RAI, DI TUTTO DI PUS - MERCOLEDÌ C'È L’ULTIMO CDA DELL’ERA SALINI-FOA. MA I PARTITI SONO ANCORA DIVISI E NON SI RIESCE A TROVARE LA QUADRA: IL 7 LUGLIO CAMERA E SENATO PROPORRANNO I CONSIGLIERI DI LORO COMPETENZA. MA SE LA POLITICA NON DOVESSE ACCORDARSI SU AD E PRESIDENTE, SI ANDREBBE IN PROROGATIO DI TRE MESI IN TRE MESI. A QUEL PUNTO DOVRÀ ESSERE DRAGHI A FORZARE LA MANO...
-Michela Tamburrino per "la Stampa"
Mai come in questa situazione di fine mandato, la tempistica ha assunto un ruolo tanto strategico. Rai, le date in sequenza ravvicinata raccontano di un cambio al vertice regolato da appuntamenti non più derogabili. È mercoledì la convocazione di quello che dovrebbe essere l' ultimo Cda del vecchio corso.
L' ordine del giorno sarà reso noto solo oggi ma sembra che giaccia qualche contratto da approvare che altrimenti andrebbe in scadenza. L' attuale board conclude il mandato con l' approvazione definitiva del bilancio da parte dell' assemblea degli azionisti (Tesoro e Siae), appuntamento fissato sempre per mercoledì.
Dopo, fino alla nomina dei nuovi consiglieri, al Cda spetterà solo di occuparsi dell' ordinaria amministrazione. Per la nomina dei nuovi consiglieri, invece, bisognerà aspettare ancora: l' Aula di Palazzo Madama voterà i candidati al Cda Rai il 7 luglio e con tutta probabilità anche Montecitorio sceglierà la stessa data per il voto. La conferenza dei capigruppo della Camera che dovrebbe mettere il timbro definitivo alla data è fissata, ancora mercoledì alle ore 14.
Se tutto procederà senza intoppi, come pare dovrebbe essere, l' Aula del Senato voterà i due consiglieri (su sette totali) che andranno nel Cda Rai che resterà in carica fino al giugno del 2024.
Come da prassi, anche la Camera dovrebbe calendarizzare il voto nella stessa giornata per nominare altri due consiglieri. Il quinto è Riccardo Laganà, confermato il 7 giugno dai dipendenti Rai.
Gli ultimi due consiglieri (l' ad e di prassi anche il presidente) li dovrà indicare l' azionista, il Tesoro. Anche se la legge Renzi vorrebbe che il presidente fosse un nome di garanzia, dunque svincolato dall' indicazione politica. Ma fino ad ora resta un' indicazione mai presa in considerazione.
Un' altra data chiave è il 12 luglio quando in seconda convocazione è stata fissata l' assemblea dei soci. In questa occasione potrebbe servire per mettere a punto gli ultimi adempimenti per la formazione del nuovo Cda, quando Camera e Senato già avranno dato in contemporanea i loro nomi.
E se la politica non dovesse accordarsi e i nodi non dovessero sciogliersi? Si andrebbe in prorogatio di tre mesi in tre mesi. Ma nonostante la politica pare non riesca a trovare ancora l' accordo di massima, questa eventualità viene vista, finalmente all' unisono, con raccapriccio.