"EUGENIA ROCCELLA È LA MINISTRA PER LA FAMIGLIA, PER LA NATALITÀ E PER LE “GAFFE” – IL RITRATTONE AL VELENO BY FABRIZIO RONCONE: “DOPO GLI SCIVOLONI SULL’INVERNO DEMOGRAFICO (“IN ITALIA NON SI FANNO FIGLI PERCHÉ SI PREFERISCE LO SPRITZ”) E SULLA SANTANCHE’ PARAGONATA A ENZO TORTORA, LA ROCCELLA CI FA PURE SAPERE CHE “AI CANI NON BISOGNA DARE I NOMI DEI BAMBINI”. NO, SCUSI, MI FACCIA CAPIRE: IO NON AVREI DOVUTO CHIAMARE CIRO IL MIO ADORATO BASSOTTO, MENTRE LA RUSSA PUÒ CHIAMARE I SUOI FIGLI COCHIS, APACHE E GERONIMO?”

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Estratto dell’articolo di Fabrizio Roncone per “Sette – Corriere della Sera”

 

ROCCELLA - MEME BY EMILIANO CARLI

Eugenia Roccella è la ministra per la Famiglia, per la Natalità, per le Pari opportunità e per le “gaffe”. Che stanno diventando la sua specialità. 

 

(...) La Roccella è figlia di Franco, uno dei fondatori del Partito Radicale, e della pittrice femminista Wanda Raheli: debutta in politica nel Movimento di liberazione della donna e, nel 1975, a 22 anni, scrive il libro Aborto: facciamolo noi. Poi cambia idea. Di botto. Su tutto. Sostiene il movimento del Family Day e si schiera efferata contro la pillola abortiva e le unioni civili, contro il reato di omofobia e il suicidio assistito, contro il divorzio breve e la procreazione assistita, argomento che, tragicamente, ignora.

 

daniela santanche eugenia roccella qui non sei sola

Infatti un giorno se ne esce dicendo che in Italia «non si fanno figli perché si preferisce lo spritz», insultando, mortificando così le migliaia di coppie che – in un percorso di dolore e di speranza – lottano per riuscire ad averlo, un figlio. Le chiedono allora cosa pensi del caso di Daniela Santanchè, la ministra indagata per “bancarotta” e “falso in bilancio”: e lei osa paragonarla a Enzo Tortora.

 

eugenia maria roccella e il marito luigi cavallari foto di bacco

Insistono: vabbé, ci dica almeno qualcosa di serio su Ignazio La Russa, che interroga e assolve in salotto il figlio accusato di stupro. E lei, invece di rispondere che il presidente del Senato, seconda carica dello Stato, avrebbe dovuto tacere e affidarsi alla giustizia, dice solenne: «Non entro nelle frasi d’un padre». La Roccella poi ci fa pure sapere – con analoga solennità – che «ai cani non bisogna dare i nomi dei bambini». No, scusi, mi faccia capire: io non avrei dovuto chiamare Ciro il mio adorato bassotto, mentre La Russa può chiamare i suoi figli Cochis, Apache e Geronimo?

ACQUA E SALONE - MEME BY EMILIANO CARLI
ROCCELLA OHARA
eugenia roccella e anna maria bernini