"SONO STATO E CONTINUERÒ A ESSERE UN SOSTENITORE DELLA CAUSA PALESTINESE" - PATRICK ZAKI SUL SUO PROFILO TWITTER CHIAMA NETANYAHU "SERIAL KILLER" – MENTRE I TERRORISTI DI HAMAS UCCIDONO I CIVILI, L'ATTIVISTA EGIZIANO PUBBLICA DEI VIDEO PROVENIENTI DA GAZA DOPO I BOMBARDAMENTI ("ISRAELE HA DISTRUTTO UNA CHIESA CHE HA PIÙ DI 1600 ANNI") - E SUI SOCIAL VIENE ATTACCATO: "ECCO IL FENOMENO PER CUI VI SIETE BATTUTI" - "IO DIREI CHE PUÒ TORNARE IN EGITTO E RESTARCI, CHE DITE?"

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Estratto dell'articolo di Matteo Milanesi per www.nicolaporro.it

 

patrick zaki

[...] E in queste ore, non sono mancate le frecciate anti-Tel Aviv da parte dell’estrema sinistra italiana. Al coro, per esempio, si è aggiunto pure Patrick Zaki, il giovane attivista egiziano incarcerato nel suo Paese tra il 7 febbraio 2020 e l’8 dicembre 2021, e poi rilasciato in seguito al lavoro diplomatico svolto dal governo di Giorgia Meloni.

 

E voi direte: l’attivista per i diritti umani avrà condannato sicuramente gli atti criminali di Hamas? La risposta, però, è negativa. E ad essere al centro dell’attacco, c’è proprio Israele ed il governo di Netanyahu, definito addirittura un “serial killer”. Ecco il commento di Zaki su X: “Oggi le forze di occupazione israeliane hanno bombardato una delle chiese più antiche del mondo nella zona di Zaytoun a Gaza.

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La Chiesa di San Porphyrius ha più di 1.600 anni”. In un altro post del 7 ottobre, il ricercatore egiziano dell’università di Bologna commentava così le parole del premier israeliano, che esortava i civili ad andarsene da Gaza e dichiarava lo stato di guerra: “Quando un serial killer cerca di convincere la comunità internazionale che rispetta le convenzioni internazionali, per legalizzare l’uccisione di civili”.

 

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Una realtà letteralmente distorta, che non tiene in considerazione l’andamento degli eventi delle ultime 72 ore, visto che a sfondare nel sud di Israele sono state le milizie di Hamas. Anzi, è stato lo stesso leader israeliano, nella giornata di ieri, ad allarmare la popolazione che potrebbero esserci ‘cellule dormienti’ all’interno del Paese, pronte ad attacchi suicidi come ci hanno dimostrato più volte l’Isis e le altre organizzazioni fondamentaliste.

patrick zaki sul palco di piazza maggiore a bologna

 

Zaki dimentica pure chi c’è dietro il finanziamento economico e bellico degli estremisti di Hamas ed i libanesi di Hezbollah: l’Iran. Esatto, uno degli Stati in cui il rispetto dei diritti umani è ai minimi livelli. Quella monarchia dove, pochi mesi fa, un giovane veniva lapidato per aver dichiarato pubblicamente la propria omosessualità.

 

Quello Stato dove le donne non hanno alcun diritto. “Piccoli” dettagli che al nostro Zaki sfuggono, ma chissà se questa libertà di parola la avrebbe avuta in Egitto o addirittura a Gaza. In Israele, la risposta è affermativa; negli altri casi, avremmo forti dubbi.

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