QUELLA VOLTA CHE LA RUSSA SALVÒ UNA RAGAZZA TRANS DALLA FAMIGLIA OMOFOBA – VLADIMIR LUXURIA IN DIFESA DEL PRESIDENTE DEL SENATO RACCONTA UN ANEDDOTO DEL 2007: “NON È OMOFOBO. UN RAGAZZA TRANS SI ERA TRASFERITA DALLA SICILIA AL NORD. LA MADRE SI AMMALÒ DI UN BRUTTO MALE E LEI VOLEVA TORNARE A TROVARLA MA IL FRATELLO E IL PADRE LE INTIMARONO DI NON TORNARE. SCOPRII CHE IL SINDACO SICILIANO DEL PAESE DI ORIGINE DELLA RAGAZZA ERA UN AMICO DI LA RUSSA. GLI CHIESI DI AIUTARMI E LUI FECE IN MODO CHE..."


IGNAZIO LA RUSSA A BELVE: UN FIGLIO GAY? UN DISPIACERE, COME SE FOSSE MILANISTA

 

 

 

Estratto dell’articolo di Pietro De Leo per “Libero quotidiano”

 

ignazio la russa a belve 9

 «Se qualcuno mi chiede: ma Ignazio La Russa è omofobo? Io dico di no. Altrimenti, non potrei nemmeno più guardarmi allo specchio». A parlare è nientemeno che Vladimir Luxuria, attivista transgender, figura nota nel mondo dello spettacolo, con un’esperienza da parlamentare, alla Camera, nella legislatura 2006-2008 tra le fila di Rifondazione Comunista.

 

E proprio in quegli anni si colloca l’aneddoto che Luxuria racconta a Libero. «Lo faccio di fronte a tutte le polemiche su La Russa dopo la trasmissione Belve», spiega. […]

vladimir luxuria foto di bacco

 

Luxuria, lei però non condivide queste accuse, perché?

«Ora le racconto una storia, risale al 2007. Non dirò nomi né luoghi, per non violare la privacy di nessuno, ma il fatto è importante».

 

Sentiamo.

«Era il 2007. Da deputata ricevevo molte lettere, molte mail con richieste d’aiuto, soprattutto da persone trans. Si rivolgevano a me perché sapevano che potevo capire le loro problematiche».

 

Cosa le scrivevano?

«Episodi di discriminazione, tipo sul posto del lavoro o magari in famiglia. Tra queste lettere ce ne fu una che mi colpì molto, di una ragazza trans. Si era trasferita dalla Sicilia ad una città del Nord, perché il papà e il fratello avevano preso molto male la sua intenzione di iniziare la transizione. […]».

ignazio la russa a belve 8

 

E come si ambientò, al Nord, questa persona?

«Bene, aveva un lavoro e un fidanzato. C’era solo il cruccio di non poter tornare a casa, magari a Natale o a Pasqua, per stare un po’ con la madre. Alla quale, un brutto giorno, viene diagnosticato un brutto male.

 

Lo tiene nascosto finché può al figlio, diventato figlia, ma quando ormai non le restava molto da vivere, le dice tutto. Lei, ovviamente, vuole tornare a casa. Ma il padre e il fratello sono inflessibili, le intimano di non provarci nemmeno. E sto usando un eufemismo».

 

vladimir luxuria foto di bacco

E in tutto questo, però, La Russa che c’entra?

«Io feci una piccola indagine sul paese siciliano da cui proveniva la ragazza e scoprii che il sindaco era un amico, quasi un allievo politico, di La Russa. Perciò gli chiesi un appuntamento e gli dissi: “Ignazio, mi devi aiutare”. Gli raccontai tutta la storia e lo vidi sinceramente scosso dalla vicenda. Chiamò il sindaco.

 

Quest’ultimo fece in modo che quella ragazza potesse tornare a casa in sicurezza, il tutto monitorato dalle Forze dell’Ordine. Ma fece anche un’altra cosa, il sindaco: parlò con il padre e con il fratello, e fu talmente incisivo che quel ritorno a casa si trasformò, per quella ragazza trans, anche nell’occasione per riconciliarsi con i due. La accettarono». […]

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LA RUSSA MELONI