QUEL MERLUZZONE DI CHARLES MICHEL LASCIA L’UE NELLE MANI DI ORBAN – IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO EUROPEO SI VUOLE CANDIDARE COME CAPOLISTA DEL SUO PARTITO, ALLE PROSSIME ELEZIONI PER IL PARLAMENTO DI STRASBURGO: DOVRÀ LASCIARE IL SUO MANDATO PRIMA DELLA SCADENZA, E A GUIDARE IL TAVOLO DEI CAPI DI STATO E DI GOVERNO TOCCHEREBBE A VIKTOR ORBAN, PREMIER DELL’UNGHERIA, CHE HA LA PRESIDENZA DEL SEMESTRE. UNA SOLUZIONE IMBARAZZANTE: IL “VIKTATOR”, CON I SUOI VETI, HA PARALIZZATO L’UE NEGLI SCORSI MESI, ED È IL CAVALLO DI TROIA DI PUTIN NELL’UE…

-


Estratto dell'articolo di Marco Bresolin per “La Stampa”

 

charles michel viktor orban

Un battito d'ali al congresso del Movimento Riformatore belga […] rischia di provocare un terremoto politico ai vertici delle istituzioni europee.

 

Un "effetto farfalla"  [...] che, almeno da un punto di vista teorico, potrebbe scatenare un sisma capace di portare Viktor Orban alla guida del Consiglio europeo.

 

L'attuale presidente, Charles Michel, ha deciso di candidarsi alle prossime elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo come capolista del suo partito (il Movimento Riformatore, appunto).

URSULA VON DER LEYEN - CHARLES MICHEL - MEME

 

Questo vuol dire che l'ex premier belga dovrà terminare in anticipo il suo mandato, in scadenza a novembre. E dunque da luglio […] a guidare il tavolo dei leader potrebbe esserci l'uomo che in più occasioni ha rappresentato il classico granello di sabbia in grado di far inceppare gli ingranaggi della macchina decisionale europea: Viktor "Mister Veto" Orban.

 

Così prevedono le regole: in caso di "vacatio", la guida del Consiglio europeo è assunta dal premier del Paese che guida il semestre di presidenza Ue. Dal 1° luglio è il turno dell'Ungheria.

 

Una soluzione per evitare questo scenario c'è. Ma, per trovarla, i 27 leader dovranno chiudere in tempi record l'accordo sull'intero pacchetto di nomine Ue, definendolo alla prima riunione utile dopo le Europee del 9 giugno: il calendario prevede un vertice il 27-28 giugno.

 

Charles Michel Jens Stoltenberg Ursula von der Leyen

Trovare subito un'intesa sulla presidenza della Commissione, del Consiglio europeo e sul nome dell'Alto rappresentante per la politica estera Ue, rispettando il tradizionale equilibrio geografico e soprattutto politico (partendo dallo schema tra popolari, socialisti e liberali), non sarà affatto semplice. Nel 2019, per esempio, fu necessario un secondo vertice straordinario. Inoltre, quest'anno, il voto di fiducia dell'Europarlamento sul prossimo (o prossima) presidente della Commissione sarà soltanto a settembre.

 

charles michel viktor orban

Teoricamente c'è tempo per decidere, ma lo spettro della presidenza Orban potrebbe convincere i capi di Stato e di governo ad accelerare.

 

C'è poi un secondo aspetto da non sottovalutare: la mossa di Michel potrebbe mettere ulteriore pressione su Ursula von der Leyen, che ancora non ha annunciato la sua intenzione di correre per un secondo mandato. La candidatura di Michel, unita al non scontato endorsement di Giorgia Meloni, potrebbe convincerla a giocare a carte scoperte. E magari a correre anche lei nelle liste del suo partito per un seggio all'Europarlamento. Passaggio non necessario, ma fortemente auspicato dal Ppe.

 

charles michel volodymyr zelensky

Michel aveva già confidato la sua intenzione ad alcuni leader, ma solo a quelli con cui è legato da uno stretto rapporto di fiducia. È probabile che tra questi ci sia Emmanuel Macron […]. E non è un mistero che Michel punti ad avere un ruolo anche nel prossimo giro di nomine Ue, magari come Alto Rappresentante oppure come commissario di peso. Di certo la questione non è mai stata affrontata in modo collegiale al tavolo dei capi di Stato e di governo: […] potrebbero decidere di discuterne al prossimo vertice straordinario del 1° febbraio, quello che dovrà riprendere il filo dei negoziati sul bilancio comune e sugli aiuti all'Ucraina, spezzatosi a dicembre proprio per il veto di Orban.

 

C'è infatti una questione che riguarda l'opportunità di questa mossa: un presidente del Consiglio europeo che si appresta a condurre una campagna elettorale personale può garantire il necessario equilibrio istituzionale in una fase decisionale così delicata?

il presidente del consiglio europeo charles michel

Dall'entourage di Michel fanno filtrare che non c'è alcuna incompatibilità giuridica tra il ruolo di presidente del Consiglio europeo e quello di candidato al Parlamento Ue. Michel ha intenzione di lasciare la presidenza soltanto il 16 luglio, quando si insedierà ufficialmente l'Eurocamera, ed è convinto che i suoi colleghi abbiano tutto il tempo necessario per trovare un sostituto e anticiparne l'entrata in carica senza correre il rischio di una "presidenza Orban". Non solo: il regolamento che in caso di vacatio assegna la guida del Consiglio europeo alla presidenza di turno è modificabile a maggioranza semplice. Senza che il leader ungherese possa mettere il suo veto.

CHARLES MICHEL NEL 2010
EUROPE'S ODD COUPLE - COPERTINA DI POLITICO SULLA RIVALITA' TRA URSULA VON DER LEYEN E CHARLES MICHEL
ursula von der leyen charles michel
charles michel giorgia meloni g20 bali

charles michel viktor orban