CON QUESTA OPPOSIZIONE LA MELONI GOVERNA 20 ANNI – DOPO IL PRIMO ROUND SULLE RIFORME ESPLODE LA FIERA DEI VELENI TRA GLI ANTI-MELONIANI – CALENDA ACCUSA RENZI, CHE AVEVA APERTO AL PREMIERATO, DI VIRARE VERSO IL GOVERNO E TAGLIA DALLA FOTO BOSCHI E PAITA. PER I RENZIANI "IL CHURCHILL DEI PARIOLI" SI VUOLE RIAVVICINARE AI DEM - PER SCHLEIN E COMPAGNI LA PROPOSTA DI UNA BICAMERALE FATTA DA GIUSEPPE CONTE E' UNA MANO TESA A "DONNA GIORGIA"
-Estratto dell'articolo di Carlo Bertini per “la Stampa”
C'è chi come Pierferdinando Casini, da ex presidente della Camera, avvisa che «la Costituzione deve essere tenuta al riparo dagli agguati delle maggioranze». E chi, come la dem Anna Ascani va giù più dritta, bollando il presidenzialismo «una follia».
Ma all'indomani del primo round sulle riforme con la premier, tra le opposizioni esplode la fiera dei veleni: dalle parti di Elly Schlein interpretano la proposta di una commissione bicamerale fatta da Giuseppe Conte come la mano tesa a Meloni di un ex premier che vuol dare l'idea di comprendere più di altri l'esigenza di avere più poteri per chi governa: un leader pronto a collaborare. Dalle parti di Calenda invece leggono la mano tesa di Renzi al premierato come l'inizio di una ampia virata verso la maggioranza. Quindi le riforme nel terzo Polo servono a completare una resa dei conti interna.
Il campo è così diviso: Pd, 5stelle, Verdi-Sinistra e +Europa sono fermamente contrari a un presidente eletto, sia della Repubblica sia del Consiglio dei ministri.
A sorpresa, Carlo Calenda è sulle stesse posizioni, contro il presidenzialismo e favorevole a un modello tedesco che rafforzi i poteri del premier. Matteo Renzi tifa invece per l'elezione diretta del Sindaco d'Italia. Ma dietro la proposta di Calenda di un tavolo di coordinamento delle opposizioni, i renziani leggono una voglia di riavvicinarsi alla sinistra Pd e 5stelle. E tra Italia viva e Azione riesplode una polemica, prodromo forse di una separazione anche dei gruppi parlamentari.
Raccontano che, usciti dall'incontro col governo, Calenda avesse anticipato a Boschi che avrebbe lanciato questa idea, sentendosi rispondere che non fosse il caso. L'ex ministro ha tirato dritto e l'ha detta lo stesso. Non solo: dalle foto dell'incontro alla Camera e della conferenza stampa che ne è seguita pubblicate sul suo profilo social e su quello di Matteo Richetti, sono stati tagliati via i volti di Boschi e Raffaella Paita di Iv. Mentre sul profilo social di Paita, c'è l'immagine di Boschi che dice la sua dal podio, con Calenda che si guarda le scarpe. Il botta e risposta che va in scena dopo è durissimo: alla rasoiata di Boschi, «non serve coordinarsi col M5S, basta rispettare le scelte degli elettori del Terzo Polo», il leader di Azione replica acido: «Se non ti confronti con le opposizioni, tanto vale che entri in maggioranza».
Controreplica di Paita: «Più che il rischio di una nostra entrata in maggioranza, temo quello di un avvicinamento poco dignitoso tra Calenda e Conte-Schlein». E infatti i renziani sono certi che lui alla fine si allineerà al Pd. Ma anche tra dem e 5stelle non c'è sintonia. Giuseppe Conte vorrebbe appunto che si parlasse di riforme in una commissione Bicamerale. Elly Schlein non gli risponde neanche. Incassa il placet dei parlamentari sulla postura assunta sul delicato dossier riforme.
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