QUI DI “BELLISSIMO” CI SONO SOLO I MAL DI PANCIA - COME DAGO-ANTICIPATO, TRA I MINISTRI MONTA IL FASTIDIO PER IL DECISIONISMO DEL PREMIER E PER IL SUO BRACCIO DESTRO GAROFOLI, CHE NON FA TOCCARE PALLA AI PARTITI – L’ULTIMO A INCAZZARSI È CINGOLANI CHE SE L’È PRESA PER I 600 MILIONI DI EURO DESTINATI ALLE BONIFICHE DEI TERRENI A TARANTO E ALL'IMPROVVISO SPOSTATI (PARE PROPRIO DA GAROFOLI) NELLE CASSE DELL'EX ILVA – IL MINISTRO HA FATTO SAPERE CHE NON CI AVREBBE MESSO LA FACCIA E PARE CI SIA STATA UNA TELEFONATA DI FUOCO…
-Federico Capurso per “La Stampa”
Sarà anche un governo «bellissimo», come dice Mario Draghi, ma continua a emergere tra i ministri un certo fastidio per il decisionismo del premier. Nel mirino c'è soprattutto Roberto Garofoli, suo sottosegretario e braccio destro. «Decide tutto lui», «non condivide nulla», e via borbottando.
La Stampa ha raccontato del recente sfogo del ministro Giovannini, ma qualche frizione c'è stata anche con Roberto Cingolani, che se l'è presa per i 600 milioni di euro destinati alle bonifiche dei terreni a Taranto e all'improvviso spostati - pare proprio da Garofoli - nelle casse dell'azienda ex Ilva.
Cingolani ha quindi scritto una lettera al gabinetto del premier per far sapere che non ci avrebbe messo la faccia: «Se non ci sono più soldi per le bonifiche - il ragionamento -, non è nemmeno di mia competenza». Raccontano di una telefonata di fuoco, arrivata in risposta da Palazzo Chigi, ma per fortuna a rimettere al loro posto i fondi per le bonifiche ci ha pensato il Parlamento, modificando il decreto e salvando così l'atmosfera «bellissima» che si respira nel governo.
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