"SONO SODDISFATTO DI AVERE SMONTATO LA RIFORMA BONAFEDE. SICCOME CONTE-BONAFEDE SONO UNA COPPIA DI FATTO CAPISCO IL LORO NERVOSISMO" - SALVINI GONGOLA PER L'OK ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA BY CARTABIA: "ABBIAMO AGGIUNTO IL TEMA DELLA VIOLENZA SESSUALE E DELLO SPACCIO DI DROGA COME REATI GRAVI. MAGARI IN CASA 5 STELLE SONO TEMI DELICATI... A OGNI CONSIGLIO DEI MINISTRI I GRILLINI FANNO I CAPRICCI, CONTIAMO CHE DRAGHI ABBIA MENO PAZIENZA CON LORO - IL PROBLEMA SUI MIGRANTI È L'IMMOBILISMO TOTALE DEL MINISTRO DELL'INTERNO LAMORGESE, CHE NON MUOVE UN DITO - IL VACCINO DEVE RIMANERE UNA LIBERA SCELTA"
-Amedeo La Mattina per "la Stampa"
Matteo Salvini dice che la sua pazienza nei confronti dei 5 Stelle, ma anche del Pd, è «inesauribile», ma spera che ad essere meno paziente con i grillini, che piantano grane ad ogni Consiglio dei ministri, sia il premier Mario Draghi.
«Comunque sono soddisfatto di avere smontato la riforma Bonafede. Siccome Conte-Bonafede sono una coppia di fatto capisco il loro nervosismo». È comunque soddisfatto dell'accordo fatto e del ringraziamento ricevuto dallo stesso Draghi per la collaborazione della Lega e soprattutto il contributo di Giulia Bongiorno.
Il leader della Lega in questa intervista anticipa di avere ottenuto l'incontro con il premier e la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese che considera totalmente immobile sull'immigrazione.
Giuseppe Conte si è intestato le modifiche sui reati di mafia. Una bandierina piantata del nuovo leader di M5S o è stata veramente utile la sua richiesta?
«Come Lega, oltre ai reati di mafia, abbiamo aggiunto, grazie a Giulia Bongiorno, il tema della violenza sessuale e dello spaccio di droga come reati particolarmente gravi. Magari in casa 5 Stelle sono temi delicati...Fino all'ultimo loro hanno minacciato di non votare la riforma Cartabia, però io fra ieri e oggi avrò sentito il presidente del Consiglio almeno una decina di volte. Anche in questo caso la Lega è stata forza di garanzia e di equilibrio. Draghi e il ministro Cartabia ci hanno ringraziato per il contributo. Conte fa gli show, Giulia Bongiorno ha lavorato giorno e notte per migliorare questo testo. Mentre i 5 stelle facevano i capricci e presentavano 900 emendamenti, noi abbiamo migliorato il testo».
Ma voi sostenete i referendum che vanno molto oltre.
«Infatti questa riforma del governo è il primo passo, anche perché entrerà a regime tra qualche anno. I referendum sulla giustizia sono l'unica vera garanzia che la giustizia migliorerà. Voglio vedere in Parlamento Pd e 5 Stelle quanti problemi faranno e quanti ostacoli metteranno. Se uno vuole processi veloci e certezza della pena ci sono i nostri gazebo nelle piazze: ce ne saranno mille in questo fine settimana».
Quindi l'esultanza grillina è ingiustificata?
«È un modo per giustificare il dietrofront dei ministri grillini che avevano votato la prima versione della riforma Cartabia. Mi ricorda qualcuno che esultava per avere cancellato la povertà. Ma io con Draghi ho parlato di tasse, lavoro e pensioni».
Le critiche che sono venute da diversi procuratori, anche da parte di Gratteri di cui ha molta stima, erano giuste?
«Gratteri lo stimo, ma non ho condiviso alcune critiche. So che a qualcuno questa riforma non andrà bene comunque. Anche la stessa base parlamentare dei 5 Stelle non l'accetta perché smonta la Bonafede che teneva tutti sotto processo a vita, roba indegna per un Paese democratico e civile».
Lei nei giorni scorsi ha detto che governare con Pd e 5S è faticoso. Riuscirete a resistere fino al 2023?
