"NON TI VERGOGNI A DARE LA COLPA DELLE TUE DEBOLEZZE ALLA MALATTIA DI NOSTRA MADRE: TI RICORDI DOVE MI HAI PORTATO IL GIORNO CHE È MORTA?" – IL CANDIDATO DEL CENTRODESTRA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE LAZIO VIENE SCONFESSATO DAL FRATELLO CHE GLI CONTESTA LA SPIEGAZIONE CHE HA DATO RIGUARDO LA CONDANNA A DUE ANNI PER SPACCIO DI DROGA - "TI RICORDI CON CHI STAVI IN AFFARI? NON TI SEI MAI DROGATO? MA COSA HAI DICHIARATO?" – LA REPLICA DI FRANCESCO ROCCA: "NON HO RAPPORTI CON LUI DA ANNI"
Salvatore Giuffrida per repubblica.it
I trascorsi con la droga, le ombre del passato e vicende anche strettamente personali e dolorose come la morte della madre: Francesco Rocca, candidato del centrodestra alla Regione Lazio voluto fortemente da Giorgia Meloni, è contestato e sconfessato dal fratello Alessandro sui social con un post.
Il caso è scatenato da un'intervista del 21 dicembre in cui Francesco Rocca, a proposito della sua condanna a due anni per spaccio di droga, spiega: "mia madre da lì a poco sarebbe morta per un cancro, ero molto sofferente e iniziai a usare gli stupefacenti. Vivevo a Ostia e sono finito in un giro di amicizie sbagliate". Francesco Rocca fa riferimento ai primi anni '80, quando aveva 19 anni, viveva sul litorale romano e fu coinvolto in un giro di spaccio di eroina con un clan di nigeriani: nel 1985 su condannato dal tribunale di Roma a tre anni e due mesi di reclusione.
Il fratello Alessandro, che vive ancora a Ostia, ha contestato che lo sbaglio dell'attuale candidato fosse dovuto alla malattia della madre. "Non ti vergogni a dare la colpa delle tue debolezze alla malattia di nostra madre: ti ricordi dove mi hai portato il giorno che è morta?", scrive Alessandro sul suo profilo social, e alla fine aggiunge: "Ti ricordi con chi stavi in affari? E poi non ti sei mai drogato. Cosa hai dichiarato?".
Raggiunto da Repubblica, Francesco Rocca risponde al fratello: "Né io né la mia famiglia abbiamo rapporti con lui da moltissimi anni, non capisco a cosa faccia riferimento: sono vicende private ma certe esternazioni pubbliche dimostrano una fragilità che mi addolora. Per tentare di offendermi e umiliarmi devono tornare indietro di oltre 35 anni". L'allora 19enne Francesco Rocca fu arrestato dai carabinieri che stavano indagando sullo spaccio a Casal Palocco, tra Roma e il litorale. Con i militari ammise di avere un acquirente e di aver già consegnato eroina. Dopo la condanna iniziò il suo riscatto con il volontariato, poi come avvocato e una carriera da manager sanitario, iniziata quando a capo della Regione c'era Francesco Storace e proseguita come presidente della Croce Rossa.