QUANTE GRANE PER ELLY! DOPO AVER SFANCULATO BONACCINI GRAZIE ALL’APPOGGIO DEI NEOULIVISTI LETTIANI, SCHLEIN DEVE FARE I CONTI CON UN PARTITO IN SUBBUGLIO E CON LE CORRENTI CHE RECLAMANO POSTI IN SEGRETERIA - TENSIONE SULLE ALLEANZE CON I 5 STELLE. ALLE AMMINISTRATIVE DI MAGGIO PD E M5S ANDRANNO UNITI SOLO IN 4 CAPOLUOGHI - DIETRO LA MANCATA INTESA C’È LO ZAMPINO DI GIUSEPPE CONTE. PEPPINIELLO SA BENE CHE SCHLEIN PUÒ TOGLIERGLI VOTI E QUINDI NON HA NESSUNA INTENZIONE DI DARE UNA MANO AL PD…
-Estratto dell’articolo di Maria Teresa Meli per il Corriere della Sera
«Adesso dobbiamo occuparci delle cose che interessano alla gente»: Elly Schlein vorrebbe chiudere il prima possibile la partita della segreteria e degli uffici di presidenza.
La segretaria si rende conto che l’immagine che il Pd rimanda all’esterno in questa fase è quella del solito partito soffocato dalla logica delle correnti.
Ma la stessa leader sarà costretta a usare il bilancino nella distribuzione dei posti. Peraltro al tavolo delle trattative c’è anche una nuova componente, quella capitanata dal lettiano Marco Meloni, che si è staccato dall’area Bonaccini per giocare in autonomia e che l’altro giorno è stato piuttosto chiaro in proposito: «Non è che noi non siamo legittimati a esprimerci». E a trattare sulla composizione della segreteria e degli uffici di presidenza.
Schlein, però, in questa fase ha anche altri problemi da affrontare: sabato e domenica si voterà in Friuli Venezia Giulia e a maggio è prevista una nuova tornata di elezioni amministrative. Sarà un modo per sondare lo stato di salute del Pd dell’era Schlein. Oggi la leader sarà in Friuli Venezia Giulia e certo non si aspetta che in quella regione i dem, che non hanno nemmeno un candidato alla presidenza, ma sostengono un autonomista, Massimo Moretuzzo, ottengano risultati sfavillanti.
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Partito democratico e M5S sono riusciti ad allearsi solo in quattro capoluoghi coinvolti nelle elezioni: a Teramo, Brindisi, Catania e Pisa. Negli altri invece non c’è stato niente da fare. A Imperia, Brescia, Massa, Sondrio, Ancona, Trapani, Ragusa, Siena, Treviso, Vincenza, Brescia, Massa e Ragusa dem e 5 Stelle non sono riusciti a trovare la quadra. A Latina, Siracusa e Terni si sta ancora trattando.
Dietro la mancata intesa c’è lo zampino di Giuseppe Conte: «Non facciamo accordi a tutti i costi, pensiamo prima ai programmi», ha spiegato ai suoi. Lo stesso ragionamento e le stesse parole che poi hanno portato alla mancata intesa del Lazio. L’ex presidente del Consiglio sa bene che Schlein può togliergli voti e quindi non ha nessuna intenzione di dare una mano al Pd.
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