QUESTI GIOCHI A ROMA NON S’HANNO DA FARE - LA RAGGI SE NE FREGA DEI 17 TESTIMONIAL (ARMANI, AGNELLI, LA BELLUCCI, ETC.) SCODELLATI DA MALAGO' & MONTEZEMOLO - A RIO NESSUN RAPPRESENTANTE DEL CAMPIDOGLIO - A SETTEMBRE L’INCONTRO TRA LA SINDACA E MALAGO’: LA DEADLINE FISSATA PER IL 7 OTTOBRE -


Claudia Voltattorni per il “Corriere della Sera”

virginia raggi (4)

 

Il tempo stringe. Il 7 ottobre si avvicina. Poco più di due mesi per dire sì. Oppure, sfilarsi dalla gara. Ma per il Campidoglio, «ciò che conta è poter dare servizi tutti i giorni ai cittadini e non un evento che dura 15 giorni».

 

ARMANI 1

Quindi, la posizione della giunta capitolina Cinque Stelle non cambia: «Le Olimpiadi a Roma nel 2024 non sono una priorità». E tanto per essere ancora più chiari, ai prossimi Giochi a Rio dei Janeiro, ha fatto sapere ieri la sindaca grillina Virginia Raggi non andrà alcun rappresentante del Comune di Roma.

 

Ecco allora scendere in campo i testimonial. Diciassette «eccellenze tricolori» offrono i loro volti e le loro storie per sostenere, invece, la candidatura di Roma alla trentatreesima edizione delle Olimpiadi del 2024. Roberto Benigni. Giorgio Armani. Riccardo Muti. Monica Bellucci. Giovanni Ferrero. Giuseppe Tornatore. Nerio Alessandri. Laura Pausini. Guido Barilla. Paolo Sorrentino. Alessandro Benetton. Massimo Bottura. Albiera Antinori. Andrea Agnelli. Andrea Bocelli. Ennio Morricone. Marco Tronchetti Provera.

 

malago' e montezemolo 4

«Senza paura e con passione» dicono gli ambasciatori del Made in Italy nominati dal comitato Roma2024 «per fare squadra e alimentare una grande sfida», per «un' opportunità da non perdere» per una città come Roma «al quale nessun traguardo può essere precluso: un' occasione straordinaria per valorizzare la tradizione attraverso un progetto trasparente e low cost».
 

BELLUCCI

Il 7 ottobre è la data del secondo livello della candidatura alle Olimpiadi del 2024.
Quel giorno Roma dovrà presentare le garanzie per poter andare avanti nel suo percorso e sfidare Parigi, Los Angeles e Budapest.

 

Ma servirà l' ok del sindaco Virginia Raggi che incontrerà il presidente del Coni Giovanni Malagò solo in settembre, al termine dei Giochi di Rio dove, ha confermato, non invierà alcun rappresentante capitolino: «Credo che Roma abbia necessità che tutti i dipendenti siano qui e si dedichino a questa città abbandonata per troppo tempo», quindi, «saremo tutti qui a far rinascere questa bellissima città». E già due giorni fa lo stesso Malagò non poteva non sottolineare come l' assenza del Campidoglio in Brasile non fosse «un bene» per Roma2024. Non solo.

RAGGI ROMA

 

Il presidente della commissione Sport dell' assemblea capitolina Angelo Diario (M5S) ha definito il progetto Giochi a Roma «negativo da tutti i punti di vista». E anche ieri, sia il vicesindaco Daniele Frongia sia il presidente dell' Aula Marcello De Vito hanno sottolineato che «le emergenze della città sono ben distanti dalla candidatura» (Frongia) a conferma di quanto già sosteneva Raggi in campagna elettorale, e «i cittadini chiedono prima di tutto servizi adeguati: questa la nostra priorità, non un evento di 15 giorni nel 2024, se si riesce a fare ben venga, ma non è al primo posto» (De Vito).
 

BENIGNI
GIOVANNI MALAGO'

Si rivolge invece ai testimonial Stefano Fassina, ex candidato sindaco a Roma e oggi consigliere comunale di Sinistra italiana: «Per loro, le Olimpiadi sarebbero una priorità se vivessero ogni giorno la vita di quasi tre milioni di romani? Se dovessero prendere la Roma-Lido o pagare tariffe non sostenibili per le mense scolastiche?». E fa due conti: «Il Coni chiede al governo 140 milioni di euro all' anno dal 2017, risorse preziosissime: chiediamo ai romani di scegliere con un referendum se vogliono le Olimpiadi?».

virginia raggi (1)

RAGGI FRONGIA