QUI RADIO COLLE – LO SCHIAFFO A CONTE DI LEGA E FRATELLI D’ITALIA NON E’ PIACIUTO AL QUIRINALE CHE SI SAREBBE ASPETTATO UN ATTEGGIAMENTO PIU’ RESPONSABILE DA PARTE DELL’OPPOSIZIONE: MATTARELLA E’ A STRETTISSIMO CONTATTO CON LE CAPITALI CHE CONTANO (PARIGI, BERLINO, WASHINGTON). DAL COLLE VOGLIONO A TUTTI COSTI CHIUDERE AL MEGLIO LA TRATTATIVA CON L’EUROPA E ARRIVARE SENZA SCOSSONI ALL’ELECTION DAY DI SETTEMBRE. POI SI VEDRA’...

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conte mattarella

Marco Antonellis per Italia Oggi

 

Lo «schiaffo» a Giuseppe Conte non è proprio piaciuto dalle parti del Quirinale.

 

La protesta della Lega in aula alla Camera dei Deputati nel corso dell' informativa del premier Conte ha lasciato l' amaro in bocca agli uomini del Colle che si sarebbero aspettati un atteggiamento decisamente più responsabile da parte dell' opposizione dopo che il governo si era finalmente deciso, dopo tanti distinguo, a tendere la mano al centro-destra. E invece, al termine dell' intervento del capogruppo, Riccardo Molinari, i deputati del Carroccio hanno lasciato l' aula in segno di dissenso dalle posizioni del Governo.

 

mattarella conte

Ancor più radicale la protesta di Fratelli d' Italia: i deputati del partito di Giorgia Meloni non sono neppure entrati in aula con buona pace delle tante esternazioni del Capo dello Stato Sergio Mattarella a favore di un' unità di intenti per il bene del paese.

 

Ma a preoccupare il Quirinale ora sono soprattutto le fibrillazioni interne ai 5 Stelle con i gruppi parlamentari in subbuglio per la resa dei conti tra Alessandro di Battista e Beppe Grillo e per le rivelazioni del quotidiano spagnolo ABC. «È solo una montatura ad arte» spiegano dal Movimento: però c' è preoccupazione per l' apertura del fascicolo da parte della procura di Milano sul 'caso Venezuela'.

MATTEO SALVINI GIORGIA MELONI SELFIE IN PIAZZA

 

Ora l' obiettivo dei pentastellati è quello di tenere unito il Movimento anche se molto difficilmente sarà possibile arrivare ad un organismo collegiale in tempi brevi. Per questo, nell' immediato, si punta a fare in modo che non ci siano incidenti di percorso nel prosieguo della legislatura.

 

Ciononostante, l' equilibrio all' interno della maggioranza rimane estremamente precario e, per rinsaldare il governo in questa fase, il premier sente sempre più spesso il segretario Pd, Nicola Zingaretti, e si coordina più strettamente con il ministro dell' Economia Gualtieri.

 

antonio tajani giorgia meloni matteo salvini 2 giugno 2020 4

A preoccupare il Quirinale sono anche le vicende legate al Mes. A luglio ci sarà la resa dei conti e i partiti stanno già affinando le strategie: quella del Pd sarà di chiedere i soldi del Mes in cambio del via libera allo sforamento di bilancio: «Possiamo chiedere lo scostamento soltanto utilizzando i soldi provenienti dall' Europa ovvero quelli del Mes, gli unici al momento disponibili» spiegano alti dirigenti del partito.

zingaretti

 

Ma tutto ciò non basta a fugare i dubbi e le preoccupazioni del Colle al quale interessa la massima stabilità del paese nei giorni cruciali della trattativa con l' Europa: «Nelle prossime settimane ci giochiamo tutto, non possiamo permetterci errori» è il refrain che circola tra gli uomini del Quirinale, sempre a strettissimo contatto con le capitali che contano per coadiuvare, nel rispetto dei ruoli istituzionali, l' azione di governo: Parigi, Berlino, Washington.

 

È da qui che passa il futuro del Belpaese. Dal Colle vogliono a tutti i costi chiudere al meglio la trattativa con l' Europa ed arrivare senza scossoni all' election day di settembre: poi si vedrà.

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stati generali gualtieri