"CONTE HA SVENDUTO IL NOSTRO PAESE: SFIDEREMO I TRADITORI CHIUSI NEI PALAZZI – LE NOTE DI “NESSUN DORMA” ELETTRIZZANO SALVINI CHE A PONTIDA GALVANIZZA IL POPOLO DEL CARROCCIO – "DI MAIO E' DISPERATO. IN UMBRIA I 5 STELLE VANNO CON IL CAPPELLO IN MANO DAL PD PER QUALCHE POLTRONA" – STRALI SU CAROLA RACKETE: “UNA VIZIATELLA – LERNER FISCHIATO, PUGNO A UN REPORTER DI REPUBBLICA – VIDEO
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L'ex ministro dell'Interno chiede alla base coraggio e pazienza: "Questo è uno spettacolo incredibile, questa è l'Italia che vincerà - esordisce il leader della Lega - fatevelo voi l'applauso e vediamo se qualche telegiornale riuscità a nascondere questo popolo. L'odio e la paura non abitano a Pontida, non cambierei la mia vita con quella di un Renzi di un Conte o di un Di Maio qualunque, tenetevi la poltrona. Col sorriso si risponde agli insulti e pregando per loro nel giorno di Maria Addolorata". Poi scende dal palco per andare davanti all'albero della vita dove omaggia tutti i militanti e volontari che non ci sono più.
E chiarisce la linea politica della Lega, ovvero un'opposizione a colpi di referendum. Sia sulla legge elettorale: "Vogliamo una legge che dice chiaramente chi governa", afferma dopo l'incontro a Milano con Silvio Berlusconi. Sia sul decreto sicurezza: "Se toccheranno i decreti sicurezza non raccoglieremo 500mila firme per il referendum, raccoglieremo 5 milioni di firme per difendere i sacri confini del Paese, perchè i nostri non sono morti sul Piave per avere i confini aperti".
Lancia poi una stoccata a Luigi Di Maio che ha aperto al Pd sulle regionali in Umbria: "Su Di Maio non cambio idea, è un amico anche se cambia fronte. Ma non condivido le sue scelte: mi spiace vedere che l'evoluzione dei 5 stelle si trasformi nel cappello in mano in Umbria per una poltrona".
Promette di fare la flat tax non appena tornerà al governo. Ma il suo totem resta l'immigrazione. Criticando la scelta del nuovo governo di riaprire i porti e chiama Carola Rackete "viziatella comunista", contrapponendole Oriana Fallaci. In chiusura, ricorda la manifestazione a Roma del 19 ottobre, la "festa dell'orgoglio nazionale".
La giornata sul Pratone
Questa mattina c'è stata tensione tensione sul Pratone. I militanti se la sono presa con "la sinistra" e con chi chiede di spiegare i commenti contro il presidente della Repubblica, già attaccato ieri. "Mattarella mafioso", si sente dire tra i partecipanti. E quando il giornalista di Repubblica Antonio Nassoprova a raccogliere l'umore nero della base viene aggredito da un militante. L'uomo scaglia un pugno contro la sua telecamera, danneggiando il microfono. Il governatore del veneto Luca Zaia dal palco ringrazia "i giornalisti per la presenza", stoppando i fischi dei militanti contro la stampa. "No, ragazzi. Qua non funziona così: l'ospitalità è sacra".
Ma anche Gad Lerner viene accolto da insulti, fischi e offese razziste: "Ebreo, comunista, straccione, tornatene a casa", gli hanno gridato contro i militanti del Carroccio. Ricevendo poi la solidarietà dei ministri Giuseppe Provenzano e Dario Franceschini.
Ieri 31enne deputato veneto Vito Comencini durante il congresso dei giovani leghisti aveva detto del presidente della Repubblica "mi fa schifo". "Mi fa schifo - le sue parole - chi non tiene conto del voto del 34 per cento degli italiani". Dichiarazioni che si configurano come vilipendio del Capo dello Stato. Appena arrivato a Pontida Salvini prova a smorzare: "Possono essere sbagliati i toni, bisogna sempre portare rispetto. Sicuramente sono state fatte scelte che non corrispondono alla volontà popolare. Io però non uso l'insulto e propongo agli italiani un cambiamento".
Tanti i militanti e sostenitori arrivati alla manifestazione già di mattina presto. In prima fila, tra quelle della Lega Nord e di Salvini premier, sventolano anche due bandiere dell'Italia. Sul fondale del palco campeggia lo slogan "La forza di essere liberi", sovrastato da una striscia tricolore. E tra partecipanti compare anche una effige del cuore Immacolato di Maria.