"IL MESE GIUSTO PER CHIUDERE ERA SETTEMBRE. MA C'ERANO LE ELEZIONI” – LUCA RICOLFI: “LA VANITÀ DI CONTE E SPERANZA, CERTIFICATA NEL LIBRO CHE HA DOVUTO RITIRARE DAL COMMERCIO PER LA VERGOGNA, È COSTATA MIGLIAIA DI MORTI” - “UNA VOLTA CONCESSA AL VIRUS UNA PRATERIA IN CUI SCORRAZZARE, IL CORTESE LASCITO DEL GOVERNO DI GIUSEPPE CONTE, NON SI POTEVA FAR ALTRO CHE CHIUDERE. ANZI, SI DOVREBBE CHIUDERE ANCORA DI PIÙ E MEGLIO…”
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"La credibilità dell'Aifa, ma anche dell'Ema, sono irrimediabilmente perdute.
Sono giorni che il bilancio dei vaccinati deceduti lo fanno i giornali e le televisioni, e le autorità sanitarie anziché fornire i dati necessari per capire che cosa stia succedendo, si esercitano in vuote (e quindi ansiogene" rassicurazioni" a parlare è Luca Ricolfi, sociologo e docente di Analisi dei dati, nonché presidente della Fondazione David Hume.
In un'intervista a ItaliaOggi, Ricolfi analizza la gestione dell'emergenza sanitaria in Italia da un anno a questa parte.
"Siamo fra i paesi in cui la crescita dei casi è più preoccupante: tutti i grandi paesi europei, eccetto la Polonia, hanno tassi di crescita più bassi" continua Ricolfi.
"Il lockdown era una scelta da evitare, nel senso che non si doveva assolutamente arrivare al punto da renderla inevitabile. Ma, una volta concessa al virus una prateria in cui scorrazzare, il cortese lascito del governo di Giuseppe Conte, non si poteva far altro che chiudere.
Anzi, si dovrebbe chiudere ancora di più e meglio, almeno finché il quoziente di positività, calcolato nel modo ingannevole in cui lo calcolano le autorità sanitarie, non scendo sotto l'1-2% (oggi è in prossimità del 7%" afferma il sociologo.
"Quando l'epidemia è fuori controllo, lasciare alcune regioni in arancio o in giallo significa solo dar loro tempo per raggiungere le regioni giù in rosso.
È l'errore perpetuo e invariabile della politica sanitaria in Italia, con Draghi esattamente come con Conte: pensare che l'economia debba girare finché non mette a repentaglio il servizio sanitario nazionale" prosegue il presidente della Fondazione Hume.
Il docente rivolge accuse pesanti anche al ministro della Salute Roberto Speranza: "Il mese giusto per chiudere era settembre. ma c'erano le elezioni, e si doveva dire che avevamo sconfitto il virus.
La vanità di Conte e Roberto Speranza, certificata nel libro che ha dovuto ritirare dal commercio per la vergogna (Perchè guariremo, Feltrinelli), è costata migliaia di morti.