"MUGUGNI SU DI ME? A ME NON RISULTA" - IL CANDIDATO SINDACO DI ROMA PER IL CENTRODESTRA, ENRICO MICHETTI, IMPIEGA PIU' TEMPO A SPEGNERE IL MALCONTENTO INTORNO A LUI CHE A SPIEGARE COSA VUOLE FARE PER LA CAPITALE: "LA DOTTORESSA MATONE E' FREDDINA CON ME? LA SENTO TUTTI I GIORNI - UNA VOLTA ELETTO SINDACO NON ESISTERANNO TESSERE DI PARTITO. CONFERMARE I DIRIGENTI BRAVI DI AREA M5S O PD? SE SONO DAVVERO BRAVI, NON C'E' PROBLEMA. SCEGLIERE CALENDA COME VICESINDACO? NON PARLO DEI MIEI COLLEGHI..."
-Tommaso Labate per il "Corriere della Sera"
«Adesso non vorrei passare per quello che fa il saccente sulle varie materie...».
Forse sulla storia, professor Michetti. Lei fa tantissime citazioni, sembra ossessionato dall'Impero romano.
«Vede, la storia devono conoscerla tutti, è nostra maestra di vita e compagna di viaggio. Solo conoscendo la storia, evitiamo il ripetersi di errori fatti in passato».
Da Nerone alla Raggi?
«Oddio, possiamo anche circoscrivere l'analisi alle ultime giunte».
Lei non si fa influenzare nel giudizio dall'essere il candidato del centrodestra? «Assolutamente no. Io sono un civico, sono per il dialogo. I miei competitor non li chiamo mai avversari».
Si riferisce a Calenda, Gualtieri e Raggi, in ordine alfabetico?
«I nomi li fa lei. Io ho deciso che non citerò nessuno di loro in campagna elettorale, per me non esiste l'attacco personale e lo sto dimostrando».
Scusi ma come li chiama?
«Per me costoro sono i miei colleghi».
Eravamo all'imparzialità del suo giudizio sulle giunte precedenti.
«Ecco, la prima giunta Rutelli, centrosinistra, ha fatto molto bene».
La giunta Alemanno, centrodestra come lei?
«Ha fatto cose buone e meno buone».
Di Enrico Michetti, candidato sindaco del centrodestra a Roma, pescato nella società civile ma espressione di Fratelli d'Italia, sostenuto (pare con qualche mal di pancia) da Lega e Forza Italia, si sentono tantissime cose. Alcune le dice lui, ricorrendo molto spesso al latino. Quando parla della sanità, per esempio, non dice mai «cattiva gestione» ma usa sempre «mala gestio». Preso di petto, non sfugge a nessuna domanda. Tenta di dribblare, però, e parecchio.
Il suo esordio in campagna elettorale avrebbe provocato qualche mugugno nella coalizione.
«A me questa cosa non risulta. Sono tutti motivati, carichi, abbiamo una bellissima occasione davanti».
La Lega e Forza Italia non sarebbero felicissimi di come ha iniziato.
«Ho parlato al telefono con Salvini e con i responsabili di Forza Italia a Roma, parlo spesso con Giorgia Meloni. Mi creda, siamo in un'armonia totale. Oh, almeno questa è la situazione che mi si para davanti. Sul resto non so».
Davvero non li sente i mugugni nella coalizione?
«Se ci sono, e sottolineo se, riguardano forse dinamiche nazionali. Non certo le elezioni amministrative, dove siamo uniti e compatti».
Lei rivendica tantissimo la sua connotazione di candidato civico.
«Una volta eletto sindaco, di fronte alle competenze di cui servirsi, per me non esisteranno bandiere, militanze o tessere di partito».
Confermerebbe dei dirigenti bravi di area M5S o Pd, per capirci?
«Se sono davvero bravi, non vedo dove sia il problema. Anche dentro il centrodestra ci sono grandissime e importanti risorse. Il punto è: siamo tutti sulla stessa barca, come in un'azienda di cui ci si contende la guida. Poi, chi vince vince, il punto è fare cose che sono utili all'azienda».
Sta dicendo che, se perdesse, si metterebbe a disposizione della vincitrice o del vincitore?
«Ma certamente!».
Se vincesse, sceglierebbe uno come Calenda come vicesindaco?
«Alt! Non parlo dei miei colleghi né delle loro legittime velleità personali e professionali».
Loro però di lei parlano. L'altro giorno l'hanno accusata di essere scappato subito dal confronto a quattro.
«Quando stai al capezzale di un malato, bisogna pensare a salvare il malato. Non prendere parte a una lite tra medici. Sul quell'episodio non torno».
Come l'hanno accolta i romani?
«Tanta gente per strada, tanti saluti dalla finestra. Sono già cresciuto parecchio grazie a quest' esperienza. E siamo solo all'inizio».
I cittadini del centro sono esasperati dalla movida, le periferie chiedono servizi.
«Dialogo dialogo dialogo. Dialogare con tutti, prendere le decisioni, fare le cose nel rispetto della legalità».
A proposito di legalità, Raggi ha rilanciato lo sgombero di CasaPound. Vale anche qui il principio di legalità sugli immobili occupati?
«Per me, il rispetto della legge viene prima di qualsiasi cosa. È e sarà un faro della mia azione, sempre. Di fronte a chiunque, che si chiami CasaPound o che siano i centri sociali».
Lei è laziale ed estimatore di Totti. Per chi tiferà al derby?
«Il sindaco Michetti sarà equanime. Enrico però tifa per la Lazio. Comunque siamo bilanciati già».
In che senso?
«La pro-sindaca Simonetta Matone è super romanista».
Dicono che sia freddina con lei.
«La dottoressa Matone? Ma scherza? La sento tutti i giorni!».