CON QUESTO TRAVAGLIO, LA MELONI GOVERNA ALTRI TRENT’ANNI – MARCOLINO A “OTTO E MEZZO” STRACCIA FINALMENTE IL VELO D’IPOCRISIA DI CHI SOSTIENE CHE IL M5S SIA “PROGRESSISTA”: “IL MOVIMENTO 5 STELLE NON È UN MOVIMENTO DI SINISTRA E NON POTRÀ MAI ESSERE LA RUOTA DI SCORTA DEL PD” – “LA DESTRA HA VINTO PERCHÉ HA CANDIDATO UN CIVICO. LA SINISTRA HA SBAGLIATO IL CANDIDATO, ORLANDO FA POLITICA DA 35 ANNI E LO VOTANO SOLO QUELLI DEL PD, PER GLI ELETTORI DEI 5 STELLE ERA UN DISERBANTE” – IL CONSIGLIO A CONTE: “NIENTE ALLEANZE ORGANICHE O RAPPORTI PREFERENZIALI. FINO ALLE POLITICHE, FACCIA OPPOSIZIONE E SI RIFONDI. COSÌ IL PD POTRÀ FINALMENTE LIBERARSI DEI BARBARI GRILLINI, FARE COMING OUT CON L’AMATO RENZI E ASSUMERSI LE PROPRIE RESPONSABILITÀ SENZA IL SOLITO CAPRO ESPIATORIO. POI, FRA UN PAIO D’ANNI, CHI NON MUORE SI RIVEDE…” - A PROPOSITO DI ORLANDO, CHE È IN POLITICA DA TRE DECENNI E MEZZO: DA QUANTI ANNI È GIORNALISTA TRAVAGLIO? EPPURE NESSUNO SI AZZARDA A DIRE CHE DOVREBBE LASCIARE IL PASSO A PERSONE PIÙ GIOVANI IN NOME DI UNA QUALCHE "DISCONTINUITÀ"... - VIDEO
MARCO TRAVAGLIO A OTTO E MEZZO
TRASCRIZIONE DELL’INTERVENTO DI MARCO TRAVAGLIO A “OTTO E MEZZO” – 29 OTTOBRE 2024
LILLI GRUBER: Come ha fatto la destra centro a vincere le elezioni in una regione dove sei mesi fa il governatore Toti sè dovuto dimettere per corruzione?
MARCO TRAVAGLIO: Candidando un'altro che è in politica da pochissimi anni, dal 2017, che è un civico.
LG: Bucci, il sindaco di Genova no.
MT: Che è un civico che nei pochi anni in cui ha fatto politica, l'ha sempre fatta in loco. E gli altri hanno sbagliato il candidato, perché hanno candidato un politico di vecchissima scuola che fa politica da 35 anni , e che lo votano soltanto quelli del PD, cioè quelli del suo partito. Mentre nei confronti dei degli elettori dei 5 Stelle ha funzionato come un diserbante, li ha lasciati tutti a casa.
[...] Gli elettori dei 5 Stelle non si considerano la ruota di scorta del PD. Non vanno a votare soltanto perché il Pd gli chiede di dare una mano. Vanno a votare a precise condizioni che sono.
Un altro modo di fare politica, certamente non possono amare Andrea Orlando, che è una bravissima persona, ma che non è riuscito a trasmettere quel segnale di discontinuità rispetto al sistema di potere che ha governato in Liguria prima che tornasse il sistema del centrodestra [...].
Quando in un'elezione va a votare il 45%, cioè il 55%, sta a casa. Gli unici che vanno a votare sono quelli controllati. I 5 Stelle di voti controllati non ne hanno perché non gestiscono il potere, non distribuiscono prebende. Quindi bisogna dargli un motivo a quegli elettori di opinione per u scire di casa domenica o lunedì mattina e andare a votare?
Evidentemente quel motivo la coalizione di centrosinistra non gliel'ha dato o non gliel'ha dato in maniera sufficiente per prendere quei pochi voti che bastavano per sconfiggere Bucci, che comunque è il vincitore.
