"GUALTIERI? IL CONSOCIATIVISMO ROMANO ALLA BETTINI”. MICHETTI? “LA COMMEDIA DI ALBERTO SORDI”. LA RAGGI? “IL NULLA NO-VAX” – CALENDA SPARA A ZERO SUGLI ALTRI CANDIDATI AL CAMPIDOGLIO - "NEL PD DICONO CHE SONO FASCISTA, LORO SONO I BUONI. GLI ALTRI SONO CATTIVI E FASCISTI. A MENO CHE..." – SE AVESSI DICHIARATO COSE SIMILI A QUELLE DETTE DALLA CIRINNA’ SULLA CAMERIERA SAREI STATO LAPIDATO. TRAVAGLIO AVREBBE…
-
Estratto dell’intervista a Carlo Calenda di Salvatore Merlo pubblicata da www.ilfoglio.it
Roberto Gualtieri? “ Il consociativismo romano alla Bettini”. Enrico Michetti? “La commedia di Alberto Sordi”. E Virginia Raggi? “Il nulla no-vax”. Seduto nel suo ufficio su corso Vittorio Emanuele, quasi di fronte a Piazza del Gesù, antica memoria democristiana, Carlo Calenda fuma una sigaretta dietro l’altra ed è esattamente come uno se lo immagina: tuona e scalcia, sfida i suoi avversari in queste elezioni a sindaco di Roma, ma ce l’ha anche con gli intellettuali alla Tomaso Montanari (“curatore dei miei stivali”) e ovviamente con i sindacati “che stanno condannando a morte Ama e Atac, le aziende partecipate dei trasporti e della nettezza urbana. Se continua così faranno la fine di Alitalia. Bettini lo ha già detto: il Pd governerà con i sindacati.
Auguri”. E ce l’ha con il Pd, Calenda. Forse soprattutto. Scarsa simpatia ricambiata. Goffredo Bettini, detto il Monaco, l’uomo che sussurrava ai sindaci di Roma e che adesso aiuta Gualtieri, ha detto che votare Calenda è come votare Raggi. “Ma se sono loro che ci governano con la Raggi e il M5s!”, ride Calenda mentre batte il palmo della mano sul suo programma (circa duemila pagine: “Nessuno ha messo insieme tante idee pratiche per Roma come ho fatto io”). Il Pd amministra con i Cinque stelle nel Lazio, in regione. E pure al governo nazionale. “E dico di più”, riprende Calenda. “Se Gualtieri diventa sindaco, i Cinque stelle entrano in giunta cinque minuti dopo. I grillini sono già nelle sue liste elettorali”.