corso del 2013 hanno onorato undici fatture inviate direttamente al municipio dal ristoratore di fiducia del loro sindaco.

 

La seconda conferma con ogni probabilità arriverà dall' inchiesta avviata lunedì dalla Corte dei conti per verificare a tappeto le spese del Comune, così come aveva fatto su quelle della Provincia relative al mandato da presidente dell' oggi premier - negli anni tra il 2005 e il 2009 - scoprendo che le voci di rappresentanze si sono perse in mille rivoli tra cui il cerimoniale.

IGNAZIO MARINO E MATTEO RENZI


NEL 2011 è però cambiata la normativa ed è stato introdotto l' obbligo di rendicontare le spese ma lasciando totale autonomia alla scelta dei singoli amministratori sul livello di trasparenza. Renzi si adegua.


E rende noti nel 2011 e nel 2012 due documenti generici al massimo: non ci sono nomi di ristoranti, accompagnatori e spesso mancano pure le date.


Un esempio: 1.375 euro per "servizio catering" realizzato per "visita ufficiale delegazione estera". I pasti? Sono tutti "colazioni istituzionali". Dove non si sa. I viaggi? "Servizi transfer", motivati con "missioni istituzionali all' estero", importi vari fino a 2.500 euro.
Così scorre il 2011 e dalle casse escono per queste generiche "spese di rappresentanza" 46.488 euro.


L' anno successivo nulla cambia in trasparenza ma aumenta l' esborso complessivo che sale di dieci mila euro.

IGNAZIO MARINO E MATTEO RENZI


Spende circa 9.000 euro per ospitare "artisti senegalesi". Quali? Non si sa.


Compare una nuova voce: "servizi di transfert con car sharing" per "incontri di rappresentanza istituzionale a Roma": marzo 500 euro, febbraio 748, aprile 462 e via di seguito. Ma sono indicate per mese e non si sa dove andasse nella Capitale e a vedere chi soprattutto. O per partecipare a qualche trasmissione televisiva?

 

IGNAZIO MARINO E MATTEO RENZI IN CAMPIDOGLIO

Del resto alle interpellanze presentate dall' opposizione - ricorda Tommaso Grassi di Sel - proprio tra il 2012 e il 2013 sulle sue apparizioni nel piccolo schermo, Renzi rispose che si trattava di "interventi per il bene della città". Nel 2012 il Mef invita Corte dei Conti e Procura ad aprire un fascicolo sulle spese sostenute da Renzi quando era in Provincia. E lui, ormai sindaco, adegua la rendicontazione: nel 2013 registra qualche dettaglio in più.


Così si scopre che la trattoria da Lino invia undici fatture che vengono saldate per bonifico bancario. Ma non è l' unico. Stesso iter lo segue anche la Buca dell' Orafo, il Palagio (ristorante del Four Season, 830 euro), L' Ora d' aria, ristorante di Marco Stabile che, secondo il Corriere della Sera, Renzi ha portato a Palazzo Chigi per qualche pranzo speciale. L' elenco prosegue.

marino e renzi


Con altri ristoranti, bar, (Perseo, 452 euro), pasticcerie (Rivoire, 97 euro) e caffetterie.
Non in una voce è però specificato il motivo della spesa: generici rapporti istituzionali.
A contestazioni simili l' ex sindaco Ignazio Marino ha fornito informazioni dettagliate su commensali e motivo degli incontri. Renzi, nonostante da giorni invochiamo trasparenza, insiste nel ripetere che lui ha messo on line tutto: ma dove?

marino stalker di bergoglio


STESSO discorso vale per la Provincia. Anche nel 2012 disse che lui aveva pubblicato già tutto "per primo in Italia". In realtà fu il sito Qelsi.it il primo a pubblicare gli atti dell' inchiesta della Corte dei conti: un fiorire di dettagli fino ad allora sconosciuti. Basti la delibera del luglio 2006: 12 fatture di Lino e sette di Garibaldi. "Le date possono non corrispondere a quelle effettive dei pasti perché le fatture venivano raccolte e deliberate tutte insieme", spiega Guido Sensi, ex capogruppo di opposizione a Renzi in Provincia. Quindi solo Renzi può fornire dettagli specifici. Marino l' ha fatto. Il premier che aspetta?