«Ad ogni Consiglio dei ministri i 5 Stelle creano problemi e questo sarà un problema per Draghi e per l'Italia. Dopo 130 mila morti e un anno e mezzo di Covid la nostra pazienza sarà inesauribile, però contiamo sul fatto che Draghi di pazienza ne abbia di meno. Non è possibile che ogni volta questi minaccino crisi di governo, anche ieri dicevano "ritiriamo i ministri, non votiamo...".
Le prossime riforme su cui creeranno problemi saranno quelle sugli appalti e sulla burocrazia. Abbiamo 200 miliardi da spendere ma se non accorci i tempi della burocrazia, non cambi il codice degli appalti, non metti i commissari straordinari, purtroppo i soldi non li spendi. Per loro meno si produce e si lavora e meglio è. Sono fuori dal mondo. Se fosse per loro la Tav e le Olimpiadi non ci sarebbero. Ma noi abbiamo scelto la responsabilità e per questo sosteniamo Draghi e l'Italia».
Lei ha chiesto a Draghi un incontro a tre con la ministra Lamorgese. L'ha ottenuto? Cosa pensa possa cambiare?
«Sì, lo faremo riservatamente, lontani dalle telecamere, e ci sarà anche il sottosegretario all'Interno Molteni. Stamattina sono sbarcati 400 migranti, con tutti problemi non solo economici ma anche sanitari, molti minori scappano dai centri della quarantena. E intanto ci apprestiamo a chiedere il green pass agli italiani. Sono fiducioso che l'incontro sia proficuo. Nel mio anno al governo abbiamo dimostrato che limitare gli sbarchi si può. Il problema è l'immobilismo totale del ministro dell'Interno, che non muove un dito».
Accusa gravissima.
«I dati parlano da soli. Siamo a trenta mila immigrati sbarcati e non è finito luglio. Non sto parlando del ministero dell'Interno che è una macchina perfettamente funzionante, ma del ministro».
È una richiesta di dimissioni?
«No, ho chiesto un chiarimento: il mio riferimento è il presidente del Consiglio. Né io né lui possiamo permetterci un'estate di caos e sbarchi».
Green pass, tutto rinviato alla prossima settimana, soddisfatto?
«Voglio chiarire che la linea della Lega non è "no vax". Non rincorriamo quelli che dicono che chi si vaccina è complice delle multinazionali. E non condivido nemmeno i "sì vax" che sostengono che i "no vax" sono dei sorci, assassini. Io mi sono vaccinato, l'ho fatto per mia scelta. Non ho titolo per obbligare gli altri a farlo. Ho ribadito al presidente Draghi che deve rimanere una libera scelta. Per i minori e i bambini è impensabile l'obbligo vaccinale o il ricatto che chi non si vaccina non entra in classe».
Nella piazza in cui sono stati gridati slogan contro il governo e Draghi sono scesi anche alcuni parlamentari della Lega. Lo considera giusto e opportuno?
«Il primo partito del Paese ha diverse sensibilità sia tra gli elettori che tra gli eletti: non siamo una caserma. Quindi alcuni parlamentari hanno scelto di esserci, altri no, ma quando parlo di libertà intendo questo. Non capisco la chiusura delle discoteche e dei luoghi di divertimento, la smania di chiusura di Speranza. Ci sono 3 mila imprenditori italiani cancellati dalla faccia della terra e 100 mila lavoratori disoccupati. Se con il Green Pass puoi andare allo stadio perché 100 ragazzi non possono divertirsi? C'è una parte della sinistra anche al governo che odia l'impresa e i giovani, se non vanno nei centri sociali a sfondarsi di canne».
C'è una cosa che è veramente contento di avere ottenuto stando al governo?
«Sono tanti i risultati ottenuti, per esempio sulle cartelle esattoriali o avere impedito l'aumento delle tasse. Potrei continuare, ma c'è una cosa che mi dà grande soddisfazione. Oggi comincia a Roma il congresso dell'Ente nazionale sordi che finalmente dopo dieci anni di attesa, grazie ad un emendamento presentato da me e alla sensibilità del ministro per le Disabilità, la leghista Stefani, ha ottenuto il riconoscimento della Lingua italiana dei Segni e della figura dell'interprete Lis».