LA "BESTIA" È FINITA IN GABBIA? - LA MACCHINA DA GUERRA DELLA PROPAGANDA SALVINIANA NEL MIRINO DEI GIUDICI: I SOLDI SOSPETTI A MORISI E SOCI - GRAN PARTE DELL'ASCESA DI SALVINI È MERITO DI QUESTO FORMIDABILE APPARATO DI COMUNICAZIONE CHE COSTA CENTINAIA DI MIGLIAIA DI EURO L'ANNO: CHI PAGA? - CON IL LOCKDOWN LA BESTIA HA INIZIATO A FARE NUMERI MENO IMPRESSIONANTI. ADESSO È RIPARTITA. IL VOTO ALLE REGIONALI SARÀ ANCHE UN INDIZIO PER CAPIRE SE MORDE ANCORA
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alberto mattioli per La Stampa
E così si torna a parlare della "Bestia", la macchina da guerra della propaganda salviniana, oggi un po' meno gioiosa perché finita nel mirino dei giudici, almeno per quel che riguarda le modalità del suo finanziamento. Però gran parte dell'ascesa di Matteo Salvini è merito appunto di questo formidabile apparato di comunicazione e di chi l'ha realizzato, insomma di chi della Bestia è il creatore e il domatore insieme.
Insomma di Luca Morisi, mantovano, classe '73, un autentico "nerd" (definizione sua), anzi un «filosofo del web» (idem, però la laurea in Filosofia l'ha davvero, 110 e lode a Verona), tutto algoritmi acchiappalike. La Bestia si chiama in realtà Sistema Intranet, società fondata nel 2009 da Morisi insieme con Andrea Paganella, l'altro Dottor Stranamore della Lega salviniana, società che peraltro ha lavorato anche per la Regione Lombardia, gestione Maroni, e per diverse Asl del territorio.
Sono stati Morisi & Paganella, che non sono solo dei professionisti efficienti ma pure dei leghisti credenti e praticanti, a capire che oggi la battaglia politica si combatte sui social, e a farla vincere al Capitano (per inciso, soprannome coniato proprio da Morisi), che con 4 miloni e 379.504 persone che lo seguono su Facebook è il politico più social d'Italia e forse d'Europa.
Per tacere del milione e 327.408 follower su Twitter, che però Morisi pospone a Facebook, considerato più popolare. Per avere un'idea, nel 2014, all'inizio della cura Morisi, su FB gli amici di Matteo erano appena mezzo milione. E' la Bestia che seleziona i temi caldi, lancia e rilancia gli slogan, inventa gli hashtag di successo, segue Salvini 24 ore su 24 e sette giorni su sette, riporta tutti i comizi frase per frase ma anche lui che mangia la Nutella, lui che va in tivù a litigare, lui che porta a spasso i figli.
Il tutto grazie a una squadra di ragazzi nati davanti al computer e con l'indice caldo, fra i quali Leonardo Foa, bocconiano ventiseienne e figlio di Marcello, giornalista sovranista fortissimamente voluto da Salvini alla presidenza Rai.Morisi è il contrario del suo Capitano: pallido pallido, forse timido, di certo riservatissimo e silenziosissimo, le sue interviste si contano sulle dita di una mano chiusa.
I servigi della società costavano alla Lega, pare (tutte le sue attività sono avvolte nel mistero, e in via Bellerio nessuno ne parla) sui 170 mila euro all'anno. Di certo, quando Salvini traslocò al Viminale i suoi spin doctor lo seguirono, costando al contribuente dai 65 mila (Morisi) agli 85 mila euro all'anno (Paganella). Furono assunti anche quattro ragazzi, fra i quali Foa, per 41.600 euro.
Con la fine del Conte I e il passaggio della Lega all'opposizione del Conte II, alcuni sono stati sistemati al gruppo della Lega al Senato, dove infatti le spese per il personale sono quasi raddoppiate. Anche fare pubblicità su Facebook costa: nell'ultimo anno, più di 250 mila euro. Quando gira al massimo, la Bestia fa numeri impressionanti. Si è calcolato che nei cinque mesi di campagna prima delle ultime Europee, gran trionfo salviniano, sia stata prodotta una media di 17 post al giorno, con più di 60 milioni di interazioni, 40 milioni di like e cinque milioni di ore di video visualizzate.
Poi però i numeri sono un po' calati, in coincidenza con quella grave battuta d'arresto nella marcia del Capitano che sono state le elezioni in Emilia-Romagna. E anche il Covid ha fatto danni. Il punto è che Morisi & co. hanno messo a punto un sistema di comunicazione basato su tre pilastri, il TRT, acronimo di Televisione, Rete e Territorio, cioè i comizi di Salvini, dove ognuno dei tre elementi serve a rilanciare gli altri due e ne è a sua volta rilanciato.
Ma con il lockdown Salvini ha dovuto smettere di battere il territorio, è mancata una T e la Bestia ha iniziato a fare numeri meno impressionanti. Adesso è ripartita. Il voto alle Regionali, e in particolare in Toscana, sarà anche un indizio per capire se morde ancora.