"CORONAVIRUS? LE MAFIE IMPONGANO LA QUARANTENA SUI TERRITORI DA LORO CONTROLLATI" - BUFERA SUL POST DEL PROFESSORE UNIVERSITARIO ALESSANDRO CAMPI, GIA’ IDEOLOGO DI FINI – LUI SI DIFENDE E RIMUOVE IL POST: “VOLEVA SOLO ESSERE UN PARADOSSALE COMMENTO A QUELLO CHE È SUCCESSO CON LA FUGA DA MILANO VERSO IL SUD DI PARECCHI NOSTRI CONNAZIONALI...”
-Ha suscitato polemiche e sconcerto il post pubblicato alcune ore fa su Facebook da Alessandro Campi, professore ordinario di scienza politica all’università di Perugia.
"Chiedo alla mafia, alla 'ndrangheta, alla Sacra corona unita e alla camorra - ha scritto il docente- di imporre, nei vasti territori da loro controllati, la quarantena domiciliare obbligatoria a tutti i loro corregionali improvvidamente rientrati a casa dai loro domicili al Nord rientranti nella zona rossa. Nel caso esse non riescano, con le proprie forze, a garantire il rispetto di questa elementare norma di prudenza, riterrei ragionevole da parte loro chiedere la collaborazione delle autorità pubbliche dello Stato italiano. In questo momento tutte le istituzioni debbono collaborare".
"L'ho scritto e l’ho anche cancellato - si giustifica Campi - il senso del paradosso andrebbe capito, ma evidentemente non è questo il momento giusto".
ALESSANDRO CAMPI
Cari amici della 'Gazzetta del Sud', ma davvero avete preso anche voi sul serio un post su 'Facebook' che voleva solo essere un paradossale commento a quello che è successo ieri sera con la fuga da Milano verso il Sud di parecchi nostri connazionali timorosi di restare confinati entro la 'zona rossa'? Un paradossale invio a rispettare le disposizione della autorità statali, che stanno invitando tutti a starsene a casa e a non circolare, lo avete scambiato per un messaggio choc. Davvero non me ne capacito. Capisco il momento delicato. Ma forse bisognerebbe avere la capacità, proprio in questi momenti, di discernere le cose importanti da quelle che non lo sono. Ovviamente ho provveduto a rimuovere il post, se questo rischia di esserne l'effetto. Vi ringrazio per l'attenzione. Cordialmente, Alessandro Campi