Questa elezione viene trattata come se ci fosse il gol a porta vuota, perché dall'altra parte non c'era nessuno, c'era un candidato forte che era considerato più innovativo o meno vecchio di quello del centrosinistra. Quindi ha vinto Toti, ha vinto la Meloni che ha avuto l'abilità di farlo uscire dal comune, di metterlo in regione e gli altri hanno perso.
[...] I 5 Stelle devono rifondarsi e devono abbandonare completamente queste ammucchiate con il Pd eccetera eccetera.
E devono fare quello che stanno iniziando a fare adesso, a novembre, con l'Assemblea costituente, aprirsi alla società, a costo di fare quello che faceva Casaleggio quando i meetup, litigavano sulle liste, cioè non presentare proprio la lista alle amministrative, prepararsi per le politiche, dopodiché alle politiche è ovvio che non puoi governare con questi qua che stanno al governo adesso, ma è ovvio che devi fare un contratto con il Pd, non un'alleanza organica, perché il Movimento 5 Stelle non è un movimento di sinistra e non potrà mai essere la ruota di scorta. Non è di sinistra né di destra, a prescindere da quanti voti ha
Credo che Conte abbia sbagliato a ad entrare in una coalizione guidata da un candidato che i suoi elettori non avevano alcun motivo per votare e infatti non hanno votato [...]
[...] Ma il problema non noi purtroppo continuiamo a pensare che i leader vanno a prendere la gente a casa e la portano a votare. I leader possono decidere quello che vogliono, ma se gli elettori non si muovono da casa. È quello che c'è nella testa degli elettori che noi dobbiamo domandarci, che cosa c'è per capire che cosa fare?
LA SOMMA NON FA IL TOTALE
Estratto dell’articolo di Marco Travaglio per “il Fatto quotidiano”
Apprendiamo dalle migliori gazzette che in Liguria hanno perso, nell’ordine: i pm, i forcaioli manettari, Report e il veto di Conte su Iv. A noi, molto più banalmente, pare che le Regionali, con elezione diretta a turno unico, siano una sfida a due: l’hanno vinta Bucci e chi l’ha voluto (la Meloni) e appoggiato (FdI, Lega, FI, centristi totiani e soprattutto scajoliani); l’hanno persa Orlando e chi l’ha voluto (la Schlein) e appoggiato (Conte, Calenda e Avs).
La maggioranza dei liguri che sono andati a votare (46% scarso) ha preferito di poco il sindaco di Genova, un civico moderato in politica da 7 anni, a uno scialbo capetto del Pd in politica da 35 anni e in Parlamento da 5 legislature. Strano, no? Il Pd ha sorpassato in retromarcia FdI rispetto alle Europee perché ha perso molti meno voti.
Ma Orlando l’han votato solo gli elettori del Pd e i loro naturali alleati di Avs. I 5Stelle sono rimasti quasi tutti a casa. Chi dopo 15 anni non li ha ancora capiti scrive che Orlando ha perso per colpa di Conte. Invece è Conte che ha perso (anche) per colpa di Orlando: ha donato altro sangue per il candidato perfetto per il Pd, ma invotabile per i suoi.
[…] Ora che il duo Pd-M5S ha perso 9 Regionali consecutive in 5 anni (escluse quelle sarde, dove però la candidata era la Todde, 5Stelle e fortemente innovativa), Conte ha un’indicazione netta dagli elettori ancor prima degli Stati generali: niente alleanze organiche o rapporti preferenziali col Pd.
Fino alle Politiche, il M5S faccia opposizione e intanto si rifondi e si apra alla società cercando dei candidati credibili e i votanti perduti. Anche a costo di ritirarsi per un po’ dalle Amministrative come faceva Casaleggio quando i meet-up litigavano sulle liste.
Così il Pd potrà finalmente liberarsi dei barbari grillini, fare coming out con l’amato Renzi e assumersi le proprie responsabilità senza il solito capro espiatorio. Poi, fra un paio d’anni, chi non muore si rivede.