LA "PITONESSA" NON MOLLA E IMBARAZZA LA SORA GIORGIA – DANIELA SANTANCHÉ NON INTENDE DIMETTERSI, DOPO L’AVVISO DI FINE INDAGINE CHE HA RICEVUTO DALLA PROCURA DI MILANO INSIEME AL COMPAGNO DIMITRI KUNZ PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS PER VISIBILIA: “DECIDERO’ DOPO LA DECISIONE DEL GUP” – LA DUCETTA È IN IMBARAZZO. LO SCORSO SETTEMBRE ERA STATA CHIARA CON LA “SANTA”: “SE ARRIVASSE PER TE IL RINVIO A GIUDIZIO, SARÒ IO STESSA AD ANNUNCIARE LE TUE DIMISSIONI”. ORA CHE FARÀ?
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Estratto dell’articolo di Antonio Fraschilla e Rosario Di Raimondo per “la Repubblica”
La Procura di Milano ha notificato l’avviso di fine indagine, atto che di solito prelude alla richiesta di rinvio a giudizio, alla ministra del Turismo Daniela Santanchè e ad altre due persone, fra cui il suo compagno Dimitri Kunz D’Asburgo. L’ipotesi è di truffa ai danni dell’Inps «in relazione a presunte irregolarità nella fruizione della cassa integrazione Covid per tredici dipendenti» della Visibilia.
Nel mirino l’erogazione di 126 mila euro di contributi per 20 mila e 117 ore di cassa non dovuta dal maggio del 2020 al febbraio del 2022. L’accusa è che i dipendenti delle società - ufficialmente in cassa a zero ore - in realtà lavorassero regolarmente. Il fascicolo è nato dopo la denuncia di Federica Bottiglione.
In una relazione della Guardia di finanza depositata ai pm Marina Gravina e Luigi Luzi e alla procuratrice aggiunta Laura Pedio, è emerso come la mossa di ricorrere alla Cigs sarebbe stata architettata anche da Kunz D’Asburgo e da Paolo Giuseppe Concordia – il terzo indagato –, collaboratore del gruppo.
Agli atti dell’inchiesta le chat fra i protagonisti della vicenda. Come la conversazione del 12 novembre 2021, quando Dimitri Kunz è al telefono con Bottiglione, che vuole regolarizzare la sua posizione: «Fede, perché se fai casino, fai un macello ». E ancora: «Federica scusami… adesso, è chiaro che non è che possiamo renderli all’Inps perché sarebbe come ammettere… Non lo puoi fare Federica, sennò metti nei casini tutti».
Questo è il primo filone di indagine sul caso Visibilia chiuso dalla procura di Milano. Resta aperto quello a carico di Santanchè per falso in bilancio, tranche che sarà definita a breve. Ma c’è pure la crisi pure del gruppo Ki Group-Bioera: la Procura guidata da Marcello Viola sta vagliando le ipotesi di bancarotta e altri reati.
Una grana non da poco adesso per la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. La procura di fatto smentisce la versione data dalla ministra in Senato lo scorso luglio: «Di fronte alla contestazione tardiva della dipendente pur ritenendo le sue informazioni infondate ed essendo certa che lei non ha mai messo piede in Visibilia, la società ha sanato la situazione. Nessun dipendente ha sollevato problemi sulla cassa».
In realtà non solo la situazione a luglio non era stata sanata, ma la procura ha scoperto altri sei dipendenti, oltre Bottiglione, che avrebbero lavorato mentre l’azienda usufruiva della cassa Covid.
Meloni ieri non ha voluto far trapelare nulla ma il possibile rinvio a giudizio potrebbe portare alle dimissioni della ministra. Nel frattempo Santanchè resta al suo posto: «Continuo ad avere fiducia nella giustizia e confido che la vicenda possa concludersi per me positivamente già con l’archiviazione da parte del pm — dice -. Tuttavia, in sede politica, dopo la decisione del gup, per rispetto del governo e del mio partito, farò una seria e cosciente valutazione».
L’elemento nuovo emerso ieri dalla procura, è cioè la truffa sui fondi Covid, fa scattare la richiesta di dimissioni da parte dell’opposizione. […]