QUANTO DURA LA MELONI? “SOLO UN CROLLO DEI CONTI PUÒ RIAPRIRE LE PORTE AI TECNICI” – IL POLITOLOGO MARCO TARCHI, GIA' CREATORE DE "LA VOCE DELLA FOGNA": “I POTERI FORTI FINORA HANNO FATTO BUON VISO A NON GRADITISSIMA SORTE. COSA SBAGLIA LA MELONI? AL GOVERNO SI È COSTRETTI A RENDERE CONTO DELLE PROMESSE FATTE IN CAMPAGNA ELETTORALE CHE SI RIVELANO IMPOSSIBILI DA TRADURRE IN PRATICA" – IL RAPPORTO CON LA STAMPA: “NON C'È DA STUPIRSI SE NON È IDILLIACO. LEI SI COMPORTA COME CRAXI…”
-Tommaso Rodano per il Fatto Quotidiano - Estratti
Professor Tarchi, pare finita la luna di miele tra Meloni ei poteri forti. Le stoccate di Marina Berlusconi e Bernabè, i guai europei, gli addii di Bassanini e Amato al gruppo di lavoro sull'autonomia: si sta muovendo qualcosa attorno alla premier?
Date le forti critiche che questi centri di potere avevano dovuto subire per anni da Meloni quando tuonava dall'opposizione, cercando di fare concorrenza a Salvini, da parte loro non c'è mai stato un apprezzamento incondizionato. Finora hanno fatto buon viso a non graditissima sorte.
Nei primi mesi Meloni è stata rassicurante, poi è arrivata qualche “insubordinazione”, come la tassa sulle banche. Infatti non appena qualche provvedimento dell'esecutivo non li ha soddisfatti, hanno tenuto a farlo presente, puntando sul potenziale di influenza che sanno di detenere.
Questo può mettere a rischio la tenuta del governo?
Da ciò a prefigurare clamorose rotture ce ne corre, e non poco. Nella situazione attuale, ipotizzare uno sgretolamento della coalizione di governo sarebbe molto azzardato, e le condizioni per la successione da parte di un governo tecnico, l'unico che a questi soggetti piacciono veramente, non ci sono. Con ogni probabilità assisteremo quindi a un gioco di punzecchiature alternato a sorrisi di circostanze. Solo un collo dei conti pubblici potrebbe portare allo scontro frontale.
Anche i sondaggi mostrano le prime crepe. Cosa sbaglia Meloni?
Sembrerà banale dire che succede sempre così quando si va al governo e si è costretto a rendere conto delle promesse fatte in campagna elettorale che si rivelano impossibili da tradurre in pratica, ma è il quadro che abbiamo di fronte.
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La premier ha un rapporto nervoso con la stampa. Si è accorta che si è rotto qualcosa nel rapporto con l'opinione pubblica?
Non c'è da stupirsi se non è idilliaco: vuole incarnare la figura del leader decisionista che non vuole intralci e preferenze di dover rendere conto solo ai cittadini, scavalcando filtri e mediazioni: un po' come fece Craxi a suo tempo.