QUIRINALE E EURO-POTERI STRINGONO A TENAGLIA IL GOVERNO SUL SALARIO MINIMO - NELLO STESSO GIORNO, SERGIO MATTARELLA E IL COMMISSARIO EUROPEO PER IL LAVORO, NICOLAS SCHMIT, MANDANO UN MESSAGGIO AL GOVERNO - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PARLA DI "SQUILIBRI SALARIALI, PRECARIETA' E CAPORALATO" - GUARDACASO SCHMIT, IN UN'INTERVISTA A "REPUBBLICA", SOSTIENE LE STESSE COSE ("BISOGNA GARANTIRE UNO STIPENDIO ADEGUATO") - GLI IMPRENDITORI ITALIANI PAGANO MENO E GUADAGANO DI PIÙ: IL REPORT ISTAT
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Estratto dell'articolo di Luigi Grassia per “La Stampa”
Sergio Mattarella chiede dignità per i lavoratori. «Oggi registriamo una frammentazione del lavoro, pur in quadro in cui gli indicatori occupazionali mostrano segni complessivamente positivi – dice il presidente della Repubblica –. Da un lato ci sono l'occupazione stabile, il lavoro professionale qualificato, i settori di avanguardia, l'organizzazione aziendale attenta alla qualità. Dall'altro inoccupazione, bassi salari, precarietà, caporalato, ritardo nell'ingresso dei giovani e delle donne nel mercato del lavoro, squilibri di salario a parità di lavoro».
Per coincidenza, ieri su questi temi ha parlato anche il commissario europeo per il Lavoro e i diritti sociali, Nicolas Schmit, in audizione a Roma alle commissioni Lavoro e Ue della Camera dei deputati: ha detto che «un Paese, come l'Italia, in cui gran parte dell'economia ha salari bassi non è una buona garanzia per un'economia produttiva», e ha parlato della necessità di «un salario che garantisca un livello di vita adeguato». [...]
Riguardo alla questione dei salari bassi, è da segnalare che anche Carlo Messina, amministratore delegato del gruppo bancario Intesa Sanpaolo, nella giornata conclusiva di "Alfabeto del Futuro" (l'iniziativa de La Stampa e degli altri quotidiani Gnn) ha dichiarato che in Italia «bisogna aiutare chi è in difficoltà e aumentare gli stipendi», anche alla luce dei grandi utili che hanno incassato di recente le aziende.
Secondo uno studio dell'Istat, a fine 2022 il complesso delle società non finanziarie italiane ha realizzato un margine di profitto del 44,8%; si tratta del valore più alto dal 2010, cioè dall'anno in cui l'Istat ha cominciato a misurare questa variabile. A che cosa si deve un risultato così brillante per i bilanci aziendali italiani?
A vari fattori, fra cui una prolungata stasi del costo del lavoro e il ritardo con cui sono stati rinnovati molti contratti (che solo a fine 2023 si stanno sbloccando): nell'ultimo anno gli aumenti si sono fermati al 3%. Insomma le imprese e i loro azionisti sono diventati più ricchi mentre i lavoratori sono rimasti come stavano, anzi hanno perso potere d'acquisto per la forte inflazione; sono in tanti ormai a dire che è ora di ribilanciare i rapporti.
I numeri aggiornati Ieri dall'Istat sono arrivati numeri freschi sul mondo del lavoro. Dice l'Istituto che nel complesso del 2023 e del 2024 l'occupazione aumenterà (rispettivamente) dello 0, 6% e +dello 0,8%; in parallelo calerà il tasso di disoccupazione, al 7,6% a consuntivo di quest'anno e al 7,5% l'anno prossimo. A ottobre l'occupazione è aumentata dello 0,1% rispetto al mese precedente (in numeri assoluti +27 mila occupati), portando il tasso di occupazione al 61, 8% (+0,1 punti percentuali) come detto sopra. In aumento anche il tasso di disoccupazione, al 7,8% (+0,1% rispetto a settembre) anche a seguito del calo degli inattivi (-0,6%) il cui tasso che è sceso al 32,9 per cento. [...]