"LA MERKEL COMANDA. E CI ROVINA"– BELPIETRO E IL CAOS ASTRAZENECA: “È UNA QUESTIONE EMINENTEMENTE POLITICA. IN UN MOMENTO COME QUELLO ATTUALE, CON LA CDU IN DIFFICOLTÀ E I VERDI IN ASCESA, ANGELA MERKEL VA CON I PIEDI DI PIOMBO. IL SENSO È CHIARO: PER LEI E PER UN PARTITO IN CERCA DI CONSENSI, LA COSA MIGLIORE ERA FERMARE IL FARMACO ASTRAZENECA. MA PER NOI? ADESSO CHE DICIAMO AGLI ITALIANI DOPO AVERGLI DETTO CHE UN PO' DI MORTI SONO DA METTERE NEL CONTO?”
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Maurizio Belpietro per “La Verità”
Tanto per cambiare, la colpa è dei giornali e delle tv. Sì, se gli italiani sono spaventati a morte e rifiutano gli appuntamenti per vaccinarsi, la responsabilità è nostra, di noi signori dell' informazione, che diffondiamo notizie allarmistiche tramite le nostre testate. In una trasmissione di mezza serata mi è toccato ascoltare un presunto esperto che pontificava sull' esiguità del numero di decessi e spiegava che qualche effetto collaterale è da mettere nel conto con qualsiasi farmaco.
«Se si legge il bugiardino di ogni medicinale», ha detto senza arrossire, «si scoprono un' infinità di controindicazioni». Dunque, è stata la logica conclusione, non c' è motivo di preoccuparsi.
Ebbene, io penso che non solo la colpa di ciò che è successo, ossia dello stop al vaccino anti Covid di Astrazeneca, non sia della stampa e in generale dell' informazione, ma che anche di fronte a un solo morto sia doveroso indagare per scoprire se esista un nesso fra inoculazione del farmaco e il decesso, perché questo fa un Paese che abbia a cuore la salute dei propri cittadini.
Alzare le spalle, per dire che statisticamente un defunto ogni milione di abitanti è irrilevante, non solo è un atteggiamento cinico, ma è pure stupido, perché non aiuta la causa di tranquillizzare le persone, inducendole a vaccinarsi.
Lo dico da sostenitore della necessità di immunizzare la popolazione per uscire dall' incubo della pandemia: se vogliamo che le persone non abbiano timore di farsi iniettare un farmaco, bisogna capire la questione fino in fondo, non raccontare che qualche morto è da considerare una normale reazione.
IL RUOLO DEI MEDIA
Infatti, appena si è cercato di approfondire che cosa avesse causato il decesso del professore di clarinetto a Novara, si è scoperto che non c' era alcun nesso con la vaccinazione. I medici avrebbero appurato che l' uomo non è deceduto a causa del vaccino a cui si era sottoposto il giorno prima, ma per un infarto. Il farmaco del gruppo anglo-svedese il cui utilizzo è stato sospeso dopo una serie di morti sospette, in pratica non c' entrerebbe nulla.
Checché ne dicano gli esperti, i quali invece di studiare la malattia che ci impaurisce da un anno mi pare stiano sempre in tv, questo significa fare informazione. Si dà la notizia di un fatto che desta preoccupazione e poi si va alla radice del fenomeno, cercando di fornire al lettore o all' ascoltatore il maggior numero di notizie, senza pregiudizi, né a favore del vaccino né contro.
Tanto sono convinto sostenitore della necessità di sottoporre il maggior numero di italiani al vaccino che, senza preclusioni ideologiche pro no vax, vi racconto anche un' altra storia, ovvero ciò che ha detto ieri il ministro Roberto Speranza. Intervistato dal Corriere della Sera, che gli chiedeva conto della decisione di sospendere l' uso del farmaco prodotto da Astrazeneca, l' uomo che si occupa della nostra salute ha dichiarato che la scelta di bloccare tutto è stata presa dopo che la Germania aveva fatto lo stesso.
Una cosa analoga l' ha detta pure l' ex direttore generale dell' Aifa, ovvero dell' agenzia che in Italia controlla i farmaci. Secondo Luca Pani, invece di aspettare la decisione dell' Ema, cioè dell' organismo che ha valutato e autorizzato il vaccino Astrazeneca, ci saremmo piegati agli ordini della Germania. In un' intervista a Tpi, Pani spiega che la decisione è stata presa sull' onda dell' emotività, senza valutare i dati, ma soprattutto senza pensare bene alle conseguenze.
In pratica, nessuno si sarebbe dato da fare per avere dalla Gran Bretagna, Paese che ha già vaccinato 26 milioni di inglesi con il farmaco anglo-svedese, le risultanze sugli effetti collaterali. Invece di chiedere a loro se ci fosse evidenza di decessi a causa dell' immunizzazione da Covid, ci siamo fidati di alcuni dati forniti da un istituto tedesco che non è il corrispettivo dell' Aifa, ma un ente di ricerca non ufficiale.
Un collega che vive a Berlino mi spiega: è una questione eminentemente politica. In Germania sono nati i No vax e qui da sempre c' è diffidenza nei confronti dei vaccini. In un momento come quello attuale, con la Cdu in difficoltà e i verdi in ascesa, Angela Merkel dunque va con i piedi di piombo. Il senso è chiaro: per lei e per un partito in cerca di consensi, la cosa migliore era fermare il farmaco Astrazeneca. Anche perché, come ho spiegato ieri, i tedeschi possono sempre contare su 30 milioni di dosi di Pfizer-Biontech, che hanno comprato fuori dagli accordi europei.
COL CERINO IN MANO
Insomma, per loro lo stop era la soluzione più facile, ma per noi? Noi non abbiamo le scorte di altri vaccini, perché grazie all' Europa e a Speranza abbiamo puntato soprattutto su Astrazeneca. Dunque, adesso che diciamo agli italiani dopo avergli detto che un po' di morti sono da mettere nel conto? Che i professori scherzavano e non era vero niente e si muore di trombosi anche senza vaccino? Riflessione semplice semplice: ma i danni li fanno i giornalisti o i presunti esperti, politici compresi?