"BORGHI? LA NOSTRA SCIAGURA" - RISSA TRA LEGHISTI ALLA CAMERA, I DEPUTATI SÌ VAX IN RIVOLTA CONTRO I SOSTENITORI DI TESI ANTIVACCINISTE - "LA DEVONO SMETTERE CON LE STRONZATE". L'EX PRESIDENTE COPASIR VOLPI, VICINO A GIORGETTI, ATTACCA BORGHI - IL PUNTO E’ CHE DIECI "NO VAX" E "NI VAX" TENGONO IN SCACCO UN GRUPPO NUMEROSO. E SALVINI NON MUOVE UN DITO PER CONTENERLI. LA SITUAZIONE È TALMENTE ESPLOSIVA CHE SLITTANO A GENNAIO I CONGRESSI DEL CARROCCIO...
-Estratto dell'articolo di TOMMASO CIRIACO per la Repubblica
Primo piano di Montecitorio, qualche giorno fa. Vigilia dell'approvazione del Super Green Pass. Attorno a una postazione di computer si levano urla. «Basta con queste misure! Non dobbiamo sostenerle!». Chi passa da lì riconosce subito i protagonisti: sono due leghisti. Litigano. Di più: la situazione sta sfuggendo di mano. È una specie di rodeo: accuse, corpi che si avvicinano, colleghi che si mettono di mezzo per evitare guai peggiori.
A sbracciarsi è un salviniano scettico sui vaccini e ostile al passaporto vaccinale, Guglielmo Golinelli. Solo che stavolta si trova di fronte Cristian Invernizzi, deputato bergamasco, uno a cui la pandemia ha strappato lacrime e amici. Quando sente il compagno di partito inveire contro il passaporto vaccinale e mettere in dubbio gli effetti della pandemia, esplode. «La devi smettere con queste sciocchezze, hai rotto il (irriferibile, ndr) - gli grida - Noi dobbiamo uscire da questa tragedia, dobbiamo vaccinarci tutti. Tuttiiii!». Invernizzi non ne può più.
La stragrande maggioranza del gruppo della Lega non ne può più delle tesi anti-vacciniste di pochi, rumorosi e radicali leghisti. È la pattuglia capitanata da Claudio Borghi.
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«Forse le nostre sciagure - prende la parola Raffaele Volpi, parlamentare di lungo corso vicino a Giancarlo Giorgetti, già presidente del Copasir - non sono causate dal green Pass, ma dalle tue posizioni e dai tuoi attacchi contro il governo».
Il deputato viene circondato dai colleghi. Si complimentano, applaudono forte. La discussione continua anche a margine dell'incontro, con Borghi che in sostanza rivendica: «Le mie posizioni sono quelle di Salvini». Ecco il cuore del problema, il nocciolo del malcontento.
Al massimo dieci "No Vax" e "Ni Vax" tengono in scacco un gruppo numeroso. Salvini non muove un dito per contenerli. E loro vanno in tv, intervengono sui giornali, negano anche i sondaggi interni commissionati da via Bellerio. Che recitano: il 90 per cento degli elettori vuole il Green Pass, la stessa percentuale preferirebbe addirittura l'obbligo vaccinale. La situazione è talmente esplosiva che slittano a gennaio i congressi del Carroccio, previsti per dicembre...